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NAGA Intervista a Oscare dei SuMo

 

NAGA

Intervista a Oscare dei SuMo

A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage

I SuMo hanno ultimamente presentato al pubblico l’Ep Naga, un disco ricco e complesso, un’opera che meriterebbe davvero molta attenzione e che, ovviamente, ho il piacere di promuovere. Sto parlando di un gruppo massiccio e particolare, composto da otto validissimi musicisti con lo ska punk nelle vene, ma capaci di muoversi con disinvoltura un po’ ovunque. E in Naga troviamo molto più che abbastanza, ve lo garantisco, materiale che può tranqullamente conquistare diverse tipologie di ascoltatori. Un titolo forte, poetico, spirituale, e sei nuovi piacevoli inediti. Impossibile non invitare Oscare (Oscar Dordi), il cantante della band, per farci raccontare ciò che alimenta ormai da tanti anni questo grande e consolidato progetto…

Ciao, benvenuti su MDN. Bene, Sugarcandy Mountains, per gli amici SuMo. Chi siete e che cosa fate? Io mi sono informato e ho parecchio apprezzato, ma i nostri seguaci ancora non vi conoscono…

Ciao a tutti! Siamo una band di Bergamo che dal 2009 cerca di fare bella musica per divertirsi e divertire. Siamo in otto, abbiamo all’attivo tre album e da qualche settimana è uscito il nostro nuovo Ep che si intitola Naga

Ecco, appunto. Spumeggiante, divertente, fresco e per nulla ovvio. Ascoltando, vengono in mente parole di questo tipo. Un ottimo lavoro, ricco di idee e di colori sonori. Come sono nate le sei canzoni e cosa, secondo voi, lega ogni composizione?

Ogni canzone ha un po’ la sua storia, per come nasce e per come si sviluppa. Dopo i primi due pezzi (Le parole giuste e Tantrica) registrati l’anno scorso a Ferrara con Alka Record Label, abbiamo scritto gli atri brani, tenendo bene a mente quale fosse il nostro focus musicale e così è uscito un prodotto più uniforme e solido, con una sonorità ben definita e che lega tutti i pezzi dell’Ep.

Nel disco c’è un po’ di tutto: pop rock, swing, funk e molto, moltissimo altro. Eppure, e perdonatemi se non ho avuto modo di conoscere tutta la vostra discografia, nelle vene ska e punk. Cosa mi dite a riguardo?

Lo ska è stato senza dubbio il nostro punto di partenza, condito dal punk rock che ha contraddistito la nostra crescita personale e musicale. Da un po’ di tempo eravamo alla ricerca di qualcosa che fosse più nostro, non solo ricalcare un genere già esistente, ma trovare una via di espressione più personale e distinta, un suono SuMo più unico e originale.

Volevate il cambio di rotta o tutto è arrivato in maniera naturale?

Ci siamo concentrati molto sul trovare una strada che non rinnegasse il nostro passato, ma che fosse un cambio di rotta deciso. Quindi sì, è stato fortemente voluto.

Come nascono le vostre canzoni?

Il genio alla base delle nostre canzoni è Jaya, il nostro tastierista e cantante che grazie al suo talento riesce a tirare fuori idee originali a cui poi lavoriamo tutti insieme per raggiungere il miglior risultato posibile.

Il termine Nāga è fortemente legato alla cultura induista. Sì, creature mitologiche per metà umane e per metà serpi. Perché questo legame e perché avete scelto questo titolo?

La spiritualità è molto presente nella nostra band ed è un tema per noi molto affascinante. Ci piaceva il nome e il concetto che ci sta dietro, come se la musica si muovesse sinuosa all’interno di un corpo umano, proprio come un serpente, una simbiosi tra uomo e natura in cui scorre un’energia sotto forma di musica.

Veniamo alle canzoni. Difficile pescarne una, tutte sono interessanti e piacevoli. A voi la scelta: quale rappresenta meglio l’EP?

Visto che è stato il primo singolo e il primo brano registrato direi Le parole giuste, un brano molto profondo che ha sancito l’inizio del cambiamento che si è concretizzato in Naga.

Dai, ci provo. Per me è irresistibile Tantrica. Ritmo oserei dire carnale… E qui, a livello di testo, i richiami alla tradizione indù ci sarebbero, giusto?

Sì, assolutamente. Mi piace molto come il testo di questa canzone metta in risalto aspetti dell’intimità che nel mondo di oggi spesso vengono trascurati, che invece rappresentano una forma di elevazione spirituale mediata dall’amore tra due persone.

Come vi siete comportati in studio, durante le registrazioni?

Un bel connubio tra il nostro lavoro di creazione ed elaborazione delle parti e il lavoro in studio a Ferrara con il nostro produttore Michele Guberti che ci ha aiutato in maniera considerevole a seguire la strada che abbiamo deciso insieme, dopo le prime giornate di pianificazione. Siamo molto soddisfatti del prodotto finale.

I dischi della vostra vita? Quelli che hanno portato, giusto per dire a questo Nāga…

Difficile dirlo, siamo in 8, con gusti musicali anche molto diversi tra noi, ognuno ha messo del suo. Se devo dire la mia dico Bar Meditteraneo dei Nu Genea, probabilmente gli altri 7 direbbero cose totalmente differenti.

Musica in Italia. Cosa mi dite?

Ci sono tante cose belle che secondo me trovano meno spazio di quello che meritano. Sono davvero tanti i progetti validi che portano arte e bella musica in giro per l’Italia, bisogna un po’ uscire dal mainstream e andare un po’a cercarsele. I media principali tendono purtroppo a guardare solo al ritorno economico o di immagine, senza dare il giusto peso al’arte.

So che siete molto attivi dal vivo. Come state promuovendo il disco?

Ci aspettano tanti concerti in giro per l’Italia questa estate, per ora quasi tutti al nord. Speriamo di scendere anche verso sud per goderci un po’ di mare e di sole prima della fine dell’estate.

Salutate i nostri lettori, inserendo ovviamente i vostri link principali…

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Oscar dei SuMo

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