Di Emilio Aurilia

Nascono come Hotlegs con il tormentone giovanile “Neanderthal man” (1970) giocato su pochi accordi e su di un incedere monotono. La formazione iniziale prevedeva Eric Stewart e Lol Creme, entrambi alla chitarra e al basso e Kevin Godley alla batteria; più tardi si unì a loro il bassista Graham Gouldman, musicista di spessore che già si era fatto notare da autore di brani eccellenti come “For Your Love” (1965) e “Bus Stop” (1966) per gli Herman Hermits, rispettivamente riprese dagli Yardbirds e dagli Hollies di Graham Nash.
Le due citate figurano anche nel suo album solista di esordio “The Graham Gouldman thing” (1968).
Diventarono così i 10cc a proporre una musica piacevole a base rock, ma su cui giocavano molti elementi e riferimenti in particolare ai Beatles e ai Beach Boys, sia per gli analoghi stilemi compositivi che per l’alternanza dei componenti al ruolo di voce solista e, specialmente al gruppo californiano, per gli intrecci vocali. Il brano con cui sono meglio conosciuti è la stupenda “I’m not in love” (1975) eseguita anche da altri artisti in versioni più o meno riuscite, la cui più brillante è senz’altro quella di Richie Havens.
Altri elementi che hanno garantito il successo al gruppo sono stati sicuramente una certa collegialità nelle composizioni, totale o a turno, e una incredibile versatilità strumentale di tutti, di cui quasi ogni brano è depositario, ma specialmente nella coppia Stewart-Creme, impegnata a garantire, oltre alle ovvie chitarre, anche pianoforte, organo, ulteriori tastiere (mellotron e sintetizzatori compresi), basso, vibrafono, percussioni varie e altro.
I momenti migliori sono stati realizzati dalla formazione originaria negli album “10cc” (1973) quello d’esordio con il brano di punta “Rubber Bullets”, poi “The Original Soundtrack” (1975) su cui figura la citata “I’m Not In Love” e “How Dare You” (1976) con lo strumentale eponimo e la nota “I’m Mandy Fly Me”. Ascoltando poi “Honeymoon with B troop” sul seguente “Deceptive Bends” (1977), primo episodio senza la coppia Godley-Creme, nessuno può negare che potrebbe figurare in un album di Paul McCartney ed è solo uno degli esempi possibili. Non dobbiamo dimenticare la futura partecipazione di Stewart proprio a diversi album del bassista dei Beatles, in particolare “Press To Play ” (1986) di cui è stato prolifico autore.
Poi nel 1977 l’abbandono di Godley e Creme divenuti un duo di produttori molto apprezzato, artefice anche di album particolari, mentre Stewart e Gouldman hanno continuato l’avventura del gruppo servendosi del batterista Paul Burgess e di altri turnisti (fra cui il chitarrista Rick Fenn) da cui farsi accompagnare, iniziando appunto dal citato “Deceptive Bends” e proseguendo anche negli spettacoli dal vivo, ma i risultati non sono brillanti come il coeso gruppo degli inizi. È seguito poi il tipico periodo di confusione fatto di andirivieni di riunioni (anche con Godley e Creme), semiriunioni, prodotti solisti e rottura definitiva fra Stewart e Gouldman fino in pratica ai giorni nostri, dove pare che ci sia ancora il bassista a utilizzare il nome della band.

 

 

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