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UNA STRANA FAMIGLIA PERFETTA – ERICA STORI MEZZACQUI

 

Articolo di Carla Murialdo

Ludo e Magdalina non potrebbero essere più diversi. Il primo, venticinquenne benestante col vizio dell’alcool e un rapporto burrascoso con il padre. Trascorre ogni giorno in compagnia del solo gatto Alf e porta nell’anima le cicatrici del complicato rapporto col padre.
Il gatto Alf si perde, Magdalina lo trova e sarà in questo frangente che conoscerà Ludo. Magdalina è una badante russa e deve tornare a casa perché la mamma non sta bene. Ludo cercando il suo passato trova una traccia che lo porta in Russia. È così che incomincia un viaggio che cambierà la vita a tutti a due. Muovendosi tra mafia russa segreti lasciati alle spalle e oggetti antichi il finale non può che sorprendere il lettore. Scritto bene, lettura avvincente, riesce a strappare un sorriso al lettore.

 

Mi sono innamorata della scrittura tanto tempo fa. Sono sempre tornata sotto le sue ali morbide e materne anche quando ero andata molto molto lontano.Ho iniziato a scrivere a livello professionale più di vent’anni fa, facendo la corrispondente per la Gazzetta di Mantova, con discreto successo. Poi mi accorsi che non volevo raccontare la storia di altri, volevo raccontare la mia storia, le mie innumerevoli storie.Sono stata assistente letteraria di Vittorio Sgarbi​ dal quale ho imparato molte cose, soprattutto il rispetto per le scadenze.
Ho scritto il mio primo libro La chiave bianca, ma la prima edizione non ebbe successo. Ero così demoralizzata che decisi di non volere più scrivere. Era troppo doloroso per me.
La scrittura mi ha riabbracciato come un’amica benevola e ho trovato il coraggio di ripubblicare nel 2011 in selfpublishing il mio primo romanzo​ La chiave bianca​ che nel frattempo avevo rivisto. In poco tempo è diventato un Amazon Bestseller.
Ho anche scritto il mio secondo romanzo:​ Una Strana Famiglia Perfetta.
Oggi, ho realizzato il mio sogno di vivere ai Caraibi.​ Sono riuscita a generare rendite passive con i miei romanzi e ho una grande libertà nel mio lavoro di nomade digitale.

 

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