Dopo le esequie – Aghata Christie

Articolo di Carla Murialdo

Un’altra volta in compagnia della regina del giallo; è bello ritrovare questi capolavori che tali rimarranno nel tempo. Siamo nell’ormai classica dimora di campagna in occasione dei funerali del capostipite della famiglia, quando una frase pronunciata dalla sorella crea sconcerto e imbarazzo. Bella la descrizione dei personaggi da parte dell’avvocato di famiglia; per ogni personaggio vizi e difetti. La scrittrice doveva avere il dente avvelenato con qualcuno, perché fa pronunciare frasi poco lusinghiere nei confronti dei personaggi femminili, tipo: “è una donna non è in grado di badare a sé stessa”, “donne che per amore si trasformano fino a mettersi contro la famiglia”, “persino a uccidere per compiacere l loro uomo”. Le protagoniste sono tutte donne e a loro modo personaggi forti che sanno cosa vogliono. I mariti appaiono tutti in secondo piano, deboli e troppo amati da queste donne. Le vicende private della scrittrice devono aver lasciato il segno. Alle fine arriva Poirot a mettere ordine. Il finale tipico, senza incertezze, accontenta tutti. Io non amo fare a gara con lo scrittore per scoprire l’assassino, ma in questo l’unico indizio che porta al colpevole era stato messo bene in evidenza ed io non lo visto; è sempre un piacere leggere la grande Aghata.

Diamine, è stato ucciso o no? La frase, ingenuamente pronunciata da Cora Abernethie durante la lettura del testamento del fratello Richard, che tutti ritengono morto per cause naturali, non può mancare di generare un certo sconcerto negli altri familiari riuniti per l’occasione. Però, fin da bambina, Cora è sempre stata un po’ strana. Ma, con grande stupore dei parenti, la donna, il giorno dopo la sua incauta affermazione, viene ritrovata brutalmente assassinata a colpi d’ascia. Qualcuno aveva dunque interesse a zittirla per sempre? L’avvocato Entwhistle, il legale degli Abernethie, non riesce a liberarsi di questo sospetto e decide di ricorrere all’aiuto dell’ineguagliabile Poirot. E, ancora una volta, l’infallibile piccolo detective belga farà luce su una vicenda apparentemente insoluta. Con Dopo le esequie, romanzo del 1953, la Christie ha realizzato una delle sue storie più avvincenti.