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KAERU – Matteo Lorenzi – Recensione

 

 

 

 

Ho letto: KAERU

Autore: Matteo Lorenzi

Genere: thriller

Recensione di Carlo Amedeo Coletta

Ahhhhh, le gioie della vita bucolica della verde Lunigiana! Vi ho mai detto dove vivo? In Lunigiana appunto. Sapete dove sia? Bè, se non ci conosciamo è probabile che non ne sappiate nulla. E’ una terra di confine, una di quelle strategicamente importanti e quindi una di quelle di cui non si parla mai. Deve rimanere segreta. Sarebbe carino dirvi che la Lunigiana segni il confine tra sogno e realtà, ma non è così. Con le proprie verdi colline disegna la parte nord della Toscana, a stretto contatto con i passi montani che la dividono dall’Emilia Romagna. Infine, a ovest, seguendo la lenta pendenza dei tanti fiumi, si bacia con la Liguria, chiedendole di portarla al mare. Ecco, qui c’è la Lunigiana, la terra dei cento, e dico cento, castelli. Tutto molto bello, vero? E che ve ne parlo a fare? Bè, questa terra segreta, qualche anno fa, almeno per qualche giorno è stata sulla bocca di tutti. Nel comune confinante al mio, incredibile ma vero, è stato realizzato il 6 al superenalotto più ricco della storia. Roba tipo di 147 milioni di euro, spiccio più spiccio meno. State buoni con gli sguardi, non lo racconterei se fossi io il fortunato vincitore! E così torniamo alla domanda, che ve lo racconto a fare? Intanto è un fatto curioso e poi, soprattutto, è stata la prima cosa che ho pensato iniziando a leggere un libro sorprendente, un libro di quelli che se lo leggi senza guardare la copertina, ecco, alla fine, girata l’ultima pagina saresti pronto a spendere il nome di qualsiasi autore famoso per dargli una paternità. E invece, come spesso accade, anche se sei bravo, spesso non ti si fila nessuno. E sì, questo lo dico pensando a me, più per il “non ti si fila nessuno” che per il bravo, s’intende. Matteo Lorenzi, invece, è proprio bravo, glielo devi riconoscere, quelli bravi son così, li annusi da subito e se non ti deludono dopo le prime cinque pagine, alla fine lo dici anche: che bravo! E l’ho detto, ho i testimoni! Ah, siete ancora curiosi per la cifra esorbitante del superenalotto. Bè, se prendeste in mano KAERU, l’ultimo libro di Matteo Lorenzi, verreste a contatto con un personaggio particolare, Marcello Spatonzi. Si, fa rima con ciò che pensate, lo sa anche l’autore, vedrete. Ecco, il buon Marcello è un uomo che desidererebbe essere invisibile: non ama le persone, non ama le emozioni, non ama le sorprese. Nonostante abbia avuto la fortuna di nascere in una famiglia molto ricca, preferisce passare le proprie giornate a lavoro, nell’ufficio pacchi di un’azienda della sua zona. E non è che lavorare all’ufficio pacchi garantisca una vita alla Loris Batacchi, almeno non a lui che, del gentil sesso, non vuole neppure sentire parlare. E poi un giorno, finito il lavoro come ogni sera, se ne torna mesto e invisibile a casa, la villa di famiglia sulla cima di un colle da cui si vede tutto il golfo. E’ l’unica eredità che gli è rimasta e, nonostante gliela invidino tutti, nel grigiore della propria esistenza ha trascinato anche lei, trasformandola in una decadente dimora. Non è una sera come tutte le altre, però, perché a casa troverà sorprese sconvolgenti, persone inaspettate, ricordi finora sconosciuti e forse sopiti nella mente da anni. O forse mai avuti, in realtà. Se vogliamo dirla tutta, troverà anche se stesso. No, nulla riguardo al Karma, tranquilli. Troverà se stesso, certo, ma con un altro nome, una vita differente e un 6 al superenalotto che, a quanto pare, da più di un anno lo ha reso l’uomo più ricco della zona se non della nazione. Eppure, lui non lo ricorda. O forse lo ricorda? E’ un mistero, per il protagonista e per il lettore, un’avventura coinvolgente e dai risvolti inaspettati, un viaggio vero e proprio che porterà il lettore in America al cospetto di un boss della mala, in Giappone tra divi e spiritualità, e in Italia dove si consumerà la metamorfosi di Marcello Spatonzi in Denny Di Venuto. Come? Chi è Denny Di Venuto? Potrei anche dirvelo ma, insomma, potreste anche leggere il libro ma, mi raccomando, senza leggere la copertina. In fondo, c’è tutto! Mistero, azione, introspezione, colpi di scena, incroci machiavellici, scrittura di classe, fluidità nella lettura, nemmeno una virgola fuori posto! E che volete ancora? Che ve lo venga a leggere io? E’ aprile, ci sono le allergie, ho la voce nasale, non renderebbe. E poi, arrivati alla fine, chiudete il libro e date uno sguardo attento alla copertina. Leggete bene il nome, Matteo Lorenzi, si, proprio con quell’espressione di quando vi riesce qualcosa di incredibile e non c’è nessuno che vi stia guardando. Tenete a mente questo autore, fidatevi, perché è agli inizi; eppure, sembra già uno di quelli arrivati e se questo è il suo percorso, appena iniziato, potete ben capire dove potrà arrivare. In fondo la vita è un percorso, si nasce, si gira tanto e poi si ritorna all’origine. La parola Kaeru vuol dire anche questo. Anche questo. Ha mille significati in giapponese.

Non so come potrebbe essere tradotto il prossimo augurio ma, in ogni caso, a presto e, se vi va, buona lettura!

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