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1992 annus horribilis. Ma non è una fiction

Una cronologia da incubo, un senso di deja-vu e ricorsività storica che assume i toni di una profezia delle più spaventose.

Un annus horribilis, il 1992, iniziato con una tentata strage, secondo la prassi seguita dalle forze oscure quando si muovono, e proseguito, attraverso la gigantesca operazione mediatico giudiziaria di Manipulite, verso la demolizione controllata dell’intero paese.
Alcuni dei protagonisti degli anni successivi ci sono già e il timing delle loro apparizioni nei posti chiave quell’anno è tutto un programma, da intendere per chi voglia intendere. I banchieri, i vecchi di quella politica che “i governi passano ma loro restano”, i potentati, gli speculatori, i finti interessati solo ai massimi sistemi, i verdi già allora greteggianti, gli eterni radicali, come allora in procinto poverini di essere chiusi e la Emma Bonino (ma anche Pannella) già in grande spolvero ultraglobalista. Ci sono anche i vari gatekeepers, un classico dell’atlantismo, benedetti dai giornali e dai dispacci d’ambasciata. Allora come oggi.
Tutto ciò che è accaduto e sembra voler accadere di nuovo oggi è già accaduto in quel 1992. Con la differenza che allora uno straccio di sovranità monetaria lo avevamo ancora. Oggi, a quasi altri vent’anni dall’entrata nell’euro, siamo ancora più deboli e disarmati e altre armi sono puntate contro di noi, come quella di migrazione di massa. Eppure, nonostante la garrota strettale attorno al collo da una fenomenale congrega di nemici e loro collaborazionisti, la Compagnia dei Traditori, alcuni dei quali sono ancora in auge e pronti a far di nuovo danno, l’Italia di quegli anni continuò a produrre una ricchezza tale da far gola ancora oggi a chi vorrebbe annientarla definitivamente.
Ammirate in special modo come si mosse allora la sinistra. Quella eterna, immutabile, indistruttibile. Con il D’Alema che finge disdoro come dopo la “notte cilena” e le solite quattro scorie azotate che strillano contro la deriva liberista ma, basta sventolare loro davanti il labaro fascista e tornano sempre a cuccia, pronti a rianimare il mostro. Per tacere dei sindacati, l’infamia dei calabrache.
Io feci una profezia, anni fa, all’inizio della crisi. Che nel momento in cui la UE fosse entrata in coma dépassée, avrebbero riesumato Prodi e chi volle-disperatamente-volle l’euro per dare ad essi il merito di “salvarci”. La faccia per farlo ce l’hanno e se così fosse tanti ci cascherebbero. Vedo e sento troppe nostalgie e troppa voglia di perdonare il proprio carnefice, nel momento in cui per altro si consegnano di buon grado i propri padri e figli al boia del mondialismo genocidario. C’è gente che non si perdona di aver votato all’opposto di come ha sempre votato, si sente sporca per non aver votato “i buoni” e smania per ritornare all’ovile. Li sento, i compagni prodighi. Ormai è un fastidiosissimo acufene. Fate pure ma stavolta non finirebbe come nel 1992. Non ci sarebbero i supplementari. Game over. Come ho scritto su Twitter: not in my name. Indietro non si torna. Che nessuno si sogni di rimetterci in quelle mani.
Ecco dunque cosa accadde in quel maledetto anno fetuso.
***
6 gennaio – Esplode un ordigno collocato sulla linea ferroviaria Milano-Lecce, a pochi km dal capoluogo. (c.c.)
14 gennaio – A Londra, il “Financial Times” critica, nell’articolo intitolato “L’Italia verso la serie B”, la legge finanziaria varata dal governo presieduto da Giulio Andreotti: “Vi si prevede ad esempio per il 1992 una crescita del Pil del 2,3 per cento, più elevata della già ottimistica previsione Oecd del 2 per cento; non tiene conto del maggiore peso degli interessi sul debito pubblico imposto dal recente aumento dei tassi di interesse dall’11,5 al 12 per cento; infine, si affida a ulteriori introiti dovuti alle privatizzazioni, purché i politici riescano a mettersi d’accordo su cosa privatizzare”. (c.c.)
28 gennaio – Jacques Delors scrive al presidente del Consiglio, Giulio Andreotti: “Tutti i paesi comunitari riponevano molta fiducia nella legge La Pergola, la cui attuazione avrebbe permesso all’Italia di portarsi al livello degli altri Stati membri. Sfortunatamente l’ultima valutazione operata dalla Commissione mostra che la ‘legga comunitaria’ ha consentito appena all’Italia di mettersi nuovamente al livello già raggiunto nel corso del l989. Questo significa che l’Italia rimane il Paese comunitario con più direttive da recepire nel proprio ordinamento giuridico”. (c.c.)
31 gennaio – Si riuniscono a New York i capi di Stato dei 5 membri permanenti e della maggior parte dei membri temporanei del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Scopo dell’incontro è discutere del nuovo ordine mondiale nel mondo post-Guerra Fredda. (wikipedia)
2 febbraio – Il presidente della Repubblica Cossiga scioglie anticipatamente le camere.
Muore in un incidente aereo il tenente colonnello in congedo dell’aeronautica, Alessandro Marcucci, che si era occupato della strage di Ustica e che, insieme al maresciallo Dettori, aveva delineato uno scenario che intendeva sottoporre alla magistratura. (c.c.)
7 febbraio – Con la Legge 82/92 Carli, alla Banca d’Italia si attribuisce la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo più concordare con il Tesoro; il governo non ha quindi più potere sulla Banca d’Italia che ora è di fatto una banca privata.

Viene firmato il TRATTATO DI MAASTRICHT.
17 febbraio – Milano: il socialista Mario Chiesa, direttore del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato dopo aver ricevuto una tangente di 7 milioni di lire. È il primo atto dell’inchiesta Mani pulite che segna l’inizio di Tangentopoli. (c.c.)

12 marzo – Palermo: viene ucciso da Cosa Nostra Salvo Lima, deputato della Democrazia Cristiana al Parlamento europeo, ex sindaco di Palermo e capo della locale corrente andreottiana.
18-20 marzo – Il ministro degli Interni, Vincenzo Scotti, allerta i prefetti sulla esistenza di un piano per destabilizzare le istituzioni. Rientrato in parte l’allarme, il ministro ed il capo della polizia Parisi si dicono disposti a dimettersi se sarà dimostrato che sono incorsi in errore. (c.c.)
5-6 aprile – Si svolgono le elezioni politiche anticipate.
25 aprile – Dimissioni del presidente della Repubblica Cossiga.
10 maggio – A Pontida (Bergamo), Umberto Bossi afferma: “Quello di oggi è l’annuncio di una dichiarazione di guerra. Useremo la lama tagliente di Pontida per tagliare la gola alla partitocrazia”. Rivolto ai nuovi eletti in Parlamento, che si accingono a pronunciare la formula del giuramento leghista, aggiunge: “Giurate davanti a questa massa. E ricordate che, se qualcuno di voi pensasse di diventare democristiano, è in grado di spiaccicarvi. Nessuno di voi si alzi una mattina pensando di essere diventato qualcuno”. (c.c.)
22 maggio – A La Rochelle, Francia e Germania istituiscono ufficialmente l’Eurocorp, composto da due divisioni di circa 40 mila uomini. Il governo italiano rifiuta di aderire alla iniziativa. (c.c.)
23 maggio – Strage di Capaci: alle ore 17:58, sull’autostrada Palermo-Punta Raisi esplode una carica di tritolo che uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
25 maggio – Oscar Luigi Scalfaro viene eletto presidente della Repubblica.
29 maggio – Il consolato di Milano, facendo seguito alla nota del 25 marzo, invia a Washington la biografia dei principali accusati dello scandalo delle tangenti, fra imprenditori, mafiosi e componenti del consiglio comunale, segnala che lo scandalo si è allargato al Pds, con l’incriminazione di Gianni Cervetti, ed alla Fiat, per le accuse mosse da Sergio Radaelli. Tutte le accuse, segnala il consolato, “sono sostanzialmente veritiere. La spartizione abituale prevedeva la metà per il Psi, un quarto per Dc e Pds, qualche briciola per i repubblicani. Ci dicono che la relativa sospensione degli arresti è dovuta alla delicata scadenza dell’elezione del presidente della Repubblica. Un avvocato coinvolto nel caso ci ha spiegato peraltro che ‘siamo nel mezzo, non alla fine della vicenda’. Altri ‘arresti eccellenti’ seguiranno… (c.c.)
30 maggio 1992 – A Roma il governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, chiede al governo una manovra di risanamento dei conti pubblici che quantifica in 30.000 miliardi per l’anno in corso ed altri 100.000 per il 1993. (c.c.)
2 giugno – Nel Mediterraneo, a bordo del panfilo Britannia in navigazione lungo le coste della Sicilia, si svolge una riunione del gruppo Bilderberg, presenti i rappresentanti della Barclays Bank, della Warburg, della Merril Lynch, della Salomon Brothers, della Goldman Sachs. Fra gli italiani, sono presenti: Mario Draghi, direttore delegato del ministero del Tesoro; Riccardo Galli, dell’Iri; Giovanni Bazoli, dell’Ambroveneto; Antonio Pedone, del Crediop; Beniamino Andreatta; dirigenti dell’Eni, Agip, Mediobanca, Comit, Generali e Società autostrade. Come risultato, il 48% delle aziende private italiane i “gioielli di stato” finiranno in mani angloamericane. (c.c.)

Il Movimento di Solidarietà di LaRouche sull’incontro scrive: “Si trattava di discutere i preparativi per liquidare, cedere a interessi privati multinazionali, alcuni dei patrimoni industriali e bancari più prestigiosi del nostro paese. Draghi avrebbe detto agli ospiti inglesi: “Stiamo per passare dalle parole ai fatti”. Da parte loro gli inglesi hanno assicurato che la City di Londra era pronta a svolgere un ruolo, ma le dimensioni del mercato borsistico italiano sono troppo minuscole per poter assorbire le grandi somme provenienti da queste privatizzazioni. Ergo: dovete venire a Londra, dove c’è il capitale necessario.
Fu poi affidato ai mass media, ed al nuovo governo Amato, il compito di trovare gli argomenti, parlare dell’urgente necessità di privatizzare per ridurre l’enorme deficit del bilancio. Al grande pubblico, sia il governo che i mass media hanno risparmiato la semplice verità che il “primo mobile” dietro tutto il dibattito sulle privatizzazioni è costituito dalle grandi case bancarie londinesi e newyorkesi. L’obiettivo è semplicemente quello di prendere il controllo di ogni aspetto della vita economica italiana sfruttando le numerose scuse di ingovernabilità, corruzione, partitocrazia, inefficienza, ecc.” (fonte)
3 giugno – Giorgio Napolitano viene eletto presidente della Camera.
12 giugno – A New York, il “Wall Street Journal” scrive un articolo in prima pagina dedicato al sostituto procuratore milanese Antonio Di Pietro, intitolato “Go for it /avanti/ Di Pietro”. (c.c.)
24 giugno – Presentando il programma del governo in gestazione, Giuliano Amato chiede una sostanziale carta bianca per risanare la spesa pubblica a partire da pensioni e sanità. (c.c.)
26 giugno – Viene varato il governo Amato.
5 luglio – A Roma, Giuliano Amato, al termine di una riunione del Consiglio dei ministri, annuncia la ‘manovra correttiva’, richiesta dal governatore Carlo Azeglio Ciampi, di 30 mila miliardi da recuperare con l’imposizione di nuove tasse e tagli alla spesa pubblica. (c.c.)
10 luglio – A Roma il governo decide la privatizzazione di Iri, Eni, Enel e Ina: gli enti pubblici diverranno società per azioni il 7 agosto prossimo, con nuovi statuti e snelli consigli di amministrazione, sotto il controllo di due holding appartenenti al Tesoro. trasforma enti statali in SPA.
Sulle privatizzazioni Andreotti scrive: “Ci fu chi disse che, se con un socialista si privatizzava il Credito italiano, il giorno in cui arrivassero i comunisti sarebbe abolito il monopolio postale”. (c.c.)

11 luglio – Il governo Amato applica una patrimoniale prelevando il 6/mille dai conti correnti dei cittadini italiani.

19 luglio – Palermo: alle ore 16:58, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli, rimangono uccisi dall’esplosione di un’autobomba in Via D’Amelio. (c.c.)
20 luglio – A Roma, il governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, afferma che la manovra predisposta dal governo è “necessaria ma non sufficiente”. (c.c.)
23 luglio – A Roma, è istituita la Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, composta da 60 membri designati per metà ciascuno dalle due Camere. (c.c.)
26 luglio – A Londra il quotidiano “The Observer”, riferendosi all’Italia, scrive: “Il Paese è in uno stato di caos, in uno stato di guerra. Sta rapidamente diventando la Repubblica delle banane d’Europa. Ha il più alto tasso di omicidi della Comunità europea, una corruzione tanto palese quanto dilagante, un’economia malata, un governo impotente, e una popolazione confusa ed angosciata”. (c.c.)
27 luglio – A Roma, il presidente del Consiglio Giuliano Amato invita perentoriamente sindacati ed imprenditori a raggiungere al più presto l’accordo sul costo del lavoro. (c.c.)
31 luglio – A Roma, è firmato l’accordo fra governo, Confindustria e sindacati sul costo del lavoro che cancella la scala mobile e il meccanismo di indicizzazione dei salari e blocca questi ultimi fino alla fine del 1993. Per ottenere la firma dei sindacati sul c.d. ‘patto anti-inflazione’, Giuliano Amato ha minacciato le dimissioni e la ricaduta per l’intero sui sindacati della responsabilità di violare i parametri di Maastricht mentre ha promesso, una volta avuta la firma, di rinverdire la logica concertativa per il futuro. (c.c.)
Sono sostituiti, senza motivazioni, il direttore del Sismi, generale Luigi Ramponi, e il prefetto Alessandro Voci, direttore del Sisde; in loro vece sono nominati il generale Cesare Pucci, già responsabile del Sios esercito e addetto militare a Washington, vicino all’ammiraglio Fulvio Martini, e il prefetto Angelo Finocchiaro. Non saranno mai rese note le motivazioni del provvedimento. Ramponi, seguendo l’esempio dei suoi predecessori alla guida del servizio militare Giovanni De Lorenzo e Vito Miceli, si candiderà nelle liste del Msi- Dn. (c.c.)
7 agosto – A Roma, il Consiglio dei ministri approva il decreto che trasforma gli enti pubblici in spa. Per una prima fase il Tesoro resterà l’unico azionista, mentre le nomine dirigenziali sono di competenza del presidente del Consiglio di concerto con i ministri del Tesoro e dell’Industria. Sono confermati Franco Nobili all’Iri, Gabriele Cagliari all’Eni, Franco Viezzoli all’Enel. (c.c.)
12 agosto – Vengono privatizzate le Ferrovie dello Stato.
A Roma, il governo rilascia la concessione delle frequenze alle 3 reti Fininvest di Silvio Berlusconi, oltre che a Rete A, TeleMontecarlo e Videomusic. Un altro decreto proroga al 28 febbraio 1993 il rilascio della concessione alle 3 reti Tele +, di cui Berlusconi è proprietario al 10% dopo aver ceduto altre quote ad imprenditori amici. (c.c.)
13 agosto – L’agenzia internazionale Moody’s declassa di 2 punti il ‘rating’ dell’Italia, dopo il precedente declassamento operato nel 1991, attribuendo il punteggio più basso fra i cosiddetti Grandi al grado di sicurezza degli investimenti nel nostro paese. (c.c.)
23 agosto – Sul quotidiano socialista “Avanti!”, un corsivo non firmato sferra un attacco al sostituto Antonio Di Pietro: “Con il tempo e attraverso una migliore conoscenza dei fatti di cui qualcuno dovrebbe finalmente occuparsi, potrebbe persino risultare che il dottor Di Pietro è tutt’altro che l’eroe di cui si sente parlare e che, in questo caso come in tanti altri della vita, non è proprio oro tutto quello che riluce”. L’Anm protesta paragonando gli attacchi ai magistrati di ‘Mani pulite’ a quelli “contro i giudici milanesi che indagavano su Licio Gelli”. (c.c.)
2-20 settembre: la Lira italiana e la Sterlina inglese sono colpite da una tempesta valutaria che ne causa la grave svalutazione e l’uscita dal Sistema Monetario Europeo. Saranno stabilite in seguito le precise responsabilità di George Soros nelle manovre speculative a danno della moneta italiana.
9 settembre – A nome del governo, Giuliano Amato chiede al Parlamento una legge delega che gli consenta carta bianca per un triennio nella manovra fiscale e della spesa pubblica ogniqualvolta la Banca d’Italia richieda misure straordinarie di risanamento. A fronte delle reazioni parlamentari, anche nell’ambito della maggioranza, il governatore Carlo Azeglio Ciampi dichiara di non essere stato consultato in proposito. (c.c.)
A Roma, s’insedia la Commissione bicamerale per le riforme che elegge presidente Ciriaco De Mita. (c.c.)
11 settembre – La Bundesbank interviene massicciamente, in ossequio alle norme comunitarie previste per questi casi, a favore della lira italiana. Le autorità italiane e tedesche concordano per la svalutazione della lira del 7% nei confronti delle monete dello Sme. A Roma, il Quirinale prende posizione contro i pieni poteri richiesti dal governo Amato in materia di entrate e spesa pubblica. (c.c.)
Circa la svalutazione della lira Giulio Andreotti scriverà nei suoi ricordi: “La decisione, presa di domenica, suscitò preoccupazioni in molti ed esultanza nelle industrie esportatrici…Se era vero che per sostenere la lira erano state bruciate riserve per cifre ingentissime (si parlò di 30.000 miliardi)…potevamo anche domandarci se non fosse stato possibile evitare questo fuoco, anticipando, se ineludibile, la decisione…Comunque la situazione era molto pesante e si parlò di ‘settembre nero’ perché in confronto del surplus sia pure modesto di 339 miliardi del settembre 1991, si registrava un deficit di 29.954 miliardi. Tuttavia l’allarme relativo aiutò il governo a far passare alle Camere la legge finanziaria che era stata accolta da tanti mugugni”. (c.c.)

16 settembre – Mercoledì nero: la sterlina inglese e la lira italiana escono dal meccanismo di cambio europeo.

Il Senato approva le leggi delega in materia di pubblico impiego, sanità, previdenza e finanza locale. (c.c.)
17 settembre – A Roma, il Consiglio dei ministri presenta la legge finanziaria: una manovra di 93.000 miliardi, 42.500 dei quali di nuove entrate che gravano soprattutto sui ceti medi, 43.500 di tagli alla spesa, che colpiscono soprattutto pensioni e sanità, 7.000 di privatizzazioni. Inoltre, su invito dei presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, emana un decreto che consente di procedere al sequestro dei beni dei condannati per corruzione. (c.c.)

Il Senato approva la ratifica del Trattato di Maastricht con 176 voti favorevoli e soli 14 voti contrari.

21 settembre – Le organizzazioni sindacali protestano e indicono scioperi territoriali contro la manovra economica del governo. (c.c.)

22 settembre – A Firenze, durante la manifestazione contro la politica economica del governo, il leader della Cgil Bruno Trentin è contestato al grido di ‘venduto’ e fatto segno di un lancio di uova e bulloni. E’ il primo di una serie di episodi che segnalano la tensione tra lavoratori e vertici sindacali dopo l’accordo del 31 luglio, e che si verificheranno nei prossimi giorni a Napoli, Milano, Genova, Torino. (c.c.)
27 settembre – “Il Corriere della sera” riporta una dichiarazione di Marco Pannella che difende la legge finanziaria varata dal governo presieduto da Giuliano Amato, contenente pesantissimi tagli alla spesa pubblica: “Questi tagli – dice il leader radicale – sono inevitabili. La rivolta è plebea“. (c.c.)
28 settembre – A Mantova, le elezioni provinciali assegnano il 34% alla Lega nord ed una secca sconfitta per i maggiori partiti. (c.c.)
2 ottobre – Ad Ariccia (Roma), si svolge un convegno dei ‘comunisti democratici’, la componente contraria alla svolta rimasta nel Pds che sviluppa una forte critica verso la politica del governo Amato, vista come sottomissione al ‘pensiero unico liberista’, che rischia di contagiare il Pds. Fra gli altri, Giorgio Lunghini illustra i rischi della subalternità al modello americano ed a quello tedesco, con la differenza in peggio di un’amministrazione pubblica assai meno efficiente e più aggressiva di quella tedesca, che dovrà gestire i resti dello stato sociale. (c.c.)
7 ottobre – Il quotidiano londinese “Financial Times”, commentando la svalutazione della lira, scrive: “In certi ambienti vi è stata Schadenfreude per le ferite autoinflittesi da un Paese che da anni tira avanti sull’orlo della bancarotta; in altri, sollievo nel vedere la fine delle illusioni di uno Stato con un deficit di bilancio triplo rispetto alla media della Comunità europea, che aspirava a entrare nell’unione monetaria nel giro di sette anni”. (c.c.)
9-10 ottobre – La Camera vota la fiducia al governo Amato sulle leggi delega per la previdenza, la sanità, il pubblico impiego e la finanza locale. (c.c.)
15 ottobre – A Roma, il Consiglio dei ministri limita le funzioni delle Compagnie dei portuali a favore degli armatori provocando altre proteste. (c.c.)
22 ottobre – Il Senato vota le leggi delega in materia economica.
23 ottobre – Il governo vara il decreto legge che introduce la ‘minimum tax’ per il lavoro autonomo.
29 ottobre – La Camera dei deputati approva con 403 voti favorevoli, 46 contrari (Rifondazione e Msi) e 18 astenuti (Verdi e Rete) la ratifica del Trattato di Maastricht sull’Unione europea. (c.c.)

9 – 11 novembre – Si svolge l’esercitazione Ditex Superga 7 che collauda il ripristino dei servizi di emergenza nelle regioni del nord- ovest e ipotizza uno scenario di guerra civile con un attacco dal centro- sud all’Italia settentrionale, comprese le regioni del nord- est alleate con quelle del nord- ovest. (c.c.)

17 novembre – A Roma il Consiglio dei ministri, avvalendosi della delega votata dal Parlamento, vara il decreto delegato sulla previdenza che abolisce le così dette pensioni baby per gli statali ed aumenta l’età pensionabile nonché il limite per le pensioni di anzianità. (c.c.)
19 novembre Su “Il Giornale”, nell’articolo intitolato “Una Norimberga permanente” Emma Bonino scrive: “Il nuovo ordine mondiale richiede un nuovo diritto internazionale. Per questo assieme a numerosi parlamentari di tutto il mondo promuoviamo con un convegno a Siracusa in dicembre la creazione di una Corte penale permanente dell’Onu”. (c.c.)
27 novembre – Sul settimanale “L’Europeo”, nell’articolo intitolato “Tutti in fila dietro al pifferaio magico”, Luigi Irdi commenta i vantaggi della posizione filogovernativa di Marco Pannella ed Emma Bonino: “Radio radicale è contemporaneamente considerata ‘servizio pubblico’, incassando così 20 miliardi di fondi statali in 3 anni, e organo della Lista Pannella, incamerando altri 6 miliardi all’anno come organo di partito”. (c.c.)
1 dicembre – La Commissione bicamerale approva il progetto di una nuova legge elettorale con sistema misto, una quota di maggioritario e una di proporzionale. (c.c.)
7 dicembre – A Roma il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, attacca la Lega denunciandone una strategia “pericolosa”. (c.c.)
8 dicembre – A Roma il governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, chiede alle banche di abbassare i tassi per ridurre il costo del denaro, come richiedono gli imprenditori. (c.c.)
15 dicembre – Milano: il segretario del PSI Bettino Craxi riceve un avviso di garanzia da parte del pool Mani pulite per corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. (c.c.)
16 dicembre – Il Senato approva la manovra finanziaria. La Camera approva il piano di privatizzazioni predisposto dal governo. (c.c.)
21 dicembre – L’Italia è in recessione.
23 dicembre – A Roma il Consiglio dei ministri vara definitivamente la riforma pensionistica e dell’assistenza sanitaria, entrambe sottoposte a pesanti tagli. (c.c.)
A Sorrento, si svolge l’assemblea nazionale dei Verdi dominata da contrasti su contenuti ed alleanze. Particolarmente contestata è la partecipazione al progetto di ‘Alleanza democratica’ di Occhetto, Martelli e La Malfa, cui stanno lavorando anche Francesco Rutelli, Carlo Ripa di Meana ed Ermete Realacci, per fondare un nuovo soggetto ambientalista e liberale in economia. In fine dei lavori Carlo Ripa di Meana afferma essere giunto il momento di “non limitarsi ad invocare la svolta ambientalista ma governarla”. (c.c.)
31 dicembre – Scalfaro invita i giudici a proseguire nelle indagini, i partiti a rinnovarsi, il parlamento a fare le riforme in vista di un nuovo Risorgimento. (c.c.)
Fonti:
Francesco Amodeo “La Matrix Europea”
“1992 l’anno che cambiò l’Italia” a cura di Marcello Ravveduto.
Fondazione Luigi Cipriani, Cronologia (contrassegnato nel testo con c.c., citazioni integrali.)

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