respiropoetico

Rotola i dadi | Adriana @Lilithins legge Bukowski

guarda qui Rotola i dadi

CHARLES BUKOWSKI – 1920-1994

 

 

Prima parte:  ROTOLA I DADI

 

Umanità mi stai sul cazzo da sempre.

Questo è il mio motto“.

 

LORO E NOI

 

Stavano tutti fuori sulla veranda
a chiacchierare:
Hemingway, Faulkner, T. S. Eliot,
Ezra Pound, Hamsun, Wally Stevens,
E. E. Cummings e qualcun altro.
“Senti”, disse mia madre, “puoi
dirgli di starsi zitti?”.
“No”, dissi io.
“Stanno dicendo solo fesserie”,

disse mio padre,

“dovrebbero trovarsi un lavoro”.
“Ce l’hanno un lavoro”, dissi io.
“Un accidenti”, disse mio
padre.
“Esattamente”, dissi io.
A quel punto Faulkner entrò
dentro barcollando.
Trovò il whisky nella
credenza e se lo portò
fuori.
“Una persona tremenda”,
disse mia madre.
Poi si alzò e sbirciò fuori
in veranda.
“C’è una donna con loro”, disse lei,

“solo che sembra un uomo”.
“È Gertrude”, dissi io.
“C’è un altro tizio che sta facendo vedere i
muscoli”, disse lei, “dice di
poterli battere a tre a tre”.
“È Ernie”, dissi io.
“E lui”, mio padre mi indicò,
“vuole essere come loro!”.
“È vero?”, chiese mia madre.
“Non come loro”, dissi io,

“ma uno di loro”.
“Trovati uno stramaledetto lavoro”,
disse mio padre.
“Statti zitto”, dissi io.
“Che?”.
“Ho detto, statti zitto, sto ascoltando
queste persone”.
Mio padre guardò sua moglie:
“Questo non è figlio mio!”.
“Spero di no”, dissi io.
Faulkner entrò di nuovo nella stanza
barcollando.
“Dov’è il telefono?”,
chiese.
“A che diavolo ti serve?”,

chiese mio padre.
“Ernie si è appena fatto saltare
le cervella”, disse lui.
“Lo vedi cosa succede alla gente
così?”, urlò mio padre.
Mi alzai
lentamente
e aiutai Bill a trovare
il telefono.

 

 

UNA TAPPARELLA ABBASSATA

 

Quello che mi piace di te
mi disse lei
è che sei rozzo –
ti guardo mentre stai seduto lì
con una lattina di birra in mano
e un sigaro in bocca
e guardo
la tua pancia zozza e pelosa
che ti sporge da sotto la camicia.
Ti sei tolto le scarpe
e hai un buco nel calzino destro
riempito dal ditone che esce fuori.
Non ti fai la barba da 4 o 5 giorni.
Hai i denti gialli e le sopracciglia

ti penzolano tutte attorcigliate
e hai abbastanza cicatrici
da far cacare sotto dalla paura chiunque.
C’è sempre un anello di sporcizia
nella tua vasca da bagno.
Il tuo telefono è coperto di grasso
e metà della robaccia
che hai in frigorifero è marcia.
Non lavi mai la macchina.
Sul pavimento ci sono giornali
di una settimana fa.
Ti leggi riviste sconce
e non hai neanche la tv
ma fai le ordinazioni dal
negozio di liquori
e lasci una buona mancia.
E la cosa migliore è che non fai nulla

per convincere una donna a
venire a letto con te.
Non sembri per niente interessato
e mentre ti parlo non dici una parola
non fai che guardare in giro
per la stanza o ti gratti il collo
come se non mi ascoltassi.
Tieni un vecchio asciugamano bagnato
nel lavandino
e una foto di Mussolini
attaccata al muro
e non ti lamenti mai di niente
e non fai mai domande
e ti conosco da 6 mesi
ma non ho idea di chi sei.
Sei come una tapparella abbassata.
ma è questo che mi piace di te:
che sei rozzo.
Una donna può andarsene
dalla tua vita e scordarsi di te
in un attimo.
A una donna può andare solo meglio
dopo essere stata con te, tesoro.
Tu devi essere la cosa più bella
che sia mai capitata a una ragazza
che si trova tra una storia finita
e una da cominciare
e non ha niente da fare
per il momento.
Questo cazzo di scotch
è davvero buono.
Facciamoci una partita

a scarabeo.

 

IL PUNTO CRUCIALE

 

Troppo
Troppo poco

Troppo magro
O nessuno

Risate
O lacrime

Chi odia
Chi ama

Estranei con le facce come
Capocchie di
puntine da disegno

eserciti che coprono lungo
strade di sangue
agitando bottiglie di vino
infilando con la baionetta e scopando le vergini

Oppure un vecchio in una stanzetta
con una fotografia di Marylin Monroe

C’è al mondo una così grande solitudine
che la puoi vedere negli scatti lenti delle lancette
di una sveglia

Gente così stanca
mutilata
d’amore e disamore

Gli uomini non si trattano bene
l’un l’altro

Il ricco non tratta bene il riccio
il povero non tratta bene il povero

Abbiamo paura

E il nostro

sistema scolastico ci dice
che possiamo tutti essere dei grossi vincitori

Non ci ha detto niente
degli sfigati
o dei suicidi

O del terrore di uno che soffre
in qualche luogo
solo

Senza che nessuno gli parli
senza che nessuno lo tocchi

Annaffiando una pianta

Gli uomini non si trattano bene
non si trattano bene
non si trattano bene

Credo che non vi riusciranno
non glielo chiedo

Le perline dondoleranno
le nuvole rannuvoleranno
e l’assassino decapiterà il bambino
come mordesse un cono gelato

Troppo
Troppo poco
Troppo grasso
Troppo magro
o nessuno

 

 

LA NOTTE IN CUI STAVO PER MORIRE

 

 

La notte in cui stavo per morire
stavo sudando nel letto
e potevo sentire i grilli
e c’era una lotta fra gatti fuori
e potevo sentire la mia anima sgocciolare attraverso
il materasso
e appena prima che toccasse il pavimento sono saltato su
ero quasi troppo debole per camminare
ma ho camminato un po’ e acceso tutte le luci
poi sono tornato a letto
e ancora la mia anima sgocciolava attraverso il materasso
e sono saltato su
appena prima che toccasse il pavimento
ho camminato un po’ e acceso tutte le luci
poi sono tornato a letto
e lei ancora sgocciolava e
io mi alzavo
accendendo tutte le luci.
Avevo una figlia di sette anni
ed ero sicuro che lei non voleva che io morissi
altrimenti non avrebbe
importato.
Ma per tutta quella notte
nessuno telefonò
nessuno venne con una birra
la mia ragazza non telefonò
tutto quello che sentivo erano i grilli ed era
caldo
e io badavo a continuare
ad alzarmi e stendermi
finché il primo sole arrivò attraverso la finestra
attraverso i cespugli
e io mi sdraiai sul letto
e l’anima restò
dentro finalmente e
io dormii.
Adesso le persone vengono
a bussare alla porta e alle finestre
il telefono squilla
il telefono squilla di continuo
ricevo bellissime lettere con la posta
lettere d’odio e lettere d’amore.
Tutto è di nuovo come prima.

 

 

 

ROTOLA I DADI

 

Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Altrimenti non iniziare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare
perdere ragazze, mogli,
parenti, lavori
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare
non mangiare per 3 o 4 giorni,
potrebbe significare
gelare in una panchina nel parco,
potrebbe voler dire prigione,
potrebbe voler dire derisione,
scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo.
Tutti gli altri sono
per te una prova della tua resistenza,
di quanto realmente desideri farlo.
E lo farai,
nonostante il rifiuto
e le peggiori avversità.
E sarà meglio di qualsiasi altra cosa
tu possa immaginare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo,
non ci sono altre sensazioni
come questa.
Sarai solo con gli dei
e le notti
arderanno tra le fiamme.
Fallo.
Fallo.
Fallo.
Fino in fondo.
Fino in fondo.
Guiderai la vita fino alla
risata perfetta.
È l’unico buon combattimento che c’è.

megliodiniente

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