Di Carla Murialdo
È il primo libro che leggo con protagonista la città dì Cuneo; famosi come “bugia nen” abbiamo anche noi i nostri delitti. Protagonisti sono due giornalisti curiosi che si trovano ad assistere in diretta ad un omicidio e facendo domande trovano indizi e segreti nemmeno tanto nascosti. Quello che si fa notare e la mancanza di carabinieri o polizia; quando si scopre la verità loro non ne sanno niente non c’è stata un indagine ufficiale. La scrittrice che non conoscevo, è una docente di musica e fa muovere i protagonisti in un ambiente che conosce molto bene : un istituto musicale: tra pettegolezzi e piccole ripicche, antipatie e raccomandazioni descrive il piccolo mondo dove avviene il delitto. Ho visto che ha scritto molti libri soprattutto di musica che è la sua principale attività, ma ci sono altri gialli che cercherò e leggerò in futuro.
Armando Dalmasso è un giornalista free-lance che collabora con “La Stampa” di Cuneo. Inviato al Conservatorio “Ghedini” per assistere a un evento musicale, conosce la simpatica “vichinga” Fiona McQueen, un’esperta d’arte di origine italo-irlandese. Durante il concerto, la pianista all’improvviso cade a terra, colta da un malore. I due la soccorrono, ma alcuni segnali indicano chiaramente che è stata avvelenata. Difficile capire chi possa essere il responsabile, perché sono molti, dentro l’Istituto Musicale, ad avere motivi di risentimento nei confronti di quella “vecchia strega”…
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