È morto Ozzy Osbourne. Lunga vita a Ozzy Osbourne.

 

Articolo di Modesto Billotta

 

 

In molti diranno: “Dai, è morto un cantante. Sì, vabbè, era famoso… mangiava pipistrelli.”

Purtroppo, per tanti Ozzy è stato solo questo: un personaggio sopra le righe, quello che staccava la testa a volatili sul palco e faceva ridere nella serie The Osbournes. Tanto che la critica musicale e i grandi giornali, che oggi si affannano a scrivere di lui, per anni non lo hanno mai preso sul serio come cantante.

Ozzy era un personaggio, sì. Ma proprio per questo veniva spesso snobbato, messo da parte, nonostante le sue doti canore straordinarie.
Ma si sa: giornali e critici spesso parlano di cose che non sanno fare.

Per fortuna, qualche anno fa, un altro monumento della musica mondiale – Sir Elton John – dichiarò che Ozzy è, prima di tutto, un cantante straordinario, inimitabile, che ha lasciato un segno indelebile anche a livello tecnico.
Ha inventato approcci vocali, metodi di registrazione, giochi di effetti. Un pioniere.

Inutile ora fare una biografia.
Ozzy Osbourne, con i Black Sabbath, ha inventato un intero universo.
Un genere musicale, i suoi sottogeneri, le sue varianti… e ancora oggi, nel 2025, nascono band che si ispirano a quello che lui ha creato 60 anni fa.

Ma, soprattutto, John Michael Osbourne è stato un amico silenzioso, una presenza che ci ha accompagnati nei momenti più importanti.
Ci ha fatto sorridere.
Ci ha caricato come pochi sono riusciti a fare.
Ci ha spronato nei momenti difficili dell’adolescenza, ci ha fatto capire che non serve omologarsi, che si può essere felici anche nella propria diversità:
ascoltando musica diversa, vestendo in modo diverso…
che ognuno può essere qualcosa.

Ozzy ci ha voluto bene davvero.
E il suo pubblico gli è sempre rimasto fedele – e lo sarà per sempre – perché ha sempre riconosciuto in lui una qualità rara: la sincerità.

Ozzy si è sempre mostrato per com’era.
Nessuna posa. Nessuna costruzione.
Era un fottuto pazzo – e non ne aveva vergogna.
Non si dava arie, non cercava di sembrare altro.
Era un entusiasta. Era un fan prima ancora di essere un artista.

Spesso, quando muore un artista, si esagera con le lodi.
Ma qui è diverso.
Non stiamo perdendo solo un cantante che ha scritto canzoni di successo.
Oggi perdiamo uno dei pochi artisti che hanno creato un intero mondo musicale.

L’heavy metal è un genere che tutti conoscono almeno per sentito dire…
Ma i metallari sanno di cosa si tratta.

Non è solo musica.
No! È un modo di vivere.
Non è una moda.
No! Non passa con l’età adulta.
Tutto questo lo dobbiamo a lui.

Per essere il Principe delle Tenebre,
ci hai regalato troppa luce.

All aboard!!!