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16 agosto 1975 Peter Gabriel annuncia di uscire dai Genesis

https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Gabriel

 

Il 16 agosto 1975 Peter Gabrile annuncia con una lettera pubblicata da Melody Maker la sua fuoriuscita dai Genesis. La notizia era nell’aria da un po’ ed era riconducibile ai dissidi interni al gruppo. Peter Gabriel con il tempo aveva preso pieno possesso della stesura dei testi della band e molto difficilmente riusciva a collaborare con gli altri alla stesua delle canzoni. Da questo si era creata una frattura fra Gabriel che voleva fare le sue cose e gli altri. Seppure si separano senza strascichi e in maniera amichevole Gabriel in seguito, anche a distanza di molti anni, non ha più collaborato con la sua vecchia band per quanto riguarda dischi in studio o tour con un unica eccezione un concerto denominato ”six of the best” tenutosi in Inghilterra il 2 ottobre 1982 fortemente voluto dai manager dei Gensis che però rimase un evento unico e non ne sancì la reunion.

 

La lettera di addio di Peter Gabriel

“Il veicolo che abbiamo creato come mezzo al servizio della nostra musica è diventato il nostro padrone e ci ha come rinchiusi nel successo tanto desiderato. Ha influenzato gli atteggiamenti e lo spirito di tutta la band. La vena creativa non si è prosciugata e io rispetto ancora i miei compagni, ma ora più è difficile definire i ruoli. Avere un’idea per “l’istituzione Genesis” significa pensare molto più concretamente di prima. Per qualsiasi band mantenere lo stesso slancio e l’entusiasmo dei primi ideali nel salto professionale è difficile. Personalmente credo che l’uso di immagini sonore e visive ora vada sviluppato molto più di prima. Ma a questo livello, per farlo, occorre una linea chiara e coerente, che il nostro piccolo comitato interno pseudo-democratico non potrebbe mai dare. Come artista ho bisogno di assorbire una grande varietà di esperienze. È difficile rispondere all’intuizione e all’impulso istintivi nella pianificazione a lungo termine di cui ormai necessita la band. Ora sento di dover badare a me, imparare per me e sviluppare me stesso, i miei pezzi e le mie idee e raccogliere un sacco di materiale al di fuori dell’ambito strettamente musicale. Anche le delizie nascoste che ti dà coltivare l’orto o convivere con un’altra persona stanno iniziando a svelarmi i loro segreti. Non potevo pretendere che la band legasse i propri impegni ai tempi di crescita dei miei cavoli. L’aumento di denaro e potere, se fossi rimasto, mi avrebbe ancorato ai riflettori. Per me ora conta di più dare spazio alla mia famiglia, tenerla unita e dare voce al papà che è dentro di me. Anche se ho visto e imparato molto negli ultimi sette anni, ho scoperto che avevo iniziato a guardare le cose come “il celebre Peter Gabriel”, nonostante cercassi di vivere “in borghese” quando possibile, magari dando ancora un passaggio agli autostoppisti in difficoltà. Però avevo iniziato a pensare in termini commerciali; il che è una cosa molto utile per un musicista introverso come me, ma monetizzare il mio rapporto coi dischi e col pubblico mi stava allontanando da entrambi. Durante i concerti avvertivo meno brividi lungo la schiena. Credo che il mondo stia vivendo un difficile periodo di cambiamento e sono eccitato da alcuni aspetti che finalmente emergono in superficie e nella coscienza delle persone. Voglio esplorare ed essere pronto, aperto e flessibile per avere delle risposte mie, svincolate dalla vecchia gerarchia. Gran parte delle ambizioni della mia psiche come archetipo della rockstar si sono realizzate: la gratificazione del mio ego, la facilità nell’attrarre le ragazze (forse il risultato dei tanti rifiuti presi quando ero solo un liceale pieno di brufoli). E ogni tanto vorrò ancora giocare a “fare la star”, ma il mio futuro nella musica – se ce ne sarà uno – dovrà toccare tutte le situazioni possibili. È bello vedere sempre più artisti che se ne infischiano delle classifiche. Questa è la differenza tra il pollo ingabbiato da batteria e quello libero, ruspante. Però perché il pollo ha deciso di attraversare la strada? Non c’è animosità tra me e il gruppo, o col management. La decisione era già stata presa da un po’ e abbiamo discusso molto fra noi sulla nuova direzione da prendere. Non abbiamo annunciato prima il mio distacco solo perché la band doveva ancora trovare un sostituto per “tappare il buco”. Non escludo di collaborare su altri progetti con alcuni dei miei ex-colleghi. Le seguenti congetture invece hanno poco a che spartire con la realtà:

Peter Gabriel ha lasciato i Genesis per…

– lavorare in teatro
– fare più soldi come solista
– diventare un David Bowie
– diventare un Brian Ferry
– mettersi un boa di pelo intorno al collo con cui poi impiccarsi
– andare in casa di cura
– rimbecillirsi in campagna

Non mi ero ancora espresso adeguatamente nelle varie interviste rilasciate alla stampa, così ho sentito il bisogno di dare alle persone che hanno sostenuto la band con tanto amore ed energia un quadro più chiaro delle ragioni che mi hanno spinto a questo passo.”

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