MDN

Intervista a Chiara Rantini

Intervista di Barbara Gabriella Renzi

 

Biografia

 

A Chiara Rantini è sempre piaciuto scrivere, camminare, perdersi nella natura. Quando si è stufata di scrivere per sé, ha pubblicato poesie e racconti in varie antologie, quindi nel 2018, un romanzo La resa delle ombre, Alcheringa edizioni e una silloge poetica Un paradiso per Icaro, Ensemble ed.

Fa parte di Affluenti Nuova Poesia Fiorentina e aderisce al movimento dei Poeti Emozionali

Cura un blog Come la pioggia di letteratura e cultura storico-religiosa.

Gestisce un sito personale: http://www.chiararantini.it/wp/ e le pagine fb relative ai suoi due libri: https://www.facebook.com/paradisopericaro/ , https://www.facebook.com/laresadelleombre/

 

 

Sinossi

 

 

Un paradiso per Icaro è la silloge d’esordio di Chiara Rantini. Raccoglie al suo interno quarantanove poesie nate, cresciute e meditate nel corso degli anni. Parole e immagini si adagiano in un universo lirico tutto singolare, attraversato da suggestioni tardo ottocentesche e novecentesche. Nel ritmo lento del verso libero scorrono immagini di un mondo interiore complesso, intenso e fiabesco. Suddivisa in quattro sezioni, la silloge affronta alcune tematiche care all’autrice come il rapporto tra poesia e vita, la riflessione sul senso del tempo, sull’esilio e sulla fragilità dell’esistenza. La scelta stilistica tende a ricercare l’essenzialità del verso, la semplicità e il potere evocativo delle parole, l’istantaneità delle immagini. A tratti onirica e visionaria, nella sua poesia ricorre una particolare simbologia legata a temi biblici e mitologici. Non mancano riferimenti alla natura, vista come specchio di un mondo superiore, impenetrabile e tuttavia inteso come unico approdo dell’esistenza terrena. Spiritualità e concretezza della vita si incontrano nei testi di questa silloge cercando una possibile, desiderabile armonia, nella convinzione che la poesia è un fenomeno e il poeta un mediatore.

Sono contenta di averti qui in questo salotto letterario virtuale. Raccontami di te, del tuo amore della poesia?

Il mio amore per la poesia ha radici ben salde nell’adolescenza. Mio nonno era un poeta autodidatta vissuto nella Firenze degli anni ’30 e ’40 quando maggiore era il fervore culturale. L’ho sempre visto leggere (molti dei suoi libri li ho avuti in eredità dopo la morte) e scrivere. Amava osservare la natura e le persone, esattamente come me. Poi al termine degli studi superiori sono iniziate le letture dei poeti di fine Ottocento e Novecento e ho capito che solo tramite il linguaggio poetico si possono descrivere emozioni e pensieri che altrimenti non troverebbero espressione.

Parlami di Icaro

“Un paradiso per Icaro” è la mia prima silloge poetica, pubblicata da Ensemble edizioni nel 2018. Raccoglie 49 poesie che sono nate in periodi e situazioni diverse. Alcune appartengono alla mia gioventù, altre sono recenti, molte avevo dimenticato di averle scritte finché il desiderio di uscire dal “cassetto interiore” è diventato più forte di qualsiasi timore. Nella sinossi ho illustrato brevemente quali siano le sue caratteristiche e I suoi punti di forza. Credo che la silloge non sia di facile lettura ma ritengo sia importante suscitare una riflessione oltre all’emozione immediata.

Mi sembra che le tue poesie siano molto filosofiche, mi sbaglio?

Filosofiche? Forse è troppo, però sì, Massimo De Micco, poeta, scrittore e amico, nell’introduzione alla mia silloge ha citato, ad esempio, Pavel Florenskij, pensatore russo del Novecento e tuttavia le poesie non sono nate da suggestioni filosofiche. Chiaramente riflettere sulla vita, sui meccanismi che la regolano, sulla dimensione interiore e spirituale porta inconsapevolmente a riflessioni di carattere profondo, credo sia inevitabile. Se dovessi indicare dei filosofi “vicini” allo stile a ai contenuti di “Un paradiso per Icaro” chiamerei in causa Pascal, Kierkegaard e Thoreau.

Raccontami di tuo nonno, a cui hai dedicato il libro.

Di mio nonno, del suo essere “naturalmente” poeta, ho scritto sopra. Ho deciso di dedicare la silloge alla sua memoria perché sento che lui è stato per me il primo esempio, la prima persona felice di essere un uomo di lettere senza per questo trasmettere alcun senso di pedanteria. In seguito ho trovato altri esempi, professori e uomini di cultura, ma ormai sapevo già cosa cercare.

Una “notte stellata”: parlaci di questa poesia e cosa l’ha ispirata.

Questa è una poesia che apparentemente è descrittiva ma che lascia intendere un vissuto più profondo, di angoscia interiore. Sono stata ispirata da una notte reale che mi ha colpita per la sua inquietante bellezza: una notte silenziosa di fine estate in riva al mare dominata da una luna luminosissima e dall’oscurità della distesa marina deserta. Questo contrasto ha fatto nascere l’ispirazione che però non è stata immediata. L’ispirazione si è trasformata in ricordo, il ricordo in poesia.

Maschile e femminile”: per quale ragione questo titolo?

È un tema che mi interessa e che spesso vedo trattato con superficialità, a suon di stereotipi. Non mi piace quando si mette in evidenza l’aspetto conflittuale e si ignora totalmente l’elemento armonico e complementare. I due poli si attraggono perché cercano una radice comune ed è innegabile che in ciascuno di noi questi due elementi convivano. In tutto va cercata questa complementarietà e complicità, anche nella scrittura.

Cosa vuol dire per te scrivere?

Scrivere è il mio modo di comunicare, con me stessa inizialmente e poi con il mondo esterno. Senza la scrittura non avrei punti di riferimento. Quindi è vitale.

 

Leave a Reply

Area Riservata