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J-TACTICS – La tempesta perfetta (S04 E11)

Giovedì 02 dicembre sul nostro canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22.00, andrà in onda la nostra trasmissione.
La tempesta perfetta“, (The Perfect Storm) è un film del 2000 diretto da Wolfgang Petersen. Interpretato da George Clooney, Mark Wahlberg e Diane Lane, tratto dalla storia realmente accaduta dell’Uragano Grace.
Nell’ottobre 1991 nella ridente cittadina marittima di Gloucester in Massachusetts, il capitano Billy Tyne affronta il mare a bordo dell’imbarcazione Andrea Gail per l’ultima uscita della stagione, accompagnato da i suoi fedeli uomini, confidando in una pesca sostanziosa che risollevi le finanze dopo le ultime uscite fallimentari.
Nei primi giorni i tentativi di pesca sono purtroppo alquanto deludenti, ma il capitano non vuole arrendersi e nonostante il malcontento dell’equipaggio, che desidera rientrare a seguito della stanchezza e di alcuni incidenti avvenuti, decide di avventurarsi oltre le normali rotte di pesca. Tyne, che rischia il licenziamento da parte dell’armatore per il basso quantitativo di pescato, vuole dirigersi a Flemish Cap, un’area nota per i consistenti banchi di pesce spada.
Giunti nella promettente zona, finalmente la pesca si rivela altamente fruttuosa, addirittura oltre le aspettative del comandante, ma l’entusiasmo per gli ottimi risultati ottenuti viene presto soffocato dall’allarme di una tempesta di enormi proporzioni che sta montando alle loro spalle. Con la situazione meteorologica che peggiora sempre più, Tyne si trova a dover prendere una difficilissima decisione: evitare il rientro a Gloucester perdendo però tutto il pescato per l’impossibilità di conservarlo a causa del guasto alla macchina del ghiaccio, o tentare l’impossibile, sfidando la tempesta perfetta?
Il miraggio del ricco guadagno porta alla decisione di tentare il rientro ma le condizioni del mare diventano presto proibitive e la barca è costretta a virare di bordo per tentare di uscire dalla tempesta.
Dopo una notte passata a superare le altissime onde si intravede il sole all’orizzonte ma un frangente di grande potenza e altezza fa rovesciare il peschereccio e tutti gli occupanti perdono la vita.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare
il match andato in scena sabato pomeriggio all’Allianz Stadium di Torino tra i bianconeri della Juventus e i diretti concorrenti nella lotta ad un posto in Champions, i nerazzurri dell’Atalanta.
Un disastro (ancora) senza fine.
Ennesima sconcertante debacle per gli uomini di Allegri, che rimediano così la quinta sconfitta in appena 14 giornate di campionato, la terza in casa, precipitando così a meno 7 dal quarto posto, occupato proprio dalla Dea bergamasca.
Non basta, perché allo scempio sul rettangolo verde si aggiunge la cd. inchiesta Prisma, che vede Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato e l’ex DS Paratici indagati con l’ipotesi di falso in bilancio e false fatturazioni.
La tempesta perfetta” per la vecchia signora.
Ossia parafrasando gli eventi narrati nella pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS, gli ex campioni d’Italia vengono travolti da quell’onda killer che capita una volta ogni secolo e che segna la vita per sempre.
Momento nerissimo (come i cieli sopra l’atlantico nell’ottobre del ’91) per la Signora, che in attesa di capire cosa succederà nei palazzi di giustizia deve fare i conti con un ko che sa tanto di pietra tombale sulle speranze di un posto in Champions.
Lo scontro diretto con l’Atalanta era fondamentale per rimettere in piedi la stagione, invece lo hanno vinto i nerazzurri bergamaschi.
Oltre al gol di Zapata (al ’28), l’esito nefasto è determinato dal solito approccio mentale sbagliato, imperdonabile in una serata così delicata, e così, tanto per cambiare, una volta andata sotto, la squadra di Allegri non è più riuscita a rialzarsi e reagire nonostante un secondo tempo nettamente migliore del primo, nel quale però, costretta a fare a meno dell’infortunato Chiesa, ha prodotto solo una traversa di Dybala in pieno recupero.
Ora la possibilità di restare fuori dalla prossima Champions si staglia minacciosa all’orizzonte come la tempesta che ha travolto l’Andrea Gail, con un danno incalcolabile per il prossimo bilancio.
Non retorica appare la domanda sul come uscire da questa “tempesta”, visto e considerato che Allegri era stato richiamato con ben altre aspettative.
Già le aspettative, impietoso il raffronto con gli anni più recenti (e turbolenti), 6 punti in meno di un anno fa, quando già Pirlo era apparso come una scommessa pericolosa, -15 sulla stagione di Sarri (anno di “merda”, definito da Agnelli nel documentario recentemente uscito), fermo restando che tutte le colpe non possono comunque essere attribuite al tecnico livornese.
Perché pur essendo vero che la Juve conosce un solo canovaccio tattico, ossia non subire gol e andare in contropiede, con l’ovvia conseguenza che appena va sotto, impossibilitata alla transazione, si scioglie come neve al sole.
Risulta essere altrettanto vero che le oscenità a cui i tifosi bianconeri sono costretti da qualche anno sul rettangolo di gioco sono diretta conseguenza delle deficienze a livello societario.
Come si suol dire, “il pesce puzza sempre dalla testa”.
Una società che da tre anni, dopo l’allontanamento (a stagione appena iniziata) di Marotta, ha fatto una serie impressionante di errori e passi falsi.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, la cessione di giocatori funzionali sull’altare delle plusvalenze, con impoverimento della rosa, la vicenda Suarez gestita in modo dilettantesco, nonché l’acquisto glamour di CR7 per poi accorgersi di non avere sufficienti mezzi finanziari per circondarlo di altri campioni con conseguente voragine nei bilanci, il progetto Superlega proposto e gestito in modo a dir poco casereccio e non ultima una gestione che ha premiato le amicizie rispetto al merito.
Uno scivolare o addentrarsi consapevolmente e colpevolmente verso una “tempesta perfetta” dove l’improvvisazione e l’arroganza l’hanno fatta da padrone, facendo naufragare appunto una superiorità netta ed apparentemente inossidabile costruita in 9 anni.
L’umiltà a Torino si è persa, in una sorta di delirio di onnipotenza come quello che colpì il capitano Billy Tyne che volle nonostante tutto sfidare la natura e l’immensità del mare.
Citando una celebre frase dello stesso capitano Tyne nella pellicola di Petersen i tifosi bianconeri hanno il diritto di dire ai dirigenti e giocatori di questa sgangherata Juventus:
«Questo è il momento della verità signori: qui si distinguono gli uomini dai buffoni».
Vedremo alla fine dei giochi, aggiungiamo noi, chi saranno gli uomini e chi invece i buffoni.
Sarà nostro gradito ospite l’amico Massimiliano Mingioni, tifoso comprovatamente gobbo e membro di “Juveatrestelle”.

Ed ovviamente come sempre vi terranno compagnia gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com

Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!

Non perdetevi il meglio! Non mancate!

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(Francesco Musina)

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