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Il canto delle creature di Lucia Marcone

 

Editore ‏: ‎ Gruppo Albatros Il Filo (12 maggio 2021)
Lingua ‏: ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏: ‎ 218 pagine
ISBN-10 ‏: ‎ 8830635731
ISBN-13 ‏: ‎ 978-8830635739

Quando si scrive o si parla di droga non si può fare a meno
di declinare il tema della sofferenza, della rabbia, della perdita di confini, della perdita di dignità. Quando si scrive o si parla di droga non si può prescindere dal contemplare la forza della condivisione e del sostegno. Sofferenza psichica e fisica. Sofferenza che assume le sembianze di un mostro che domina la vita di chi non può fare a meno di viverla in modo tossico. Sofferenza non solo di chi si droga ma anche di chi è vicino al tossicodipendente, di chi con amore cerca di giustificare, sostenere e “salvare”. (Dott.ssa Maura Ianni)

“Il canto delle creature” di Lucia Marcone è un libro autobiografico, arricchito dalla prefazione della dott.ssa Maura Ianni (prof.ssa di Psicologia Generale all’Università di Tor Vergata) che racconta una storia vera, cruda, drammatica e paradossalmente delicata. Ebbene sì! Nonostante il tema straziante l’autrice riesce a incatenare le parole e a farle fluire come se scorressero su corde di liuto. Lucia non deve fare ricerche per iniziare a tingere i fogli bianchi di un libro che sarà per lei un fardello e mezzo per continuare a vivere, perché il suo intento nel raccontare una storia “vera” e maledetta, vuole portare un messaggio al mondo, alle persone, ai genitori e ai figli, in particolare a quelle “anime morte” che hanno la malaugurata sorte di incontrare “la spada” lungo i cammino della loro esistenza. La Marcone vuole arrivare anche alla scuola, alle istituzioni, agli educatori e alla comunità per far ascoltare il suo dolore, la disperazione, i sensi di colpa, l’infelicità, il senso di impotenza e in parte la rassegnazione, per poi arrivare alla fine e guardare l’ultimo viaggio del figlio consapevole che era il suo bambino ed era bello anche il suo bambino, perché i figli sono tutti belli e le mamme hanno tutte il “cuore che rilascia amore all’infinito”. Un amore che non è stato sufficiente, un amore che ancora oggi scalda i ricordi e allevia il dolore di ferite ancora aperte, che solo “una penna”, forse, quella della Marcone può testimoniare. Una scrittrice coraggiosa che ha messo “il sangue” in queste pagine e ha raccontato la storia del suo Daniel e degli anni di inferno che si sono susseguiti prima di arrivare ad approdare in una comunità. Ma non tutte le storie hanno un lieto fine e così Lucia purtroppo accompagna suo figlio anche nell’ultimo viaggio. Un libro toccante e necessario da divulgare al mondo.

Sinossi

Quando il figlio Daniel inizia a mostrarsi scostante, indolente, diverso da com’è sempre stato, sua madre comincia a preoccuparsi, tenta di comprendere, di parlarne col marito, ma ogni volta deve ricacciare indietro i suoi timori e i suoi sospetti, fino a che l’evidenza le dimostrerà che il figlio è ormai perduto, rubato al mondo dalla droga. Eppure, nonostante tutto, continuerà a credere e a combattere per salvarlo. Dopo anni d’inferno, finalmente riesce a convincerlo ad andare nella comunità che la sua cara amica Virginia ha creato per accudire ragazzi problematici: non solo tossicodipendenti ma anche “pazzotti”, come si chiamano tra di loro. Purtroppo, però, alcune storie finiscono bene, altre finiscono e basta. Quando tornerà per riprendere Daniel e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, sarà lei a fermarsi: a fermarsi in quei luoghi e tra quelle persone che sono rimaste con lui fino alla fine, alla ricerca di risposte, di comprensione, alla ricerca di una ragione per tutto ciò che è accaduto. “Io ho una idea della bellezza che è tutta mia: è bello ciò che io penso di aver reso bello. È bello, importante e sublime ciò che è stato portato a compimento con amore per opera mia. Anche i figli che hanno sbagliato la strada e non tornano a casa sono belli. Per questo potremmo cercare mille cause, dare la colpa a mille volti, a mille incontri sbagliati. Oggi siamo le madri di tutti i dubbi. Io nei miei dubbi vorrei provare ancora ad essere felice.”

 

Biografia

Lucia Marcone è nata a Teramo, attualmente vive nel sereno ambiente alle falde del Gran Sasso: S. Pietro di Isola. Ha pubblicato La donna di carbone – premio Casa Internazionale della donna Roma – premio storie di donne Salerno – L’emigrazione Pratola Peligna – Il mondo delle donne Roma; La sposa scalza – premio voci di donne Striano (NA) – premio Mondolibro Roma; La matta poesia; Qualcosa d’inverno – una raccolta di liriche; Un bambino per la fede, per la Casa Famiglia Il nido Focolare, dove ha svolto un lungo tempo di volontariato. Inoltre ha pubblicato tre “corti di carta”: I Bagagli; La nostra polvere nel vento; La barca di Filippo.

 

Contatti:

https://www.facebook.com/lucia.marconedi

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