Categories: Rockology

CREAM

Articolo di Emilio Aurilia

Non ha avuto bisogno di una decina di episodi discografici per dar conto di sé questo ensamble poderoso formato da tre personaggi di grande talento: Jack Bruce, bassista appassionato di blues e di jazz e che si rivelerà il maggior autore e cantante; il batterista Ginger Baker entrambi provenienti dalla Graham Bond Organisation e, su tutti Eric Clapton, chitarrista proveniente dagli Yardbirds e dalla prestigiosa corte di John Mayall con i suoi Bluesbreakers a cui si è affiliato giovanissimo avendo avuto l’onore di una contitolarità discografica con il maestro, con cui aveva avuto a che fare anche Bruce.
Quattro album tutti ispirati ad un robusto rock intriso di blues in cui ogni membro gioca la sua parte in modo eccellente e dove basso e batteria non sono soltanto la mera base ritmica alle evoluzioni chitarristiche di Clapton, bensì qualcosa di molto più: due strumenti che autonomamente s’inseriscono per far rifulgere la loro musica.
“Wheels Of Fire” (1968), un doppio in parte dal vivo, li pone all’attenzione di pubblico e critica, favorendo così anche le vendite dei precedenti “Fresh Cream” (1966) e “Disraeli Gears” dell’anno successivo in cui spicca “Tales Of Brave Ulysses”, un brano di Martin Sharp. L’album in questione presenta due facce distinte: quella dal vivo al Fillmore mostra il trio nell’immediato rock blues di cui sono capaci con lunghi assolo di chitarra su di una granitica base ritmica; mentre il lato in studio è composta anche da brani d’impostazione melodica che richiedono l’uso di strumenti come il violoncello, il flauto dritto e l’armonica suonati da Bruce, nonché viola e percussioni suonate dal produttore Felix Pappalardi che molta importanza ha rivestito nell’economia del gruppo.
Quando viene pubblicato “Goodbye” (1969) il gruppo si è già sciolto e il disco (una facciata dal vivo) viene soprattutto ricordato per la canzone “Badge”, prodotto a quattro mani della inedita coppia Eric Clapton e George Harrison (presente alla chitarra ritmica sotto pseudonimo), pubblicato anche come singolo grazie alla sua impostazione assolutamente pop.
All’indomani cominceranno le attività dei tre, soliste o all’interno di nuovi ensamble, di cui il più notevole è stato il brevissimo progetto Blind Faith con Clapton, Baker, Winwood e il bassista (poi nei Traffic) Rick Grech, vissuto lo spazio di un solo imperdibile album omonimo.
Si sono riuniti prima nel 1993 e poi nel 2005, ma sempre per spettacoli dal vivo.

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