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10 Domande a … Chris Obehi

 

 

1 – Ciao Chris e benvenuto su megliodiniente.com ho ascoltato il tuo album è siamo qui per conoscerti meglio. Parlaci di te di chi sei, da dove vieni, da quando fai musica e soprattutto perché?

Mi chiamo Christopher Goddey, in arte Chris Obehi. Sono un ragazzo nigeriano di 22 anni, da 5 anni sono in Italia e da 3 anni vivo a Palermo. Obehi è il mio nome tradizionale, è un nome in lingua Esan scelto da mia nonna materna, che significa “mano d’angelo”.
La musica è sempre stata presente nella mia vita, fin da piccolo. Nella mia famiglia mia madre canta in un coro gospel, mio padre è da sempre un appassionato di musica reggae e mio zio suona il pianoforte. Già mentre ero in Nigeria avevo cominciato a suonare il pianoforte e il basso, quest’ultimo diventato poi il mio strumento principale. Da quando sono arrivato in Italia ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta e ho incominciato a scrivere canzoni. La chitarra mi aiuta molto a comporre musica, cosa che non facevo prima in Nigeria. Anche a cantare ho iniziato qui in Italia, da quando ero nel centro d’accoglienza per minori. Dedicavo tutto il mio tempo libero chiuso nella stanza a cantare ed imparare la chitarra. La musica è la mia lingua. Con la musica riesco a dar voce alle mie emozioni. In generale sono un ragazzo timido e riservato, ma attraverso la musica riesco a sprigionare tutta la mia energia.

2 – Non sono sicuro che l’album abbia già un singolo per cui parlaci di quello che potrebbe esser un singolo di sicuro impatto, magari ”Non siamo pesci” che è una canzone molto profonda e sentita, direi anche in alcuni passaggi molto triste.

Non siamo pesci è una canzone che parla dei diritti umani, dei diritti di tutti. È il mio modo di ricordare a chi ascolta di restare umani, di vivere liberamente nel rispetto degli altri e di abbattere qualsiasi barriera tra le persone. Per scrivere questa canzone mi sono ispirato alla mia storia, in particolare ad un evento che è successo proprio quando stavo cercando di raggiungere l’Europa: era il 14 aprile 2015 quando ero su un gommone ormai alla deriva al largo del Mar Mediterraneo. Su questo gommone c’erano molte persone e ho notato vicino a me un bambino che stava morendo di freddo. D’istinto l’ho preso e l’ho stretto a me. Il giorno dopo, quando ci hanno salvato e portato a Lampedusa, ho visto questo bambino sul molo in compagnia di sua madre. Non mi scorderò mai il sorriso di gratitudine di quel bimbo.

3 – Vieni da un altro continente hai voglia di raccontarmi del tuo rapporto con la tua terra natia e con la tua città d’adozione che è Palermo fra l’altro nell’album ci sono due omaggi a entrambi con ”Mama Africa” e con la canzone ”Cu ti lu dissi” di Rosa Balisteri?

La Sicilia rappresenta per me la terra che mi ha accolto e che mi ha fatto sentire in qualche modo a casa. Quando sono arrivato a Palermo ho sentito un’ospitalità che aveva qualcosa di simile a quella africana. Il sole per certi versi mi ha ricordato la mia Nigeria e alcune aree della città, come il mercato di Ballarò, mi hanno ricordato l’Africa. In questi posti, dove diverse culture si mescolano, le distanze si accorciano e le differenze sembrano scomparire.
La scoperta di Rosa Balistreri è nata da un suggerimento di un amico musicista, Francesco Riotta. Una sera ero a casa sua a provare per un concerto e lui mi ha fatto sentire Cu ti lu dissi.
Quando ho ascoltato questa canzone per la prima volta, ho percepito una voce carica di emozioni che mi ha attratto molto fin da subito. Ho ascoltato la canzone molte volte e ho imparato il testo e la musica soltanto ascoltandoli. Per quanto riguarda il messaggio della canzone, me lo sono fatto spiegare dal mio amico Francesco. Cu ti lu dissi, unica cover del disco, non poteva mancare: è stato il mio portafortuna in Italia, la canzone che ha incuriosito le persone ad ascoltarmi.
La Nigeria è parte di me e anche se sono dovuto scappare dal mio Paese spero un giorno di ritornarci e di far conoscere la mia musica. Mama Africa è una canzone che parla della mia terra, del suo passato coloniale ma anche di diritti umani e vuole essere un inno alla libertà .

4 – In questo disco canti in diverse lingue italiano inglese nigeriano e siciliano anzi ti faccio i complimenti per il tuo Italiano fra l’altro cambi anche molto genere ci sono canzoni folk come ”Fly Away” e ”Voice of the wind” che quasi sconfina nel blues e altre di una dance direi etnica come ”Mr.Oga” altre Hip Hop come ”100% amore” il Funky di ” Without you” fino a una canzone nella tua lingua credo ”Walaho”insomma non ti sei fatto mancare nulla?

Obehi parla di me e del mio modo di fare musica. È un album poliedrico, dove uso tutte le lingue che conosco (Inglese, Pidgin, Esan, Italiano e Siciliano); dove tocco diversi generi musicali, dall’afro beat di Mr Oga alla più introspettiva Walaho. Mi piacciono la . Non c’è un genere musicale in particolare di cui mi sento di fare parte. Prendo ispirazione da tutta la musica per creare il mio stile.

5 – Come nascono le tue canzoni sei tu che scrivi i testi e le musiche, hai dei collaboratori? Suoni degli strumenti nel disco ho visto nei tuoi video che suoni la chitarra?

Ci sono canzoni che sono nate di getto, altre che erano già presenti da due anni e ad alcune ho apportato delle modifiche. Sia i testi che le musiche delle mie canzoni le scrivo io. Grazie alla collaborazione con Fabio Rizzo e la label 800ARecords è nato Obehi, in cui, oltre a cantare suono la chitarra, il basso e il pianoforte. Amo sperimentare e dare libero sfogo alla mia creatività, quindi dove posso suono io direttamente.

6 – Di cosa parlano i testi delle tue canzoni?

Le mie canzoni partono da esperienze vissute, dal mio quotidiano, da dei ricordi e da emozioni forti provate e che vogliono essere trasmesse con energia a chi mi ascolta.
Ciò che mi piace fare è mischiare più lingue all’interno della stessa canzone, perché esprimono me stesso. Credo infatti che usare diverse lingue all’interno dei miei testi possa unire le persone, perché la musica è per me uno strumento d’inclusione, che riesce ad avvicinare persone di background culturali diversi.
Non scelgo la lingua più adatta per ogni mia canzone ma semplicemente scrivo nella lingua in cui mi sento di scrivere. Ci sono alcune canzoni dove la scelta della lingua non si pone, come Mr Oga che non poteva che essere in pidgin per seguire la tradizione dell’afro-beat. Altre invece, come Non siamo pesci, dove la scelta della lingua è dettata dal messaggio che la canzone vuole dare.
Walaho invece l’ho scritta in Esan, la mia lingua madre, perché è una canzone dedicata alla mia mamma.

7 – Esibizioni live passate e future? Ho visto che hai suonato in piazza per strada.

L’estate scorsa mi sono esibito in alcuni festival in Sicilia, come Marranzano World Festival, Mondo Sound Festival e Festivalle e in Campania durante Meeting del Mare. Ho fatto anche vari concerti nei locali, in giro per l’Italia. Ho partecipato anche a dei concorsi, come Musica contro le Mafie, dove con la mia Non siamo pesci ho vinto la targa giovane autore SIAE e una menzione speciale di Musica contro le Mafie che mi ha portato ad esibirmi a Casa Sanremo durante il Festival di Sanremo 2020. Nel futuro spero di continuare ad esibirmi in giro per l’Italia e, perché no, anche in giro per l’Europa.

8 – Progetti per il futuro?

Per ora mi basterebbe riprendere a fare concerti in giro per l’Italia e perché no all’estero e farvi conoscere il mio primo disco dal vivo. Obehi è uscito in formato digitale in piena quarantena, il 20 marzo. L’idea iniziale era quella di far uscire in contemporanea anche il disco fisico, cosa che non è stata possibile vista l’emergenza che stiamo affrontando. Ho tenuto comunque a rispettare la data che mi ero prefissato per fare un regalo alle persone, per far loro compagnia in un momento così difficile per tutti e per ringraziare tutte le persone che hanno creduto in me e nel mio sogno e mi hanno supportato. Con l’inizio della fase due, presto uscirà anche il disco vero e proprio. Durante la quarantena ho anche cominciato a lavorare a nuovi brani.

9 – Come definiresti la tua musica?

La mia musica è l’espressione di me stesso, della mia identità. La musica è per me una lingua, da aggiungere a quelle che già parlo.

10 – Convincici ad ascoltare e a comprare il tuo lavoro?

Non mi piace la parola convincere, ma invito chi non mi conoscesse a provare ad ascoltare la mia musica.
Ringrazio megliodiniente per questa intervista e auguro a tutti un buon ascolto. Per chi fosse interessato a seguire i miei progetti e a rimanere sempre aggiornato, potete seguirmi su facebook (Chris Obehi), Instagram (chris_obehi) e ascoltarmi su spotify o sul mio canale youtube (Chris Obehi).

Grazie Obhei allora a nome di megliodiniente.com

I social di Chris Obehi

Facebook: https://www.facebook.com/chrisobehi.official/
Istagram: https://www.instagram.com/chris_obehi/
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCAHpJgII_s2g62sPHuIDTVA
Sito Web https://www.800a.it/artists/chris-obehi/

I Video di Chris Obehi

 

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