Articolo di MsFMaria ~ Keanu

 

 

Cambiare fa sempre bene, contrariamente allo stagnare. Equilibrio e continuità sono alla
base di una solida relazione o di un progetto, costruendo aspettative. Un po’ come quando
si costruisce o si “guadagna” una reputazione o una nomea: a volte, non si può uscire dai
limiti o dal “ruolo”.
Che accade quando un artista si trova a cambiare stile o genere? O piuttosto si conosce
come fantasista e poi ripropone un determinato riconoscibilissimo cliché? Si tradiscono le
aspettative del pubblico o dicono che si attraversi una “fase”, un po’ come Picasso: la
differenza è che oggi uscire fuori dal proprio ruolo può rivelarsi rischioso.
Eppure fase è una parola bellissima, s’è considerata all’interno di un percorso evolutivo
non necessariamente lineare: qualora ci si riproponga con una variante, tutto nei parametri.
Nessuno si è mai sognato di dire alla buon’anima di Robin Williams di cessare di seguire
un determinato schema nei suoi film e nei suoi spettacoli: il pubblico lo seguiva proprio per
quel motivo. Stessa cosa vale per Nicholas Cage, Johnny Depp che, invece, come Di
Caprio ha avuto la fortuna di potere un po’ spaziare come Sigourney Weaver, Jude Law,
Cate Blanchett, Keira Knightley, etc.
In merito a Leonardo Di Caprio, qualche tempo fa, durante delle prove in regime di Fase
2, lo scorso anno, emerse un dibattito sulla sua evoluzione suddivisa in “periodi” e su
come, a volte, i grandi riconoscimenti siano assegnati un po’ a sentimento e come fosse
nata la tendenza a pensare che neanche nel 2016 avrebbe potuto vincere nuovamente un
Oscar, nonostante la sua indiscussa bravura.
Qui si apre un capitolo che investe l’argomento bravura-tecnica vs presenza scenicainteressi economici: si tende a investire su chi permette un successo al botteghino, specie in
questo momento. Che poi si tratti di un prodotto di qualità effettiva, nella maggior parte dei
casi, poco importa: il fulcro di tutto è il clamore che uno spettacolo, un film, un programma
possa suscitare. Ecco un po’ la chiave di reality e talent show degli ultimi vent’anni.
Pertanto, più si riesce a far parlare di sé ad attivare followers e visualizzazioni, più la gente
avrà voglia di andare a partecipare a un evento di queste personalità che influenzano con
questi nuovi mezzi di comunicazione. Gli argomenti favoriti sono: pettegolezzo, drammi di
poco conto, conflitti studiati a tavolino, gettare fango in faccia a qualcuno – oppure il mio
preferito ovvero il tormentone. Se ci si ferma un attimo a notare i piccoli particolari, sono le
eterne vittime piene di haters che attirano insieme a chi sceglie cosa sia di tendenza e
quindi imporre uno standard di accettazione a un pubblico di persone insicure o che
preferiscono sentirsi dire come vivere la propria vita. Mi limito a questo, in questa sede.
A questo proposito, mi permetto un’ulteriore parentesi su Progetto Inediti. Si tratta di un
gruppo teatrale che prima portava un nome più aulico, ma nel momento in cui l’organico
interno ha subito un cambiamento (tutti andati tranne me che ero membro fondatore), si èdeciso di puntare più sulla vera natura della compagnia. Tuttavia, nonostante il nostro
approccio teatrale sperimentale (al punto che chi si ritrova i copioni o le sceneggiature
partorite dal mio cervello mi si chiede di ri-scrivere tutto da capo in quanto non aderisco a
nessun canone conosciuto), in un primo momento, non attirava un pubblico sconosciuto
come i nostri “making of”: la gente era attratta dalla natura genuina degli scorci delle prove
degli spettacoli che condividevamo sui nostri canali. Quindi, un po’ di “sano” trash ha
attratto un bacino di pubblico che ha cominciato a conoscere anche l’anima artistica seria e
questo ha interessato ancora di più e ha selezionato il cosiddetto target.
Tuttavia, noi ci apriamo a un pubblico vasto poiché ci mettiamo al “servizio” della
famosa persona in ultima fila e/o in Paradiso: pur di assistere a un nostro spettacolo ha
accettato di prendere quel posto e per noi significa molto, se non tutto.
A tale proposito, noi stiamo lavorando per voi e, nell’attesa di calcare il legno del palco
ancora una volta, ci esibiremo in un progetto un po’ fuori dal comune – non voglio abusare
del termine sperimentale, ma di certo è uno spettacolo un po’ insolito:
Frank Julian e Progetto Inediti si esibiranno DAL VIVO sabato 19 Giugno 2021 h 21:00
presso il “Nero Rock Cafè”, in via Quintino Sella, 15c, Palermo.
Che accade quando il Rock incontra il teatro? Scopritelo con noi!
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