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E se non fosse colpa di Sarri???

Articolo di Federico Facello

È questa la domanda che vorrei porre a chi, a mio avviso in maniera ingiusta e frettolosa si è sbizzarrito nei giorni scorsi a criticare con l’hashtag “#sarriout” il tecnico toscano.
Ma partiamo dal principio, torniamo indietro nel tempo a circa un anno fa, quando La Juve contatta un certo GUARDIOLA, allenatore tra i “big” d’Europa che, forse, apre le porte ad un suo trasferimento sotto la Mole, partono le trattative, ovviamente il Mister chiede garanzie e un importante intervento su una rosa ormai a fine ciclo e psicologicamente appagata.

PEP, probabilmente, avrà chiesto anche una serie di cessioni (alcune anche eccellenti e magari di bandiere, se ancora si possono definire tali, che non rientravano nei suoi progetti tattici) e poi avrà chiesto acquisti di spessore ed in determinati reparti allla Società che, invece, gli risponde con RABIOT E RAMSEY e gli dice che, in quel preciso momento, le sue richieste non potranno essere accontentate, GUARDIOLA, ovviamente, ringrazia, saluta e resta dov’è.
La società è spiazzata, le voci su PEP erano tante, i tifosi lo sognavano già sulla panchina bianconera dell’ormai ex allenatore Allegri, i nomi in giro sono pochi, i “big” non si muovono, si corre il rischio di sbagliare la scelta e di andare incontro a critiche laddove non si portassero a casa i risultati che, ammesso e non concesso, sono diventati una piacevole abitudine in casa bianconera.
Si sceglie di puntare sul CAMBIAMENTO, sulla voglia di vincere giocando finalmente a calcio, e non solo di vincere senza esprimere un proprio credo calcistico.
Quale nome migliore se non quello del “MAESTRO” MAURIZIO SARRI? Tanto, se poi le cose dovessero andar male, sarà lui il solo ed unico COLPEVOLE, e nessuno (o quasi) avrà mai il coraggio di scagliarsi contro di NOI (inteso come SOCIETÀ) dopo anni di dominio e di vittorie.
Detto fatto, arriva SARRI che si ritrova un giocattolo da lui non creato e non perfezionato con “rinforzi” (mi risulta davvero difficile definirli tali) nel reparto più determinante della squadra, ovvero il CENTROCAMPO, quali RABIOT E RAMSEY, per non parlare poi della carenza in attacco di una vera prima punta laddove Higuain non fosse disponibile e del cronico problema TERZINI, dove a sinistra non c’è un sostituto di Alex Sandro e a destra ci si deve affidare al duo delle meraviglie Danilo/De Sciglio.
Se ci si aggiunge che, per il gioco ed il credo calcistico del Mister toscano, la CONDIZIONE FISICA è un pilastro fondamentale ed il COVID ed il seguente “lockdown” ovviamente non hanno aiutato il CT nel percorso di crescita, il gioco è fatto.
La Juve, prima della sosta forzata, stava crescendo e tanto di condizione (emblematica l’ultima partita contro l’Inter vinta allo Stadium), si ritrova invece alla RIPARTENZA lenta, impacciata, con gran parte della rosa clamorosamente fuori condizione e con i soliti, continui infortuni a catena che creano ulteriori problemi.
Chissà come andrà a finire la stagione, di sicuro per tornare a vedere una condizione fisica accettabile ci vorranno almeno altre due/tre settimane, tempo questo di cui non si dispone perché da lunedì si giocherà ogni tre giorni con partite che diverranno sempre più dispendiose vuoi anche per le temperature e per il caldo che aumenteranno in maniera esponenziale.
Mi auguro, però, e lo dico da tifoso juventino ma soprattutto da amante del calcio, che al tecnico toscano venga concessa la possibilità di gestire una “sua” sessione di mercato e di essere valutato su una STAGIONE che possa definirsi tale.
Se, alla fine, le scelte fossero altre sarebbe una sconfitta per tutti, in primis però per una SOCIETÀ che, è vero viene da anni di successi ed è vero che ha portato Cristiano Ronaldo a Torino (anche se temo che anche lui sia, ormai, in fase calante della sua strepitosa carriera) ma che non può e non deve adagiarsi sugli allori e scaricare sulle spalle altrui responsabilità evidenti per quanto avvenuto in questi mesi!
Non dimentichiamoci che quest’estate Paratici stava per vendere un certo Dybala, uno dei pochi giovani di indubbio valore che abbiamo in rosa, augurandomi, ovviamente, che le cose prendano una piega diversa spero che l’hashtag che possa accompagnare i mesi a venire sia un #sarrin e che chi si è già espresso in maniera negativa sull’operato del mister possa fare un mea-culpa e ricredersi.

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