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Calcio setaccio | Laura Corrente

CALCIO SETACCIO

L’avrei dovuto scrivere all’andata perché turbata da strani presentimenti, ma la convinzione di fare valere la nostra forza mi aveva fermata, sperando di scrivere solamente una tirata d’orecchio a Cancelo. Avevo ragione e avevo torto.

Del calcio dei tifosi football manager, del calcio playstation, del calcio dei supergiocatori, del cacio scienza, alla fine di sto can can restano i trofei che vinci e gli episodi che non ti hanno permesso di vincerli.

Delle campagne europee perdenti restano principalmente: Evra che non spazza e Cancelo che lo emula, il tremendismo di Berlino, Benatia che perde la marcatura, gli emulatori di Benatia l’altra sera e altre sere.

Del gioco bello o brutto non resta un granchè se non ai puri, per i quali togliersi dai guai esiste solo un modo quello proattivo: la miglior difesa è l’attacco ma occhio ai contropiedi e ai corner però!

Cosa c’entra il togliersi dai guai in uno sport in cui per vincere devi fare goal?

Perché la Juve il goal lo fa sempre, con CR7 che te lo dico a fare, basta stare sul pezzo e non perdersi di vista. Perché il calcio è episodico: metterla dentro quando capita e non concederlo quando sei piazzato.

Hai perso perché nelle zone rosse non hai fatto ciò che serviva dovevi e non riuscivi, spazzare e marcare, non perché sei stato soggiogato dal gioco del futuro che non sa calciare in porta.

Sarò troppo cinica ma è così, in una partita capitano 4 o 5 episodi importanti, la concentrazione e il mestiere ti permettono di cavalcarli, mentre il non sapere e il non capire ti fanno cadere.

Il calcio è melma, sopravvivere per vivere, tempra e ore di volo a volte non bastano, figuriamoci le idee di gioco.

La nenia del calcio Ajax da giorni suona peggio dei muezzin, perfino Pochettino riabilitato ma non dal gioco proactiv ma dal goal di anca e dal var. E ancora, il prossimo allenatore dovrà sviluppare un gioco più complesso senza sapere che quello di  Allegri è più complicato perché basato sulla responsabilità dei giocatori. In campo vanno loro con il bagaglio più o meno pieno di tattica individuale , non il mister col joystick.

Una chiosa per Guardiola: lo juventino incazzato lo vuole a tutti i costi e nel contempo lo schernisce per non saper più vincere la cempionz.

Equilibrio gente, ciò che serve anche in campo e se non lo avete capito la Juve ne ha un range molto sottile. Te capit?

Dulcis in fundo, l’Ajax mi ha sorpreso soprattutto per la maturità ma la Juve ha emulato il Real Madrid: harakiri, nulla da aggiungere vostro onore.

Mi sa che si sta dando troppa importanza agli allenatori vuoi attaccantisti o difensivisti che siano, perché poi tutti accomunati dall’utilizzo del setaccio: l’analisi degli errori nello spogliatoio, perché lo stop di Cancelo rimane sulla retina mentre il gioco più o meno gradevole o funzionale vien lavato, anzi spazzato.

 

Laura Corrente @lauracorrente 

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