DI CARLA MURIALDO
È la prima volta che leggo un romanzo della Christie ambientato nell’antico Egitto, ma come dice miss Marple il male è ovunque. Ovviamente una ricca famiglia con tanti schiavi, il proprietario dispotico, due figli maggiori e rispettive mogli, una figlia rimasta vedova ritornata in famiglia, un altro figlio più giovane e l anziana madre vivono tutti insieme. I figli collaborano all’andamento delle terre e le donne accudiscono la casa. Apparentemente sembra che tutto vada bene, ma la situazione precipita quando il padre porta in casa una concubina. Da quel momento tutto il peggio delle persone viene fuori. Un bel romanzo dove i caratteri delle persone vengono tracciati con maestria, la famiglia viene quasi decimata tanto da far dire a un personaggio che gli imbalsamatori vivono praticamente con loro. Non manca nemmeno la storia d’amore e alla fine il bene trionferà. La Christie non delude mai riesce sempre ad appassionarmi; personalmente pensavo di aver letto tutto di questa prolifica autrice, ma il gruppo di lettura riesce sempre a sorprendermi con queste perle.
Renisenb, rimasta vedova, torna nella casa del padre Imhotep, sacerdote del dio Ka. La giovane cerca conforto e serenità, ma trova una situazione di caos: i suoi tre fratelli sono sempre in contrasto, mentre le cognate e la vecchia malvagia Henet gettano olio sul fuoco. Le cose peggiorano con l’arrivo della sensuale Nofret, la giovanissima nuova concubina di Imhotep. In questa atmosfera di gelosia, passioni e rancori incominciano a verificarsi strane morti: sono il risultato di una maledizione divina? O di molto più umani intrighi?
