Di Adriana La Trecchia Scola
Si potrebbe fare l’almanacco per ricordare che ogni giorno ricorre l’anniversario di qualcosa (o di qualcuno).Nell’ estate di venticinque anni fa usciva il terzo memorabile disco degli Oasis (la band sul tetto del mondo-rock).Il bello di questo cd e’ la sua assurdita’ nel senso, anche se devi fallire,fallo alla grande.Da sempre si dice il rock e’ morto- viva il rock.In questo caso si ha il lento scivolamento nel pop,anche per la lunghezza infinita delle canzoni.Sono il risultato degli eccessi dei fratelli Gallagher,troppa cocaina,soldi,stronzate.Come ebbe a dire Noel “avevamo perso la strada(la direzione)a casa dello spacciatore”.In realta’ gli Oasis rappresentavano una musica accessibile,non complessa come i Radiohead,questo ci si aspettava da loro e quindi perche’ sforzarsi tanto per ascoltarli.I rissosi fratelli di Manchester con la fissa beatlesiana sono stati nostalgici e “vecchi” fin da giovani,di conseguenza impreparati a gestire il crescente successo.Tante celebrita’ si perdono nella droga per svariate ragioni(