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Il freddo nelle ossa Bruno Vallepiano

 

Articolo di Carla Murialdo

 

Ancora una volta Bruno Vallepiano ci stupisce con una nuova avventura del professore di filosofia Mauro Bignami. Siamo ormai giunti all’ottavo libro della serie e l’entusiasmo non accenna a diminuire. Dopo l’ultima indagine raccontata in La donna con la pistola (se ve lo siete perso, vi consiglio di recuperarlo), Mauro ne è uscito profondamente turbato: la paura di perdere la sua famiglia lo ha segnato, lasciandolo in uno stato di depressione e con il desiderio di non lasciarsi più coinvolgere in altre vicende.

Ma le avventure sembrano inseguirlo, ed è proprio lui a imbattersi nel bosco nel corpo senza vita di una ragazza. Fedelmente al proposito preso, cerca di disinteressarsene, ma non sarà così semplice.

Vallepiano ci propone numerosi spunti di riflessione: al centro della vicenda emergono le dinamiche familiari, il valore dell’amicizia e il rispetto per un insegnante che sa lasciare un segno nel cuore dei suoi allievi – un vero esempio di cosa significhi insegnare.

Lo scrittore lascia volutamente aperti molti interrogativi, spingendoci ad attendere con curiosità altre storie. E chissà che Mauro, pur più cauto, non trovi ancora dentro di sé il desiderio di giustizia e la spinta della curiosità che lo ha sempre contraddistinto.

 

 

Mauro Bignami è uscito profondamente frustrato dalla vicenda che l’ha coinvolto oltre un anno prima, facendogli rischiare la vita. Nel tentativo di recuperare equilibrio, si sottopone a periodiche sedute dallo psicologo. La ragione gli impone di mettere a tacere la smania di ricerca della verità e di dedicarsi ad altro: la famiglia, gli amici, il lavoro, le gite in montagna. Ma, mentre l’autunno avanza rapidamente, una corsa nei boschi lo conduce a una terribile scoperta: i resti di un corpo dilaniato dagli animali selvatici. Il ritrovamento riaccende la sua brama di indagare e sapere. Un giallo dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena.

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