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RESTIAMO ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO

Articolo di Federico Facello
E’ vero la squadra di Mister Sarri ha raccolto nelle ultime tre partite appena due punti ed ha visto
l’Inter farsi sotto nuovamente e minacciosamente ma, nonostante tutto, si resta artefici del proprio
destino con la consapevolezza che conquistando nove punti nelle ultime cinque giornate il nono
tricolore consecutivo sarà cosa fatta.
Ammesso e non concesso che vincere il Campionato sia il minimo per una squadra ed una società
quale la Juve, ci troviamo a fronteggiare una marea di critiche che, a mio avviso, sono piovute con
modi e tempi del tutto inappropriati rischiando soltanto di destabilizzare un ambiente che è da
sempre coeso nel centrare i propri obiettivi stagionali.
La stagione in corso, la più anomala della Storia per le noti e tristi vicende legate al Covid, ha visto
la Juve continuare laddove si era fermata lo scorso anno, primeggiando in Italia con gli avversari
che, a poco a poco, si sono allontanati sempre più consentendole, pertanto, anche qualche piccolo
passo falso.
Dopo aver dominato per oltre 60’ in quel di San Siro, giocando a tratti un calcio davvero
spettacolare fatto di pressing alto e di verticalizzazioni alla ricerca delle punte e di ulteriori
segnature, vi è stato un vero e proprio “blackout” che ha portato alla clamorosa rimonta rossonera
ed alla conseguente sconfitta per 4-2.
La gara successiva, in casa contro l’Atalanta (forse una delle squadre più in forma del momento non
soltanto in Italia ma a livello Europeo) ha visto, invece, una Juve soffrire enormemente per tutti i
primi 45’ di gioco chiusi sul 1-1 soltanto grazie al primo dei due rigori messi a segno nella serata da
CR7. Nella ripresa, la gara è stata più equilibrata, ma se una squadra doveva uscire con l’intera
posta in palio dal terreno di gioco sicuramente questa non poteva essere che la DEA.
Terzo ed ultimo incontro di questa mini striscia di mancate vittorie è stato quello di Reggio Emilia
dove il Sassuolo ha dapprima ribaltato il doppio svantaggio e poi si è dovuto accontentare di un
pareggio (risultato finale di 3-3) in una gara che ha visto tra i migliori in campo Szczesny.
Mancano 5 giornate ed il Calendario della Juve non è certo “impossibile”, difatti, dopo la sfida
contro la Lazio di lunedì sera all’Allianz Stadium, i bianconeri dovranno affrontare in successione
Udinese in trasferta, Sampdoria in casa, Cagliari in territorio sardo per chiudere poi tra le mura
amiche contro la Roma.
Come detto all’inizio con 9 punti sarà scudetto matematicamente a prescindere da ciò che le
inseguitrici faranno, resto però dell’avviso, spero ovviamente di non sbagliarmi, che di punti per
mantenere sul petto il tricolore ne basteranno meno.
Difficilmente, infatti, l’Inter dell’ex Antonio Conte potrà inanellare cinque vittorie di fila dovendo
affrontare Roma, Fiorentina, Genoa, Napoli ed Atalanta, squadre che (con la sola eccezione della
viola) sono ancora coinvolte nel tentativo chi di andare in Europa chi di restare in Serie A e chi di
inseguire un “sogno” tricolore.
Stesso discorso vale per quella che ritengo essere la squadra più in forma del momento, ovvero
l’Atalanta. La squadra di Mister Gasperini se la vedrà rispettivamente con Verona, Bologna, Milan,
Parma ed Inter e avendo anche lo scontro diretto con la prima delle inseguitrici della Juve
automaticamente una delle due non potrà fare filotto.
Per la Lazio, infine, le poche residue speranze tricolori passano per il match di lunedì sera, ma la
forma non eccelsa di troppi componenti della rosa, i tanti infortuni, la scarsa vena realizzativa e un
calendario non semplicissimo mi portano a pensare che, anche in caso di un clamoroso successo a
Torino, sia fuori dai giochi scudetto.
Ovviamente, come sempre, sarà il campo il giudice supremo, e come sempre sarà il terreno di
gioco l’arbitro di questo finale di stagione, consapevoli però di come l’annata sia stata caratterizzata
in maniera evidente dal lockdown e dal dover disputare le gare ogni tre giorni in piena estate e con
temperature, in alcuni casi, sempre più elevate.
L’operato di un nuovo allenatore, ancor di più di un allenatore come Maurizio Sarri che fa del suo
credo calcistico la velocità e la rapidità di gioco e della preparazione fisica la base per costruire le
proprie fortune, a mio avviso non può e non deve essere giudicato se non prima della fine della
stagione, chi già da tempo parla e sogna un suo esonero non fa certo del bene e porta soltanto
ulteriori pressioni su un ambiente che ha dovuto comunque adattarsi ad un nuovo stile di gioco.
Da primi della classe non si possono accettare critiche, siamo in testa al Campionato, si è persa in
finale e soltanto ai rigori la Coppa Italia e si è ancora in corsa in Champions.
Ovvio che bisognerà quanto prima tornare a vincere e mi auguro che ciò possa accadere già da
lunedì sera ma è altrettanto chiaro che non farei a cambio con la posizione e con la situazione
attuale né dell’Inter né dell’Atalanta, meglio fare sempre la lepre che dover inseguire.
L’esperienza, la determinazione e la perseveranza nel raggiungere gli obiettivi prefissati oltre ad
una Rosa che gode di campioni indiscussi quali Ronaldo, Dybala, Douglas Costa, solo per citarne
alcuni, porta la Juventus ad essere ancora la favorita per la vittoria finale, ma chi oggi critica e getta
del fango su Mister e vari giocatori è invitato, in caso di vittoria, a non salire poi sul carro dei
vincitori.

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