Articolo di Carla Murialdo
La coppia collaudata di Ardeglia
La coppia collaudata formata da Ardelia e dall’ex commissario Rebaudengo è tornata a fare coppia fissa. Lei continua ad abitare in Liguria, lui in Piemonte, ma ritrovarsi di tanto in tanto sembra fare bene al loro rapporto.
Viene ritrovato il corpo di un ragazzo scomparso da dieci giorni. Ardelia non riesce a limitarsi a eseguire l’autopsia: sente il bisogno di indagare, capire, coinvolgere non solo il commissario, ma anche l’amica Norma e Doina, amica e segretaria del medico.
I temi trattati in questo romanzo sono molti. In primo piano c’è il rapporto tra genitori e adolescenti: il ragazzo scompare dopo una lite col padre, un conflitto che lascia un senso di colpa destinato a non cancellarsi mai.
Quanti delitti vengono compiuti per nascondere segreti che, se rivelati, farebbero crollare l’immagine sociale costruita con fatica? Apparire diventa più importante dell’essere, a ogni costo.
E poi c’è il tema del rispetto per i diversi, per coloro che vivono ai margini della società e che, se ascoltati, hanno un mondo da raccontare.
Uno dei romanzi più belli di Cristina Rava: un giallo, sì, ma anche un racconto che fa riflettere. Forse il mio genere preferito, perché sa offrire molto più della sola trama.
Un rosario nero tra le dita, fiori secchi, un lumino consumato. In una casupola dispersa nella selvatica campagna ligure viene trovato il corpo di un ragazzo: appartiene a Umberto, un adolescente ribelle e insicuro, uscito di casa dopo aver litigato con il padre senza avervi più fatto ritorno.
Quello con cui il medico legale Ardelia Spinola e l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo hanno a che fare questa volta non è un abbandono di cadavere, e nemmeno un occultamento: appare più come una sepoltura, una degna sepoltura. Umberto, però, conduceva la solita vita degli adolescenti di provincia e non aveva nemici. Chi l’ha ucciso allora? E perché?
Per Bartolomeo e Ardelia inizia un’indagine contro il tempo, difficile ma necessaria, perché la giovinezza non è immune al male, spesso lo subisce, talvolta lo compie, ma di certo nessuno dovrebbe morire assassinato a vent’anni.
In questo nuovo, magnetico romanzo di Cristina Rava ci addentriamo tra le ombre più profonde dell’animo umano, nella rete di bugie, segreti e relazioni tossiche della provincia in cui echeggia sullo sfondo la voce, ora potente ora soave, dell’organo della cattedrale di Albenga. A ricordarci che la verità potrebbe essere più vicina – e più pericolosa – di quanto sembri.