Rockology

GALLAGHER & LYLE

 

Articolo di Emilio Aurilia

 

Quasi del tutto sconosciuti al grande pubblico Benny Gallagher (chitarra, basso, piano, fisarmonica, voce) e Graham Lyle (chitarre, mandolino, banjo, dobro, harmonica, voce), entrambi scozzesi di Largs,  si sono messi in luce come componenti dei McGuinness-Flint il gruppo ideato dall’ex Manfred Man Tom Mc Guinness, un chitarrista molto legato al blues, componendo la quasi totalità dei brani realizzati dalla band nei primi due album, cui, ad onta della passione del leader, hanno invece infuso un sound fruibile e leggero d’impostazione folk-rock con più di una eco beatlesiana grazie alle interpretazioni vocali di Lyle timbricamente assai  prossime  in alcune occasioni a quelle di Paul McCartney.

Nel 1970 il singolo “When I’m dead and gone” entra nelle classifiche internazionali, ma i due fuoriescono dopo la pubblicazione del secondo album “Happy Birthday Ruthie Baby” proseguendo come duo denominato semplicemente con i loro cognomi, così come il primo disco, un prodotto davvero notevole composto di perle acustiche deliziose come l’old fashioned “Mrs. Canatellis” in apertura e le delicate “Greenfingers” e “Great Australian Dream“. Con il successivo “Willy and the lapdog” (1973)  i due proseguono il discorso  proponendo fra le cose migliori “Hotel Constantine” e il gioiellino conclusivo, la breve e malinconica “Thoughts From The Station“. Da segnalare la presenza di Pete Townshend all’harmonica bassa in “Give a Boy a Break“.

I successivi “Seeds” (1974) e “The Last Cowboy” (1975) presentano aperture verso forme rock grazie all’uso più frequente della chitarra elettrica e addirittura d’ interventi al sax da parte di Jimmy Jewell. E’ con “Breakway” del 1976 e l’omonimo singolo ripreso con successo da Art Garfunkel che G&L destano per la prima volta l’interesse di un pubblico più vasto e di critica proponendo anche dal vivo (accompagnati da musicisti in gamba) “Heart On My Sleeve“, la spumeggiante “I Wanna Stay With You” e “Stay Young” dall’impostazione addirittura jazz.

Dopo “Love On The Airwaves” che ripete un po’ “Breakaway” in tono minore, con “Showdown” si portano decisamente verso atmosfere più vicine al funky rammentando talvolta il sound dei Bee Gees del “sabato sera” per poi sciogliersi agli inizi degli anni ottanta e riunendosi di tanto in tanto per qualche concerto in terra britannica. L’importanza dei due è legata anche alle molteplici collaborazioni con gruppi e musicisti di spessore fra cui i Fairport Convention Ronnie LanePaul McCartneyPete Townshend e Tina Turner per cui Lyle ha composto il successo “What’s Love Got To Do With It“.

 

 

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