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KEAN ne sappiamo noi

Un classe 2000, italiano, 19 anni, che riesce a lottare per un posto da titolare nell’under 21, nella nazionale maggiore e nella Juventus. Già, tutti noi guardandolo, ci chiediamo come faccia ad essere arrivato a tali palcoscenici a quest’età, mentre noi stiamo sul divano a bere fruttini. La differenza la fanno la voglia, il sacrificio, l’allenamento, la testa, tutti attributi che il giovane Moise Kean sembra già avere, e che sta ben sfruttando. Già…che ne sappiamo noi. Che ne sappiamo noi che sappiamo solo parlare dietro alle TV o ai social, che sappiamo solo criticare qualsiasi giocatore pur di non ammettere la sua bravura. Noi che magari, quando non abbiamo più niente da contrastare, ci attacchiamo al colore della pelle. E mentre noi facciamo tutto questo, lui è là, a farsi spazio fra i grandi.
Moise Bioty Kean è un calciatore italiano, nato a Vercelli il 28 febbraio 2000, da genitori originari della Costa D’Avorio, di professione calciatore, attualmente militante in “Juventus Football Club”. Inizia la sua carriera ad Asti, dove si è trasferito con la madre, dopo il separamento dei genitori. A 7 anni viene trasferito al Torino dove gioca per 3 stagioni. Dal 2010 il calciatore è di proprietà della Juventus. Nella stagione 2016/17 inizia a farsi sentire il suo nome ed esattamente il 19 novembre 2016, fa il suo esordio con la prima squadra, in Serie A, a 19 anni e 9 mesi, contro il Pescara. Tre giorni dopo, fa il suo esordio in Champions League contro il Siviglia, partita finita per 3-1. Diventa così, il primo millennial a giocare in Serie A ed in Champions League. Finisce la stagione ottenendo altre due presenze e un goal, nell’ultima giornata, contro il Bologna. Con quest’ultimo diventa il primo nato nel nuovo millennio a segnare in Serie A. L’anno successivo, complice soprattutto la presenza di campioni di un certo calibro alla Juventus, viene mandato in prestito all’Hellas Verona, con cui ottiene 19 presenze e 4 goal. Ma l’anno dell’incoronazione è quello appena terminato. Nella sessione di mercato dell’estate 2018 la Juve fa il colpo del secolo acquistando Cristiano Ronaldo. Kean vede sempre più stretto il suo spazio tra le fila bianconere, ma decide, insieme alla società, di rimanere per imparare dai grandi campioni. Passa la prima metà di stagione in panchina, ottenendo una sola presenza da subentrato. A gennaio così si rivocifera un suo prestito in una “piccola”, ma la società decide nuovamente di tenerlo. Mai scelta fu più giusta, trova il goal il 12 gennaio da titolare in coppa Italia contro il Bologna. Successivamente esegue la sua prima doppietta fra i professionisti l’8 marzo contro l’Udinese, partita finita per 4-1. Complici anche gli infortuni dei vari Mandzukic, Dybala, Ronaldo ecc… il ragazzo ha trovato molto spazio in campionato e si è sempre fatto trovare pronto. Finisce la stagione, infatti, con 13 presenze e 6 goal solo nella seconda metà di campionato, fornendo comunque buone prestazioni nelle partite in cui è rimasto a secco.
Moise Kean rappresenta la nazionale azzurra dall’under 15. Con l’under 17 ha partecipato agli europei di categoria nel 2016 e 2017, realizzando un goal in entrambe le competizioni. Nel settembre 2017 viene convocato in nazionale under 19, ma comincia male. Il giocatore viene subito allontanato dal ritiro per comportamento inadeguato. Nell’estate dell’anno dopo viene richiamato e partecipa all’europeo, nel quale si rende protagonista. A settembre esordisce con la nazionale under 20, siglando una doppietta contro la Polonia. L’11 ottobre 2018 debutta con la nazionale under 21, ma realizza il suo primo goal in essa 4 giorni dopo, nell’amichevole contro l’under 23 della Tunisia. Il 16 novembre 2018 viene chiamato in nazionale maggiore e, 4 giorni dopo, subentra a Berardi nella partita contro gli Stati Uniti e diventa il primo millennial ad indossare la maglia azzurra. Il 23 marzo 2019, contro la Finlandia, gioca la sua prima partita da titolare trovando il suo primo goal con la nazionale maggiore. A 19 anni e 23 giorni diventa il secondo marcatore più giovane della nazionale dopo Bruno Nicolé.
Riesce già a scalpitare tra i grandi, tant’è che quest’anno, l’ormai ex allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha potuto contare su di lui nelle partite difficili da sbloccare.
Ha dimostrato carattere, lucidità, ottimi movimenti e uguale tocco di palla e tiro, insomma, un centravanti degno di questo nome. Destinato a diventare uno dei migliori nel suo ruolo, il ragazzo deve solo allenarsi a testa bassa, cercando di imparare da chi è più esperto di lui.

(Giovanni Giglio)

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