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Juve, lo stile e l’evoluzione. Potevi dirmelo che i tempi cambiano

Di Paco Marino

Se c’è una cosa che ha sempre identificato e caratterizzato la Juventus nella galassia calcio, è senza dubbio il famoso stile Juve.
Decenni trascorsi ad ammirare l’eleganza degli Agnelli, l’intelligenza nelle dichiarazioni, la mentalità di tutti i componenti, calciatori dal comportamento quasi perfetto, allenatori che sembravano ambasciatori, tutto semplicemente perfetto per stessa ammissione degli avversari.
I tempi cambiano, l’evoluzione è inesorabile,
Oggi a parte de Ligt che, alla ricerca del selfie perfetto con la fidanzata, ha già speso metà dell’ingaggio in cene nei migliori ristoranti di Torino e corsi d’italiano, l’immagine della Juve è degnamente rappresentata dalle dichiarazioni d’amore in tedesco di Emre Can, dal codino di Ronaldo stile Morgan al rientro da un rave party, da Douglas Costa che Trolla ripetutamente i propri tifosi, twittando “vi prometto di rientrare presto” dopo ogni infortunio e quindi ogni due allenamenti, da Dybala e Higuain che si lamentano ogni volta che escono dal campo e, a volte anche quando entrano, da Matuidi con le mutande del mercato, da una tifoseria ormai perennemente mestruata, ma sopratutto da “Mucomen”, “jack lo scaccolatore” un Mister che è più di un allenatore, è un produttore di tarzanelli oltre che un decoratore di lattine, un artista.
È vero, I tempi cambiano, cambiano gli uomini, ma a questa evoluzione non eravamo proprio preparati.

 

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