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La pazienza è la virtù dei forti

Allegri addestra i giocatori per essere uomini, per decidere quando è il momento opportuno per fare la cosa giusta, la cosa perchè difficilmente due vanno bene.

Il capire è studiato, disponibile alla mano il bouquet delle situazioni con la libertà di non sbagliare se no paghi anzi paga la squadra.

Contro l’Atletico la formazione non conta, la filosofia di gioco ancor meno, contano gli uomini che vanno in campo perché i giocatori non sono in grado di affrontare l’isterismo cholista.

Contro la furia basta la testa, la calma che uccide anzi la halma.

L’altra sera gli uomini hanno deciso di fare i babbei.

Chiellini che sbatte pesta piedi occupa spazio altrui regala ettari suona una carica inutile anzi dannosa. Bonucci e Pjanic che non razionalizzano perché scavalcati dalla follia, senza rimproverarla mai.

La catena di sinistra che si inchioda sui frangi flutti anzichè raggirarli, perchè sai che bello rincorrere l’onda a testa bassa.

Dybala e Alice nel paese delle meraviglie entrati dalla porta sbagliata.

Ronaldo che si fa scovare dai randagi, bei tempi quando giocava a nascondino e faceva tana.

Contro sti bruti bastava esercitare un tiki taka soporifero nauseante grimaldellico, a mo’ di rugby avanzare il quadrato con la palla coperta, busso a destra occupato chiedo ospitalità a sinistra e ti occupo casa tua prima o poi.

La pazienza che manda fuori senno l’animale, perchè è stata dimenticata nell’occasione più ovvia?

Dimenticate il calcio degli schemi, degli specialisti e dei superuomini perchè la partita è un 3000 siepi: durare rallentare preparare accelerare saltare accusare imbarcare acqua asciugarsi sgomitare ripartire allungare e così via finchè deve durare.

La cempionz si vince battendo forte forte il chiodo vi han detto, ma chi l’ha vinta lo ha fatto in self control.

Stancarsi di essere uomini? Giammai altrimenti è la fine del #finoallafine.

 

 

(Laura Corrente)

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