La realpolitik

di  Adriana La Trecchia Scola

 

 

 

Si svolge in questo mese di novembre (dal 6 al 18) a Sharm el Sheikh in Egitto la Cop27,ossia la ventisettesima conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima.Si tratta della  riunione di migliaia di delegati-capi di stato,ministri,funzionari,ambasciatori,attivisti del clima,osservatori di organizzazioni non governative,giornalisti-nella citta’ balneare egiziana per discutere del cambiamento climatico.Di solito questi summit non realizzano granche’ concretamente,anche se prendono degli impegni sulla riduzione delle emissioni nocive e i risarcimenti che si dovrebbero dare ai paesi piu’ poveri (che per certi versi sono meno inquinanti).Come disse l’ anno scorso la giovane e famosa attivista Greta Thunberg si riduce tutto a un bla,bla,bla.Ma  lei prima dell’ inizio del vertice ha fatto notare un aspetto inquietante:lo svolgimento in uno stato autoritario che non rispetta i diritti dei suoi cittadini.Il regime del generale Abdel Fattah al Sisi in Egitto realizza un dispotismo estremo (tanto da far sembrare il precedente Mubarak un moderato!).Da quando ha preso il potere nel 2013,con un golpe militare e poi elezioni farsa,non esiste in Egitto una societa’ civile:ogni forma di dissenso e’ brutalmente soffocata attraverso l’ incarcerazione e la tortura.Tra i molti dissidenti imprigionati c’e’ il giovane Alaa Abdel Fattah che gia’ fu esponente della rivoluzione di piazza Tahrir del 2011 (che destitui’ Mubarak).Da allora e’ stato chiuso in carcere quasi continuamente,ma adesso e’ allo stremo avendo intrapeso uno sciopero della fame e (dall’ inizio del vertice) della sete.C’e’ una stretta e ineludibile correlazione tra la tutela dell’ ambiente e il rispetto dei diritti umani.Infatti nel posto dove si sta svolgendo la Cop27 non e’ possibile manifestare liberamente la propria opinione e dire cose sgradite al governo (per es. che svolge attivita’ economiche inquinanti e dannose).Aver organizzato il vertice in Egitto determina vergognosamente un’ operazione di greenwashing non di un semplice  Stato inquinante ma di uno Stato poliziesco.Alla comunita’ internazionale non importa di aiutare gli “idealisti” che lottano per il bene,quello che conta sono prosaicamente gli interessi economici.I piu’ importanti paesi occidentali (Stati Uniti,Inghilterra,Germania) sono partner commerciali dell’ Egitto perche’ ne ottengono forniture di gas e le proprie aziende trovano campo libero per gli affari.Se la solidarieta’ internazionale e’ cosi’ debole,come si puo’ pensare di salvare il pianeta?Solo la realpolitik degli occidentali impedisce di vedere la correlazione tra la giustizia climatica e quella sociale.L’ appoggio economico dato alle dittature crea un circolo vizioso per cui non si puo’ dire pubblicamente la verita’ e tali affermazioni sono definite false notizie.In realta’ i movimenti arabi di protesta che si sono succeduti nel tempo hanno fatto sperare che fosse possibile un altro mondo (un mondo dove si puo’ essere liberi dal potere).Non a caso hanno ispirato vari movimenti giovanili in Europa e Nordamerica,come Occupy Wall Street per elaborare politiche anticapitaliste ed ecosocialiste.Un governo democratico presuppone che ci sia una societa’ civile libera di riunirsi,manifestare,fare pressione sulla amministrazione pubblica.Solo in questo modo si puo’ indurre i governanti a fare la cosa giusta (significa tener conto delle reali condizioni di vita del popolo senza sacrificarle a meschini interessi economici).Infatti la ragione per trascurare le condizioni dei singoli (come i poveri dissidenti politici) e’ il raggiungimento di un migliore progresso.Sono tutte balle:l’ ipocrisia istituzionalizzata.Anche la cultura pop attraverso serie tv (Succession) o film (Triangle of Sadness) dimostra una unica cosa:i ricchi fanno schifo ed e’ necessario sottrarsi al loro strapotere.Il 27 ottobre si e’ realizzata l’ acquisizione (per 44 miliardi di dollari) di Twitter da parte di Elon Musk (l’ uomo piu’ ricco del mondo).Da allora la situazione del social network si trova in uno stato di confusione e incertezza (oramai si conosce l’ eccentricita’ del personaggio).Molti utenti aspettano di vedere l’ esito,ma gia’ pensano di trasferirsi in uno spazio alternativo dove ci sia liberta’ di espressione ma anche etica dei comportamenti.La crisi globale e’ la conseguenza di un capitalismo estremo che ha distrutto gli ideali e mercificato qualsiasi aspetto della vita.Di conseguenza ovunque avanzano forze antidemocratiche e fasciste (l’ Italia?)che indeboliscono le liberta’ politiche e sociali.Se mancano i diritti civili come puo’ esserci tutela ambientale?In tutto il mondo l’ aumento dell’ autoritarismo e il caos climatico sono connessi,pero’ si preferisce far finta di niente in nome di un auspicato progresso.E’ commovente sapere che il singolo abbandonato al suo destino (il prigioniero politico Alaa Abdel Fattah) si preoccupa delle sorti mondiali con analisi ed esortazioni.L’ anno scorso molti suoi scritti sono stati raccolti nel libro Non siete stati ancora sconfitti (un titolo emblematico).Forse significa che chi non e’ rinchiuso in una macabra cella e dispone di liberta’  (non scontate) deve darsi da fare per evitare il peggio.Forse non e’ troppo tardi.

 

La batterista e cantante del duo statunitense Low,Mimi Parker,e’ scomparsa tra il 5 e 6 novembre essendo da tempo malata di un cancro alle ovaie.L’ annuncio lo ha dato il marito e compagno di band Alan Sparhawk.Da i primi anni novanta in Minnesota il gruppo e’ cresciuto disco dopo disco realizzando una musica minimalista che ha ridefinito il concetto di rock.In una intervista del 2021 Mimi Parker aveva detto:”Abbiamo costruito una carriera sulla nostra capacita’ di darci dei limiti.Usare le nostre mani e le nostre bocche per creare suoni mi sembra ancora la cosa piu’ giusta da fare,anche se in studio ci piace sperimentare”.L’ ultimo disco HEY WHAT pubblicato nel 2021 esprime questo rock alternativo ma godibile.

 

megliodiniente

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