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Acqua buia – Joe Lansdale

 

 

Recensione di Riccardo Gramazio

 

Texas, anni ’30, Grande Depressione. Sulle rive del fiume Sabine, la giovane Sue Ellen sta osservando il manesco padre e il perfido zio cimentarsi con illegali tecniche di pesca. Nulla di particolare, o almeno, fin quando le acque non decidono di restituire il cadavere di una ragazza, con una macchina da cucire legata ai piedi. Il corpo, gonfio e tumefatto, è quello di May Lynn, la più bella tra le amiche di Sue Ellen, che tanto sognava di diventare una diva di Hollywood. Trattasi di omicidio. Il ritrovamento non suscita però alcun interesse e precipita immediatamente nell’indifferenza totale. E’ proprio questa amara considerazione a spingere Sue Ellen e i suoi fedeli soci, Terry e Jinx, a dissotterrare la salma e a cremarla. Per onorare la memoria della bella fanciulla, pensano, non resta altro da fare che portare le sue ceneri in California, nella terra promessa del cinema. Ma l’impresa richiede soldi, molti soldi, e nessuno dei tre ne ha abbastanza. Un possibile rimedio alla questione giunge, come per magia, proprio da May Lynn, che nel suo diario segreto ha custodito una mappa, una cartina per raggiungere il bottino sepolto da Jake, il fratello rapinatore morto di polmonite. Che strano! Pochi interessati all’omicidio di un’adolescente e tanti interessati al profumo del cash…
Acqua buia è un signor romanzo, poche storie. La penna di Lansdale è tra le più complete in circolazione; sa divertire, sa spaventare, sa commuovere e, soprattutto, sa disegnare universi. Leggi e vedi tutto: il suo amato Texas, le sue paludi (con tanto di mocassini acquatici) e le sue strambe figure, quasi sempre collocate nei ceti più bassi della civiltà. Poche storie, Acqua buia è un signor romanzo, una vera odissea, una favola nera come la notte e calda proprio come l’estate texana. Tra queste pagine c’è davvero di tutto. Senza mai cadere nel banale e senza mai perdere il filo, Lansdale affronta con disinvoltura tematiche come razzismo, omofobia e adolescenza, immergendole in una trama grandiosa. I personaggi sono sublimi, destinati a essere ricordati a lungo. Sue Ellen, voce intelligente, forte e fragile al contempo, racconta il rocambolesco viaggio (la fuga), mettendo continuamente a nudo le proprie emozioni. Il risultato è eccellente. Da applausi la figura di Jinx, tagliente, disincantata, un vero concentrato di ironia e schiettezza. E benissimo infine i cattivi Sy Higlins, il poliziotto corrotto, e Skunk, il selvaggio assassino del fiume, puzzolente e ossessionato dalle mani delle proprie vittime. Potrei scrivere molto ed elogiare nuovamente la capacità di Lansdale di attraversare almeno quattro generi letterari in sole duecento pagine. Potrei scrivere ciò che penso di ogni singolo episodio raccontato. Potrei sottolineare la bellezza dei dialoghi. Potrei, certo, ma ogni mia parola non renderebbe comunque giustizia. Acqua buia è un signor romanzo, poche storie.

 

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