THE MONKEES

Articolo di Emilio Aurilia

Nascono in America quasi per caso nel 1966 non tanto per una esigenza musicale, quanto più di costume nel tentativo di creare un quartetto di bravi ragazzi, vagamente musicisti, in grado di poter essere utilizzati per film musicali sulla scia di quelli dei Beatles all’inizio: “A hard day’s night” e “Help!”.

Il chitarrista Mike Nesmith era forse l’unico dotato musicalmente, gli altri tre: David Jones (voce e percussioni),inglese, Peter Tork (basso, tastiere e chitarra) e Mickey Dolenz (batteria) si erano fatti notare come giovani attori nei circuiti televisivi.

Nonostante la loro considerazione in tale veste, poterono godere di una serie di singoli di successo: “Last train to Clarksville”, “(Theme From) The Monkeys”, “Daydream Believer” e soprattutto “I am a Believer” di Neil Diamond da noi coverizzata da Caterina Caselli col titolo “Sono bugiarda”.

Benché avessero nelle loro file un cantante di ruolo, a tale mansione, come avveniva nei Beach Boys, si sono alternati un po’ tutti in particolare Dolenz, voce solista anche del citato brano di Diamond e, come il gruppo di Brian Wilson si è servito per molti dischi in studio di validi session men come la Wrecking Crew, così i Monkees hanno utilizzato turnisti, fra cui Tommy Boyce e Bobby Hart, una coppia di autori di molte loro canzoni, da far malignamente ipotizzare che non sapessero suonare, sospetto che, dal terzo album “Headquarters” in poi, è stato fugato.

Il loro sound si basa su di un pop rock (più pop che rock) fresco e vivace con molta cura degli impasti vocali per un risultato piacevole.

Scioltisi agli albori degli anni settanta durante i quali Nesmith ha intrapreso una interessante attività solista, Jones e Dolenz hanno tentato una riunion nel 1975 con la coppia Boyce-Hart, ma senza troppa risonanza.

Varie riunion soprattutto per gli spettacoli si sono avute, ma purtoppo per il decesso progressivo dei componenti (è rimasto vivo il solo Dolenz) non potranno più ripetersi.