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THE ALLMAN BROTHERS BAND

Per la loro musica è stata coniata l’espressione southern rock, un sound ispirato ad una precisa zona sud degli Stati Uniti (oggi si parlerebbe di geolocalizzazione): Georgia, Alabama, Tennessee e Florida e caratterizzato da un rock blues robusto con coloriture country.

Il gruppo si forma a Nashville nel 1968 ad opera dei fratelli Allman: Greg (tastiere) e Duane (chitarra) a cui si aggiungeranno Richard “Dickey” Betts (chitarra) e la base ritmica formata da Barry Oakley (basso), Butch Trucks (batteria) e Jaimoe (conga). Nell’anno successivo pubblicano l’album omonimo molto acclamato cui faranno séguito “Idlewild South” (1970) e soprattutto “Live At Fillmore East” che li consacra fra le band più acclamate specialmente dal vivo. Purtroppo una bruttissima tragedia li attende dietro l’angolo il 28.10.1971: Duane viene coinvolto in un incidente stradale con la moto, perdendo la vita a soli ventiquattro anni e il fratello e i colleghi gli dedicheranno “Eat A Peach” (1971), un prodotto riuscitissimo metà dal vivo e metà in studio.

Aggiunto Chuck Leavell alle tastiere la band si organizza per la produzione di un altro dei suoi migliori Lp dall’emblematico titolo: “Brothers And Sisters” che verrà pubblicato nel 1973 dopo un’altra orribile tragedia che vede coinvolto il bassista Oakley in luogo e modalità analoghe alla morte di Duane, l’11 novembre 1972, anche lui ventiquattrenne e sarà completato dal bassista Lamar Williams. “Ramblin’ Man” e “Sothbound” sono i pezzi di punta dell’album.

È ancora un momento buono per gli Allman il 1975, anno di pubblicazione di “Win, Lose Or Draw” in cui Greg e Betts si dividono equamente le composizioni per un risultato in cui grinta, freschezza e professionalità emergono un po’ dappertutto.

Fra compilation ed episodi dal vivo chiudono gli anni settanta con “Enlightened Roughs”, quasi interamente composto da Betts, come anche il successivo “Reach For The Sky” (1980). Ad inaugurare gli anni novanta sarà “Seven Turn” con cambi di formazione ma ormai lo stanco Greg ha ceduto il gruppo nelle mani del collega fino all’ultimo prodotto “Hittin’ The Note” (2003) che registra un suo convinto ritorno a livello compositivo dopo l’abbandono del chitarrista, realizzato sempre a séguito di compilation e concerti dal vivo.

Tanto lui, quanto Betts hanno registrato dischi in proprio fra cui piace ricordare “Highway Call” (1974) di quest’ultimo.

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