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DOVE INIZIA LA NOTTE Intervista alla band milanese La Collera

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A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage

La Collera, pop rock band milanese dai tratti molto indie, ha da poco pubblicato Dove Inizia La Notte. Parliamo di un lavoro di pregevole fattura, nato come molti altri nel duro periodo del lockdown, ma pubblicato da pochissimo grazie alla Alka. La voglia di fare musica ha superato ogni ostacolo e i ragazzi, lavorando a distanza prima e in studio con Michele Guberti poi, hanno portato a termine la missione. Senza fretta hanno aspettato il momento giusto e, alla fine, ecco i singoli, ecco l’album, ecco le emozioni in musica. Tra le chicche presenti, tra l’altro, anche la splendida collaborazione con Pierpaolo Capovilla, leader de Il Teatro Degli Orrori e cantautore di assoluto spessore. Bene, molto bene. Queste sono cose che a MDN piacciono. Ma ora andiamo di intervista. A voi i membri de La Collera, il cantante Giovanni Linke Casalucci, il chitarrista Giannandrea Forestieri, il bassista Alessandro Pisu e il batterista Enrico Buttafuoco.

Ciao e un piacere avervi qui. Dunque, in giro dal 2017, sembra ieri, ma in realtà è passato già del tempo. Cosa è doveroso dire ai nostri lettori, per iniziare l’intervista?

Ciao, il piacere è nostro, grazie per l’ospitalità. Dopo quasi sei anni di concerti e scrittura – e un fermo obbligatorio che ha coinvolto il pianeta – siamo contenti di avere pubblicato il nostro primo album, Dove Inizia La Notte. Non lo consideriamo un traguardo, ma un bellissimo capitolo. Ecco, non sappiamo quanto questa notizia sia doverosa, ma speriamo sia molto piacevole anche per chi lo ascolterà.

Dopo il primo EP del 2020, ecco allora il discone. Dove Inizia La Notte è un album scritto, prodotto alla grande e che, ovviamente, raccoglie la vostra idea di musica. Genesi e storia di questo lavoro. A voi la parola?

L’album ha iniziato a vedere la luce subito dopo il nostro EP, quando in pieno lockdown ci siamo trovati come tutti bloccati in casa, ma con un’urgenza creativa che non aveva voglia di scemare. Allora ci siamo ingegnati, abbiamo spremuto ogni bit dei nostri modem e scambiato tra noi file, idee, parole… Non appena si è presentata l’occasione di ritrovarci in sala prove ci siamo resi conto di avere materiale a sufficienza per un intero album. Con il supporto di Michele Guberti, colonna portante del Natural Headquarter Studio, abbiamo completato gli arrangiamenti e inciso le undici tracce del disco che poi, tra nuove chiusure, il fermo dei concerti, ecc… è rimasto buono e zitto in un angolo fino a quando non ce l’ha più fatta. Lo scorso anno abbiamo iniziato a seminare indizi con tre singoli (Obliqui/Imperfetti, Mille Pezzi, Fotografie) e nel 2023 i tempi si sono mostrati maturi per un quarto brano, per noi importantissimo, Che cosa sai di me, e per il disco nella sua interezza.

A colpire sono soprattutto personalità e stile. Ascoltandovi, percepisco diverse cose, ma in ogni caso tutto appare parecchio originale e differente. Non credo sia così improbabile tirare in ballo il famoso marchio di fabbrica. Esagero o avete trovato la giusta alchimia?

Come band siamo molto affiatati, ma anche come amici. Pur avendo gusti e background differenti, siamo arrivati a una sintonia tale che, quando uno di noi lancia un’idea, si è pronti a recepirla e a portarla avanti in modo naturale. Se agli esordi le canzoni portavano la firma di Giovanni e di Giannandrea, ora portano anche quelle di Alessandro ed Enrico. Questo credo sia un arricchimento incredibile. Quindi sì, crediamo di avere trovato una giusta alchimia, che speriamo possa con il tempo portare anche a nuovi e inediti sviluppi. Lo stesso affiatamento lo cogliamo anche sul palco, dove le tensioni si sciolgono e ci scopriamo a divertirci senza sosta.

Indie Rock di scuola britannica, ma anche di casa nostra. La buona musica alternativa quanto ha influenzato la vostra scrittura?

Direi immensamente, anche se per l’appunto, ognuno di noi ha gusti molto diversi e che abbracciano tanto l’alternative rock quanto i movimenti musicali più strani ed estemporanei.

Avete pubblicato quattro singoli prima dell’intero pacchetto, tre l’anno scorso e uno a gennaio. Quest’ultimo, Che Cosa Sai Di Me, vede tra l’altro la partecipazione di una figura importante come Pierpaolo Capovilla. Un pezzo forte e allo stesso tempo ipnotico, sicuramente uno dei diamanti dell’album. Parliamo di questa canzone?

Il brano aveva inizialmente una forma leggermente diversa. Il direttore di Alka Record, Max Lambertini, ascoltando il pezzo lanciò l’idea di farlo sentire a Pierpaolo Capovilla per vedere cosa ne pensasse. Noi acconsentimmo, immaginando di ricevere al massimo un commento, qualche consiglio. Invece Pierpaolo mi contattò entusiasta, dicendo che avrebbe avuto piacere a incidere il brano insieme a noi, collaborando per scrivere un nuovo testo. Trovarsi in studio con lui è stata un’esperienza fantastica, formativa.

Obliqui-Imperfetti, Mille Pezzi e Fotografie gli altri pezzi scelti. Avete voglia di spendere due parole su queste composizioni? A me piace parecchio il tiro di Obliqui-Imperfetti…

Sono brani nati in modo atipico, stando ognuno a casa propria e solo poi in sala prove; forse per questo motivo si coglie un tiro e un’energia particolare. C’è dentro la voglia di suonare tutti insieme, che in quel momento stavamo reprimendo!

Ah, e mi piace molto anche il riff iniziale di Torino-Milano Solo Andata. Dovevo dirvelo…

Questo mi fa davvero molto piacere! È una di quelle canzoni che dal vivo ci fa saltare parecchio, insieme a La pioggia e l’inferno.

Ecco, attività live. Cosa state facendo?

Da quando abbiamo pubblicato Dove Inizia La Notte abbiamo ripreso l’attività live, sia da soli, sia in apertura ad altre band che stimiamo molto. Sulle pagine social della band cerchiamo di tenere aggiornato il calendario, specie ora che arriveranno i festival estivi, per cui il consiglio è di seguirci e alla prima occasione, di venire ad ascoltare le canzoni del disco… e qualche sorpresa!

Alka Record Label e Michele Guberti ci regalano sempre ottima musica, ve lo garantisco. Come stanno andando le cose con l’etichetta?

La sorpresa che anticipavo sopra è che, avendo fatto passare un po’ di tempo dal completamento del disco alla sua uscita ufficiale, abbiamo praticamente scritto brani a sufficienza per un nuovo lavoro. Alcuni li stiamo per l’appunto già inserendo nelle scalette dei concerti e speriamo di potere tornare in studio per lavorare insieme a Michele Guberti, con cui si è creata una bellissima intesa.

Nel 2018 avete partecipato a Sanremo Rock. Cosa ricordate di quell’esperienza?

Ricordiamo quei giorni come pieni di eccitante incoscienza. Ci eravamo iscritti con appena tre canzoni in tasca. La band era nata alla fine del 2017 e a febbraio abbiamo partecipato alle selezioni. Per fortuna non ci chiesero di suonare un quarto pezzo!

Situazione musicale in Italia. Il vostro punto di vista.

Dopo un lungo periodo in cui sembrava che in Italia si lavorasse per singolo genere musicale e in base alle mode del momento, ora ci sembra che sia emersa una fotografia più sincera della situazione, fatta di pluralità di stili e tanti nuovi talenti. Anche il pubblico si sta dimostrando pronto ad abbracciare diversi generi.

Fatevi una domanda e datevi una risposta…

Quale brano vorrei che ascoltaste per conoscere La Collera? Morire non è più di moda.
È un brano dalle sonorità brillanti e dal testo cupo. Rappresenta in pieno il dualismo che abbiamo cercato di rappresentare anche con la copertina del disco, a opera del bravissimo Paolo Proserpio.

Salutate i lettori di MDN, allegando tutti i vostri principali link…

Un saluto a tutti i lettori di MDN. A questo link potrete trovare tutti gli indirizzi per scoprire le novità che ci riguardano, incluse le date dei futuri concerti!

https://linktr.ee/lacolleraband

Che l’estate in arrivo sia pieno di ottima musica!

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