che saprà portare nel vostro animo. E che sapore è, scusa? Chiederete voi. A parte che potreste rilassarvi un po’ e rivolgere delle domande migliori, è giusto mettere in evidenza quelli che sono gli ingredienti sapientemente
utilizzati dall’autrice. Intanto la scorrevolezza del testo, reso veloce e accattivante dal fatto che l’intero libro è caratterizzato da tanti dialoghi, alcuni divertenti, alcuni più profondi, altri quotidiani.
Ogni registro utilizzato si sposa alla perfezione con la situazione e ogni personaggio è se stesso in qualsiasi momento. Mettete poi una bella scorza di riflessioni. Parliamo di vita, di morte, dell’aldilà, di ciò che potrebbe essere il dopo, anche il nostro. Già, perché la circostanza centrale del racconto, gli strani ricordi di Nivio, porteranno inevitabilmente a un’analisi profonda, in alcuni momenti toccante. Ed ecco, pronta sul vassoio, l’ultima ma non meno importante nota del piatto: le emozioni. Ognuno di noi, parlando di ciò che sarà il futuro, porta con sé emozioni nate tanto tempo prima. Quando si parla di vita, di morte, di prima e di dopo, aprendo mente e cuore, mettiamo a nudo non solo chi siamo ma anche come lo siamo divenuti. Siamo sempre il frutto del seme piantato in
precedenza e ogni nostra azione, ogni nostra parola, porta conseguenze, effetti. Se queste parole non vi portano ad apprezzare il concetto, provate a ricordare le vostre serate in spiaggia, oppure chiusi in auto soffocati dal fumo delle sigarette. Ripensate a ciò di cui parlavate con i vostri amici o con qualche sconosciuto occasionalmente incontrato a qualche falò. Provate a ripensare quanto vi abbiano fatti sentire vicini, uniti, quei discorsi così importanti e profondi da non sembrare neppure pane per i vostri denti. Pensate a come vi siete sentiti inorgogliti dal saper utilizzare parole difficili in momenti così intimi. Ecco, questo sarà il sottofondo emotivo in cui vivrete questo viaggio che, al contrario di quanto possa sembrare, corre a un ritmo serrato, trascinandovi senza possibilità di tornare indietro o fermarvi a riflettere. Sì, sembra strano non poter riflettere su questi temi dopo che vi ho scassato mezz’ora i cabbasisi (se lo dice Camilleri lo faccio anche io, aggiungendo un semplice Cit.) con la storia dei pensieri profondi. La maestria dell’autrice, che mi ha profondamente colpito e che ho ammirato sin dalle prime pagine, sta proprio in questo:
farvi correre come matti, non vedere l’ora di voltare pagina. Se pensate che sia un viaggio nell’interiore umano avete capito male. Questa è una scusa per viaggiare nel tempo, nella fantasia, in luoghi sconosciuti tranne a chi c’è già stato pur avendo solo 3 anni. E per chi non ricorda di esserci stato, magari un secolo prima. E’ un viaggio tra parole non dette, non ancora, nonostante chi avrebbe dovuto dirle non c’è più. Ma magari c’è ancora chi avrebbe voluto ascoltarle.
Cari editori, ci sono tanti libri che prendono polvere in tante case dopo aver dato il meglio di sé nelle prime cinque pagine. Questo è un libro che dà il meglio di sé dalla prima fino all’ultima e lì, con grande sorpresa, riesce ancora a sorprendere, regalando un plot twist importante e, forse, molto atteso. Dategli una possibilità, non fatevelo scappare. Ne rimarrete esterrefatti come me. Parola di lupetto.
Se volete contattare la nostra egregia autrice senza bisogno di una trasmigrazione dell’anima, potete scriverle all’indirizzo
fra.gu@tiscali.it
oppure tramite i social, cercando la nostra FRANCI GI.
A presto e, spero, buona lettura!