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Vis Pesaro

La Vis Pesaro 1898 S.r.l. (meglio nota come Vis Pesaro), è un club calcistico italiano di Pesaro. Milita in Serie C, il terzo livello del campionato italiano di calcio. Fondato nel 1898, è uno dei più antichi consorzi calcistici tuttora esistenti nel Paese nonostante due fallimenti societari nel 1993 e nel 2006.

 

Dalla fondazione agli anni sessanta

Il primo nome adottato, alla fondazione nel 1898, fu Vis Sauro Pesaro, ma in seguito cambiò denominazione in Vis Pesaro, grazie ai successi avuti con il calcio. Essa fu, inizialmente, una polisportiva che si occupava degli sport più vari come il pallone col bracciale, il nuoto, l’atletica e, dal 1906, il calcio. Il primo campionato calcistico fu disputato nel 1912 a livello regionale. La prima partita fu disputata contro l’Alma Juventus Fano sul terreno del “Campo di Marte” di Soria, che delineò una rivalità mai sopita tra le due squadre e cittadine che sfocerà nei classici derby della marca pesarese.

Negli anni seguenti la Vis Pesaro approdò in Serie D e Serie C, giocando le partite casalinghe sul terreno di Baia Flaminia fino al 1927, anno della costruzione dello stadio comunale “Tonino Benelli”, in onore al motociclista pesarese, morto durante una gara. Esso fu edificato dall’imprenditore edile e presidente vissino Romolo Rifelli. Da sottolineare che lo stadio fu inizialmente concepito anche come velodromo, grazie all’anello che circonda ancora il rettangolo di gioco. La società partecipò a vari campionati interregionali e di Serie C, alternando promozioni a retrocessioni. Il presidente bolognese Adelmo Bolelli, tra gli anni cinquanta e sessanta, non ebbe l’appoggio di alcun imprenditore pesarese e finì per lasciare l’incarico a causa di problemi finanziari. Un altro vulcanico presidente fu il magistrato Maurizio Marini (ricordato per aver colpito con un’ombrellata un arbitro in un incontro Vis Pesaro-Rimini del marzo 1947).

Nel 1958-1959 la Vis di Bolelli allenata da Mario Mosconi e Adriano Zecca vinse il campionato di Interregionale girone D (con conseguente promozione in Serie C).

Dagli anni sessanta agli anni duemila

Gli anni sessanta furono caratterizzati dalla solita alternanza di campionati in Serie C e D.

Nel 1960-1961 (Serie C, girone B) la squadra allenata successivamente da Umberto Zanolla, Giuseppe Farina, Gyula Lelovics e Armando Gasperotto subì però l’onta della retrocessione in Serie D.

Il campionato 1968-1969 fu particolarmente felice per la Vis che sfiorò la promozione in Serie B, quando, la squadra biancorossa allenata da Becchetti, fu sconfitta per 1-0 nel derby dalla capolista Sambenedettese, che la precedeva di un punto in classifica. Di lì a poco arrivò un periodo di declino, la squadra fu affidata a Volturno Diotallevi e poi a Luigi Soffrido nei primi anni settanta con la retrocessione in Serie D.

Il culmine dell’oblio si toccò nel 1984 dove la Vis perse lo spareggio con la Monturanese valido per l’Interregionale: la partita si giocò al Dorico di Ancona e venne vinta dai biancoazzurri per 6-5 ai rigori.

Dopo anni bui il pubblico e l’interesse intorno alla Vis cominciò a crescere sfiorando picchi di 4000 presenze a domenica al “Benelli”, soprattutto negli anni tra il 1986 ed il 1989, quando a Pesaro arrivò l’allenatore Walter Nicoletti che dalla Serie D portò i biancorossi in C1, vincendo due campionati di fila (da ricordare la vittoria contro la Ternana al Benelli che valse la promozione in C1), e sfiorando nella terza stagione i play-off e la possibile promozione in Serie B. Nelle file biancorosse giocavano giocatori del calibro di Marco Nappi, Andrea Tentoni, Renato Olive, Luca Pazzaglia e Chiaiese che aveva fatto parte del Napoli di Maradona, che fecero sognare i tifosi pesaresi. Il presidente di quegli anni fu Ermanno Ferri, che lasciato però solo dalle forze imprenditoriali pesaresi non poté dare continuità ad un progetto vincente.

In seguito l’interesse scema, il gioco latita e la società si accontenta spesso di campionati anonimi oscillando tra Serie C1 e Serie C2. Nuovo entusiasmo lo porta l’indimenticato allenatore Guido Attardi che nella stagione 1991-92 centra la promozione in C1 ma viene poi esonerato l’anno successivo a campionato in corso.

Nel 1993 arriva il primo fallimento: nonostante la salvezza raggiunta in C1, la dirigenza pesarese capeggiata da imprenditori di spessore come Berloni e Scavolini, decise di cedere la società a Fulvio Diamantini, imprenditore forestiero. La società venne esclusa dal campionato per inadempienze economiche e dovette ripartire dalla Serie D.

Da quelle macerie rinacque la Vis Pesaro 1898 S.r.l. che nella stagione 1993-94 tornò in Serie C in maniera rocambolesca. Al Benelli di Pesaro arrivò la Fermana capolista per uno spareggio-promozione segnato da un giallo finale. Al 95′ sullo 0-0 avvenne l’occasione che cambiò la partita, quando Montingelli attaccante della Vis, segnò la rete decisiva con un colpo di mano alla Maradona non visto né dall’arbitro Zaltron di Bassano del Grappa, né dal guardalinee (che si trovava in posizione più favorevole), ma rilevato bene poi da tutte le immagini TV. In precedenza Zaltron aveva annullato alla Fermana il gol del vantaggio, che poi dalle immagini televisive parve regolarissimo. Questo risultato di 1-0 consentì alla Vis di salire a -1 dalla capolista Fermana che perse il campionato in modo ancora rocambolesco due giornate dopo (ultima di campionato) a San Marino dove, in vantaggio, fu raggiunta sul pareggio quando mancavano 8 minuti al termine, risultato che consegnò il primato ai pesaresi. Anche in questo caso sul banco degli imputati l’arbitro, il viareggino Linfatici, che annullò alla Fermana il gol dello 0-2, che poi in TV apparve regolarissimo. Dopo alcune stagioni in Serie C2 si presenta come presidente Rosettano Navarra, imprenditore ciociaro del settore ecologico, che però non riesce a conquistare la Serie C1 nonostante un buon organico guidato da Giovanni Pagliari. Nel 1998/99 la corsa della Vis arriva fino ai play-off, dove viene eliminata dalla Triestina (l’andata a Pesaro termina 2-2, il ritorno a Trieste 2-1 per gli alabardati). Lo stesso Navarra, stanco del giocattolo, decise quindi di cedere la società.

Gli anni duemila

A partire dal campionato di Serie C2 1999-2000, la società venne rilevata in extremis dall’imprenditore locale Giuseppe Bruscoli: nonostante all’inizio del ritiro fossero presenti solo sette giocatori in rosa, il ds Graziani costruì con grande abilità una rosa competitiva, che venne affidata all’emergente Daniele Arrigoni. I biancorossi chiusero la stagione regolare al quarto posto, qualificandosi per i play-off: spareggi ai quali eliminarono prima la Triestina e poi il Rimini, in una finale secca disputatasi ad Arezzo, guadagnando quindi la promozione in serie C1 dopo sette anni. La finale venne decisa da un gol di capitan Armando Ortoli al 67′, per la gioia dei circa 4000 tifosi pesaresi presenti.

In Serie C1 la Vis venne collocata in un girone meridionale pieno di nobili decadute (Palermo, Messina, Catania, Napoli), ed ottenne la salvezza per quattro anni di fila: i primi tre anni direttamente al termine della stagione regolare, il quarto (stagione 2003-2004) ai play-out contro il Paternò, vinti con non poca fatica per 2-1 al Benelli (grazie ad una doppietta di Ferraro), dopo lo 0-0 in terra siciliana. La stagione seguente fu disastrosa, con scioperi per mancati pagamenti e scarsi risultati sportivi, che portarono alla retrocessione diretta in Serie C2 dei biancorossi. In questi anni in Serie C1 si susseguirono diversi allenatori: Sala, Dal Fiume, Fabbri, la coppia Nemo-Mazzoli e per ultimi Lorenzini e Piccioni.

La Vis Pesaro 1898 passò dalla presidenza Bruscoli a quella del binomio Viviani-Piccioni (allenatore) ma nell’estate del 2005 venne esclusa dal campionato per non aver presentato nessuna documentazione relativa ai pagamenti, catapultando nuovamente la società nel dilettantismo. Nonostante ciò Viviani e Piccioni rimasero al loro posto continuando ad accumulare debiti.

Nella stagione 2005-2006 i biancorossi debbono quindi disputare la stagione nel purgatorio della Promozione marchigiana (girone A), palcoscenico inusuale per una compagine che ha militato per decenni fra i professionisti. Nell’annata più buia che il calcio pesarese abbia mai conosciuto, dove l’amministrazione comunale negò persino il campo di gioco alla società per i mancati pagamenti, la Vis Pesaro 1898 andò ai play-out contro l’Ostra e retrocedette dopo aver perso per ben 4-1 in casa e poi vinto inutilmente 1-0 in terra anconetana. Il fallimento non arrivava ed il sindaco ventilava l’ipotesi di costruire una seconda squadra cittadina. A salvare i pesaresi dalla Prima Categoria è proprio il fallimento della Vis Pesaro 1898 decretato il 24 luglio 2006 dopo una serie di perquisizioni e di sequestri di documentazione che portarono alla bancarotta fraudolenta (1,5 milioni con l’erario, 3,7 milioni il totale).

Ci furono estenuanti trattative per una fusione tra le macerie della Vis Pesaro (il sindaco riuscì a trattenere il settore giovanile vissino iscrivendolo ad un campionato juniores sotto il nome di F.C. Pesaro) e il Villa 95 oppure con il Real Montecchio, ma queste ipotesi non andarono a buon fine. Venne così fondata una nuova società, attraverso l’acquisizione dei diritti di partecipazione al Campionato di Promozione dalla società dell’Usi Urbinelli, basata a Borgo Santa Maria, che si estinse per lasciare spazio alla nuova società, l’ “Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Vis Pesaro 2006” che aveva come presidente Lorenzo Rossi.

Nel campionato di Promozione 2006-2007, la Nuova Vis Pesaro, dopo un avvio stentato, culminato con l’esonero dell’allenatore Fontana, viene affidata a Severini e si classifica terza alle spalle di Osimana ed Urbania Calcio.
Dopo aver vinto anche la prima edizione della Coppa Marche di categoria contro la Cuprense (altra finalista del girone B), la squadra pesarese vinse i play-off nella finale sul neutro di Urbino contro l’Urbania Calcio (3-2), accedendo così al Campionato marchigiano di Eccellenza.

Nella stagione 2007-2008 la squadra partiva per fare un campionato di vertice ed invece si è trovata clamorosamente invischiata nei bassifondi fino a retrocedere in Promozione dopo la sconfitta nei play-out giocato contro la Monturanese. Durante gli otto mesi della stagione 2007-2008 si susseguono tre presidenti: Lorenzo Rossi, Marco Zanotti e Fulvio Urbinelli; sostituiti 4 allenatori: Fulgini, Gianluca De Angelis, Carlo Casadei e nelle ultime partite Maurizio Renzi, in carica come allenatore della Juniores vissina; tesserati 49 giocatori; oltre ad alternare cariche e incarichi di passaggio con figure come direttore generale, team manager, amministratore delegato, psicologo.

Nell’estate del 2008, la Vis Pesaro si unisce al Villa Pesaro, squadra del quartiere di Villa Ceccolini che milita in Promozione, dando vita ad una nuova società: l’A.S.D. Futbol Pesaro 1898. Essa ha come obiettivo il rilancio del calcio pesarese, unendo le forze imprenditoriali in un consorzio. Ma la scomparsa del marchio storico, sebbene temporaneo, ha creato molti malumori nei tifosi pesaresi.

Il 31 maggio 2009, superando il Montegiorgio per 1-0 (rete del pesarese Thomas Paoli al 2′) nella finale play-off regionale del campionato di Promozione, l’A.S.D. Futbol Pesaro 1898 conquista la promozione al campionato di Eccellenza. Come promesso dalla società a inizio stagione, al primo salto di categoria sarebbe ritornato lo storico nome, promessa mantenuta e, nella stagione 2009-2010, scenderà in campo l’ASD Vis Pesaro 1898.

Nella stagione 2009-2010 la Vis, guidata da Massimo Scardovi, si rende protagonista di un campionato dai due volti: ad un girone d’andata di ottimo livello, caratterizzato inoltre dai successi in casa di Samb e Fermana, fa seguito un girone di ritorno nel quale non ottiene nemmeno una vittoria (undici pareggi e otto sconfitte) e raggiunge la salvezza matematica solo all’ultima giornata, pareggiando 0-0 al Benelli contro la Castelfrettese. A guidare la squadra, nelle ultime tre giornate, è Giorgio Clementoni, subentrato all’esonerato Scardovi.

Gli anni duemiladieci

La stagione 2010-2011 vede la Vis stazionare praticamente per tutta la stagione al limite della zona play-off che raggiunge con il quinto posto finale. I biancorossi, guidati da Simone Pazzaglia, entrano dunque ai play-off regionali da sfavoriti ma riescono nell’impresa di eliminare la Fermana (2-0 al Benelli; 1-1 al Recchioni) che era giunta 24 punti più avanti in classifica. Nella finale il Tolentino viene sconfitto 1-0 (gol di Bellucci) e così la Vis può tornare a giocare una partita interregionale 6 anni dopo il fallimento. L’avversario nei play-off nazionali è il Massa Lombarda. L’andata della partita Vis Pesaro-Massa Lombarda viene giocata allo stadio Benelli di Pesaro il 29 maggio 2011, e si conclude con la vittoria della Vis Pesaro per 2-1. Il ritorno viene giocato invece il 5 giugno 2011, in terra emiliana. A poco meno di 10 minuti dalla fine, la Vis stava perdendo 1-0 ed era virtualmente fuori dagli spareggi, in virtù del gol segnato in trasferta dal Massa Lombarda nella partita di andata, ma a pochi minuti dalla fine il giocatore vissino Vicini mette la palla in rete, riuscendo così a pareggiare il risultato e portando la Vis Pesaro nella finale degli spareggi interregionali, valida per la qualificazione in Serie D. L’ultimo avversario della Vis Pesaro della stagione 2010-2011 è il Pisa Sporting Club, seconda squadra della città toscana, che viene liquidato al Benelli 3-1 (doppietta di Bellucci e gol di Zonghetti) dopo lo 0-0 in terra toscana. La Vis Pesaro può così brindare al ritorno in Serie D. Nel campionato interregionale la squadra biancorossa viene inserita nel gruppo F, composto da squadre marchigiane, romagnole, abruzzesi e molisane; dopo un buon girone d’andata la squadra ottiene risultati peggiori in quello di ritorno e, dopo un cambio in panchina, la squadra ottiene la salvezza alla fine del campionato.

Il torneo 2012-2013 è il migliore della decade per la squadra biancorossa, guidata da Giuseppe Magi: la Vis conclude la stagione al quinto posto e si qualifica per i play-off, dove supera 2-1 il Termoli in semifinale ma deve arrendersi per 4-1 alla Maceratese in finale. Anche la stagione successiva viene ricordata per gli ottimi risultati conseguiti, nonostante una rosa infarcita di giovani: la Vis chiude infatti il campionato al sesto posto e si tiene per tutta l’annata al largo dalla zona retrocessione.

Ben più difficile è il campionato 2014-2015: questa volta i giovani non bastano e la squadra staziona sempre nei bassifondi della classifica nonostante il cambio di ben 3 allenatori (Possanzini, Bonvini, Ceccarini). La Vis chiude penultima e retrocede direttamente in Eccellenza.

Il 1º settembre 2015 viene ufficializzato il ripescaggio in Serie D, campionato a cui quindi la Vis parteciperà per il quinto anno consecutivo. Alla guida dei biancorossi c’è Simone Pazzaglia, già in panchina nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012. Alla fine del girone di andata, con la squadra terzultima, Pazzaglia viene esonerato e gli subentra Daniele Amaolo. Sotto la guida di Amaolo, la Vis conquista 28 punti nel girone di ritorno, ottenendo la salvezza diretta con un turno di anticipo e chiudendo undicesima in campionato.

Nella stagione 2016/17 la Vis viene affidata a mister David Sassarini, tecnico ligure che, con il suo gioco arioso basato principalmente su possesso e azioni palla a terra, conduce la squadra biancorossa ai play-off da quarta classificata. Agli spareggi, la Vis vince prima la semifinale 1-0 a L’Aquila contro il San Nicolò (gol di Rocco Costantino) e poi pareggia 1-1 al benelli con l’Olympia Agnonese (sempre con gol di Costantino), vincendo di fatto la finale grazie alla miglior posizione finale in classifica. In estate la società decide di rinunciare alle ambizioni di ripescaggio in Lega Pro, principalmente a causa dell’onerosa tassa richiesta dalla FIGC.

Successivamente, le strade di Vis e Sassarini si separano: per guidare la squadra biancorossa viene scelto un altro allenatore ligure, Giancarlo Riolfo. La Vis gioca un campionato di vertice, che la vede alternarsi a più riprese in prima posizione con il Matelica: all’ultima giornata, il 6 maggio 2018, battendo il Castelfidardo per 4-2 effettua un rocambolesco sorpasso sulla squadra maceratese tornando dopo 13 anni in Serie C.

Dal successivo 1° luglio, poi, con il passaggio nei professionisti, la società prende il nome di Vis Pesaro dal 1898 S.r.l. e diventa partner tecnico, ufficiosamente seconda squadra, della Sampdoria, prelevando diversi giocatori in prestito dalla squadra blucerchiata. La guida tecnica della squadra viene affidata a Leonardo Colucci.

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