ciclismo

“lettera aperta per la morte di mio Figlio Giovanni “

 

 

 

Salve sono e mi chiamo Carlo Iannelli, sono nato a Prato l’11 Luglio 1963 ove risiedo in Via dei Lanaioli, 5. Sono il babbo di Giovanni Iannelli, il giovane corridore di 22 anni d’età, morto a 144 metri dalla linea di arrivo, a causa ed in conseguenza dell’evento occorso, durante la tanto prevedibile quanto scontata volata finale di gruppo a ranghi compatti, della corsa ciclistica svoltasi il 5 Ottobre 2019 a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Sono un avvocato iscritto all’Albo di Prato sin dal 1990, ho dedicato oltre 30 anni al ciclismo, facendo di tutto, tranne il corridore; ho organizzato centinaia di corse per tutte le categorie, compreso i Professionisti, sono stato Vice presidente per 8 anni del Comitato Regionale Toscano della Federazione Ciclistica Italiana (di seguito FCI), da ultimo sono stato oltre 10 anni in qualità di Giudice agli Organi di Giustizia della FCI.

Di seguito elenco alcune circostanze oggettive relative a questa tremenda vicenda:

– il G.S. Bassa Valle Scrivia è la società organizzatrice di quella corsa ciclistica che ha sede in Guazzora (AL) Via Statuto, 1 ed è affiliata alla FCI;

– il Presidente della suddetta società è FERRARI Ennio nato a Tortona (AL) il 23.05.1956 residente a Casalnoceto (AL) Via Papa Giovanni XXIII, 16;

– uno dei due Vice Presidenti della suddetta società è CEREDA Pierino nato a Tortona (AL) il 03.12.1939, oggi deceduto, era all’epoca dei fatti Sindaco di Guazzora (AL) (al secondo mandato) ove ha sede il G.S. Bassa Valle Scrivia. Era un personaggio molto noto anche in ambito ciclistico (è stato praticamente l’inventore del Trofeo Bassa Valle Scrivia del quale quella corsa ciclistica fa parte);

– l’altro Vice Presidente della suddetta società è CISI Piero Angelo nato a Alzano Scrivia (AL) il 16.11.1941, è stato per tanti anni Sindaco di Alzano Scrivia ed è attualmente il Vice Sindaco di quel Comune. Anche lui è un personaggio molto noto in ambito ciclistico. Il 3 Gennaio 2020 ha rilasciato un’intervista al giornale LA STAMPA, dichiarando che le transenne a quella corsa erano già installate ai 180 metri dalla linea di arrivo; tale affermazione peraltro è clamorosamente falsa ed è smentita dai filmati, dalle fotografie ed anche da una sentenza emessa dalla Corte Sportiva di Appello della FCI della quale di seguito dirò;

– tra i coordinatori generali del predetto Trofeo Bassa Valle Scrivia, accanto a CEREDA Pierino ed a CISI Piero Angelo, quale socio ed attuale Consigliere della suddetta società c’è GUAGNINI Adolfo nato ad Alzano Scrivia (AL) il 09.02.1954 ed attuale Sindaco di quel Comune; è il soggetto che, per quanto dichiarato dal Presidente FERRARI Ennio alla Procura Federale della FCI, quel giorno fa da supervisore all’installazione delle transenne su quel rettilineo di arrivo di Via Roma a Molino dei Torti (AL) dove, a 144 metri dalla linea di arrivo, muore mio Figlio Giovanni;

– FANTATO Anna nata ad Alessandria il 08.01.1960 è l’attuale Sindaco di Molino dei Torti (AL).

 

Quel giorno, sabato 5 Ottobre 2019, come riportato anche dalla stampa, era in programma, al termine della corsa, una conferenza stampa legata al Progetto Maglia Etica Antidoping, per cui erano presenti: il Prof. Renato Balduzzi (già Ministro della Salute, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura, cittadino onorario di Molino dei Torti, facente parte del gruppo di lavoro della Ministra della Giustizia Marta Cartabia per la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, presente sin dalla partenza), il Presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi, i NAS presenti addirittura con uno stand di fronte all’arrivo, il Comandante Provinciale dei NAS Tenente Colonnello Biagio Fabrizio Carillo, tra l’altro criminologo di fama, nonché moltissime altre Autorità locali, regionali, nazionali.

Vengono fatti intervenire i Carabinieri di Castelnuovo Scrivia i quali dichiarano di essere giunti sul posto alle ore 16 e 15 ovvero addirittura qualche minuto prima che la corsa finisse atteso che la stessa è terminata alle ore 16, 24 minuti e qualche secondo, che peraltro non fanno nessun rilievo stradale, nemmeno una fotografia con il telefonino, non sentono neppure un testimone dei moltissimi presenti, neppure gli altri corridori coinvolti nella caduta, non sequestrano nessun mezzo. Redigono un verbale di una paginetta e mezza relativamente ad un sinistro mortale, concludendo che si sarebbe trattato di una “caduta autonoma”. Dopo un’ora e quarantacinque, alle ore 18:00, sentono sul posto a sommarie informazioni solamente un componente del collegio di giuria tale Giulia FASSINA che fa tutta una serie di dichiarazioni clamorosamente false, smentite e contraddette da filmati, fotografie, testimonianze, perizie ed altro per cui ho denunciato la stessa alla Procura della Repubblica di Alessandria (che tuttavia incredibilmente la ritiene una testimone genuina ed attendibile !). A ciò si aggiunga che quegli stessi Carabinieri (che il GIP di Alessandria Dott. Stefano Tacchino nella sua ordinanza dipinge come Carabinieri “da barzelletta”) svolgono le successive indagini di polizia giudiziaria per conto della Pubblico Ministero di Alessandria: Dott. Andrea Trucano. Alcune delle persone che sono state sentite da quei Carabinieri a sommarie informazioni mi hanno confessato di essere stati quasi coartati a rendere quelle deposizioni, e comunque di essere stati messi molto a disagio, molto in difficoltà durante l’assunzione.

 

Il collegio di giuria, presieduto da Luca Botta (per giunta un volontario della CROCE ROSSA ITALIANA, Sezione di Biella), nonostante che mio Figlio Giovanni sia steso a terra sull’asfalto, praticamente morto, non segnala nulla di anomalo nel rapporto di gara (NULLA DA SEGNALARE !!! scrive) che viene inviato al Giudice unico sportivo piemontese il quale, dopo pochi giorni, omologa la gara, senza provvedimenti, noncurante di ciò che è successo.

 

La società ciclistica per la quale era tesserato mio Figlio Giovanni impugna detto provvedimento di omologa avanti alla Corte Sportiva di Appello della FCI; in quel procedimento si costituisce la società organizzatrice G.S. Bassa Valle Scrivia, rappresentata e difesa dall’Avv. Gaia Campus, iscritta al Foro di Roma, la quale è anche Componente effettivo della Commissione Nazionale Elettorale della FCI; quel procedimento sportivo si conclude con la sentenza (definitiva) del 3 Marzo 2020 con la quale, al termine dell’istruttoria, vengono accertate due gravissime irregolarità a carico della predetta società organizzatrice, direttamente correlate alla morte di mio Figlio Giovanni: la non conformità della transennatura a quanto imposto dal Regolamento Tecnico della FCI e la pericolosità di quel rettilineo di arrivo; pertanto il G.S. Bassa Valle Scriva viene sanzionato nella misura massima prevista dal PUIS (Prospetto Unico Infrazioni e Sanzioni della FCI).

La stessa Avv. Gaia Campus assiste nel procedimento svoltosi avanti alla Procura Federale della FCI (presidente l’Avv. Nicola Capozzoli del Foro di Roma, componenti l’Avv. Ida Blasi del Foro di Roma e l’Avv. Giovanni Petrella del Foro di Santa Maria Capua Vetere) tutti i soggetti tesserati FCI; all’esito dell’istruttoria i soggetti deferiti (parzialmente rispetto alla denuncia da me inoltrata alla Procura Federale della FCI nel Marzo 2020 e che non è mai stata presa in considerazione, ma che è stata letteralmente insabbiata !) sono la società organizzatrice G.S. Bassa Valle Scrivia e, per essa, il suo Presidente FERRARI Ennio, MASSOCCHI Danilo che a quella corsa ciclistica svolge, per conto e su incarico della predetta società, il ruolo di Direttore di corsa, DOTTORE Francesco che a quella corsa ciclistica svolge, per conto e su incarico della predetta società, il ruolo di Vice direttore di corsa; quel procedimento si conclude con un patteggiamento farsa persino offensivo (svoltosi peraltro avanti ad una Sezione incompetente !!!) per cui i suddetti soggetti vengono condannati con la “sanzione” di mesi otto di inibizione, mentre il G.S. Bassa Valle Scrivia con la sanzione della censura con ammenda di € 1.000,00.

Un altro avvocato, anche lui iscritto al Foro di Roma, l’Avv. Nuri Venturelli, assiste e difende, sin dalla fase stragiudiziale, il G.S. Bassa Valle Scrivia e gli altri soggetti tesserati FCI (compresa la medesima FCI) coinvolti, a vario titolo, nell’organizzazione e nella direzione di quella corsa ciclistica mortale, avanti al Tribunale civile di Alessandria ed avanti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria; l’Avv. Nuri Venturelli è anche il legale della FCI in molti altri procedimenti.

Il Dott. Roberto Sgalla, Responsabile della Commissione Nazionale Direttori di Corsa e Sicurezza della FCI (ed anche presidente dell’Associazione Formula Bici con sede in Roma che raduna oltre 40 eventi gran fondistici di livello mondiale), svolge (a mia insaputa) l’attività di consulente per la Procura Federale della FCI (quella consulenza viene trasmessa, sempre a mia insaputa, anche al Pubblico Ministero di Alessandria Dott. Andrea Trucano); ed inoltre, nonostante la formale opposizione avanzata con istanza di “ricusazione” dai Familiari di Giovanni che evidenziano un macroscopico conflitto di interessi nonché l’incompatibilità di quell’esponente apicale della FCI (nel frattempo i Familiari di Giovanni hanno avviato una causa civile di risarcimento danni nei confronti di tutti i soggetti tesserati FCI, ed anche nei confronti del Comune di Molino dei Torti, coinvolti a vario titolo nell’organizzazione di quella corsa ciclistica e quindi il Presidente della FCI Renato Di Rocco annuncia che la FCI si costituirà in quel giudizio per chiedere la reiezione della domanda, ritenendola infondata) viene nominato dal predetto Pubblico Ministero di Alessandria Dott. Andrea Trucano (che in quel momento sta indagando in ordine ad eventuali responsabilità ascrivibili a soggetti tesserati FCI) suo consulente; a tale riguardo si evidenzia che il giornale LA STAMPA già a Gennaio 2020 riporta la notizia e che il conferimento dell’incarico risale peraltro al 28 Maggio 2020.

Quindi, in data 26.11.2020, con richiesta depositata il 30.11.2020, il Pubblico Ministero di Alessandria Dott. Andrea Trucano (il fascicolo per omicidio colposo, iscritto al n. 2126/2020 RGNR, risulta cointestato anche Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Alessandria Dott. Enrico Cieri), anche all’esito della relazione redatta dal Dott Roberto Sgalla, che evidentemente non è una consulenza ad uso e consumo del Pubblico Ministero, ma una memoria difensiva per la FCI, ha chiesto disporsi l’archiviazione del procedimento.

 

A seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dai Familiari di Giovanni alla fine dello scorso anno, il Giudice per le Indagini Preliminari di Alessandria Dott. Andrea Perelli ha fissato l’udienza del 24 Febbraio 2021 e quindi, sciogliendo la riserva, in data 1° Marzo 2021, con ordinanza depositata il 3 Marzo 2021 ha dichiarato inammissibile l’opposizione alla richiesta di archiviazione, disponendo l’archiviazione del procedimento, con conseguente restituzione degli atti al Pubblico Ministero.

Successivamente ho presentato ben due istanze di riapertura indagini, con richiesta di svolgimento di ulteriori indagini suppletive. In particolare la seconda, pervenuta alla Procura della Repubblica di Alessandria il 7 Giugno 2021 (alle ore 12 e 34), è stata immotivatamente rigettata all’istante (quello stesso giorno) dallo stesso Pubblico Ministero Dott. Andrea Trucano che non mi ha neppure notificato il suo provvedimento; tra l’altro in quella istanza, di 66 pagine con documentazione allegata, si denunciano almeno due reati che sarebbero stati commessi dal Dott. Roberto Sgalla (che tenta di condizionare il giudizio della Corte Sportiva di appello della FCI e che viola il segreto istruttorio !), consulente del Pubblico Ministero, ma nessuna indagine è stata svolta in merito, ne’ è stata esercitata l’azione penale.

Segnalo anche che, nonostante le numerose e reiterate richieste, non sono mai stato convocato dalla Procura della Repubblica di Alessandria la quale anzi, in occasione del conferimento dell’incarico al suddetto consulente, mi ha persino diffidato a non partecipare.

 

Rilevo e sottolineo inoltre che, al di là degli specifici precedenti rappresentati dalla suddette decisioni/sentenze già emesse dagli Organi di Giustizia Sportiva di cui sopra, su questa tragica vicenda ci sono molteplici pareri e perizie espresse, con cognizione di causa, dopo avere esaminato documenti, filmati e fotografie e, in taluni casi, dopo sopralluoghi effettuati sul posto, da Campioni del ciclismo (tra i quali si segnalano Vincenzo Nibali, Gianni Bugno, Silvio Martinello, Mario Cipollini ed altri), Direttori di corsa internazionali (tra i quali si segnalano Raffaele Babini Direttore di corsa internazionale, Direttore di corsa del Giro d’Italia e di tutte le cosi dette “classiche monumento” del panorama ciclistico mondiale, Gianni Cantini Direttore di corsa internazionale, Responsabile della Commissione Regionale Toscana dei Direttore di Corsa nonché docente in materia ed altri), Tecnici (tra i quali si segnalano Rino Di Candido, Commissario Tecnico della Nazionale Juniores della FCI ed altri) Consulenti Tecnici (tra i quali si segnalano l’Ing. Piercarlo Molta, perito e consulente tecnico per diverse Procure della Repubblica e Tribunali ed altri), Giornalisti esperti di ciclismo (tra i quali si segnalano Marco Bonarrigo e Gaia Piccardi del Corriere della Sera, Tommaso Lorenzini di Libero, Alessandra De Stefano attuale Direttore di Raisport, Riccardo Magrini ex ciclista ed attuale commentatore per Eurosport ed altri) Personaggi esperti di ciclismo ecc. ecc., le quali sono tutte univoche e concordanti nel ravvisare palesi negligenze, imperizie ed omissioni a carico degli organizzatori e degli altri soggetti coinvolti, a vario titolo, in quella corsa ciclistica mortale.

Per giunta lo stesso presidente del G.S. Bassa Valle Scrivia FERRARI Ennio, nel corso dell’interrogatorio svoltosi avanti alla Procura Federale della FCI, ammette di non avere mai verificato la sicurezza dell’ultimo chilometro ed ammette la pericolosità di quel rettilineo di arrivo.

Ciononostante la Procura della Repubblica di Alessandria, ricorrendo ad aberrazioni giuridiche fondate su menzogne, non vuole neppure avviare un giusto Processo.

Pertanto ho chiesto, chiedo e chiederò, finché avrò la forza per farlo, che in ordine alla tragica vicenda relativa alla morte di mio Figlio Giovanni venga celebrato un giusto Processo poiché solamente in quella sede, nel dibattimento, nel contraddittorio tra le parti ed in condizioni di parità, possano essere approfondite e chiarite certe situazioni, determinate circostanze, possa emergere davvero la Verità ed assicurata davvero la Giustizia.

Ritengo che celebrare almeno un Processo corrisponda anche ad un Principio di Civiltà, sia un Diritto Sacrosanto, specialmente per la Parte Offesa, per una Famiglia che ha perso un Figlio, strappato alla Vita nel fiore degli anni con quelle modalità. E che sia anche un gesto di Riconoscenza e di Rispetto nei confronti di un Ragazzo esemplare, che ha donato i suoi organi, consentendo ad altre Persone di proseguire quel cammino che invece a Lui, durante una corsa ciclistica, mentre stava praticando uno sport, è stato per sempre negato.

Ritengo che celebrare almeno un Processo significhi altresì focalizzare, davvero e finalmente, la massima attenzione sulla questione, finora trascurata ed in certi casi persino ignorata, della sicurezza alle corse ciclistiche, e questo nell’interesse dei Corridori di ogni età, di ogni categoria, di oggi e di domani, affinché simili tragedie come quella di mio Figlio Giovanni non abbiano mai più a verificarsi e l’estremo sacrificio di mio Figlio Giovanni non risulti vano.

In questi tre anni non ho fatto altro che scrivere ripetutamente alle più alte cariche dello Stato, ivi compreso il Presidente della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consiglio Superiore della Magistratura, il Ministro della Giustizia ecc. ecc. senza ottenere risposte concrete; sulla vicenda sono state presentate due interrogazioni a risposta scritta al Ministro della Giustizia da parte del Senatore Riccardo Nencini ed un’altra è stata depositata dall’Onorevole Manfredi Potenti.

Garantisco che non sono un mitomane e neppure un padre disperato, ma solamente un uomo in cerca di Verità e di Giustizia per suo Figlio.

Resto a completa disposizione per essere convocato onde fornire chiarimenti, documentazione a specifico e dettagliato conforto di tutto quanto ho scritto e quant’altro sarà ritenuto utile ed opportuno.

Ringrazio infinitamente per l’attenzione e porgo i miei migliori saluti.

Prato, li 2 Marzo 2024

 

Carlo Iannelli

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