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Fiorentina – Juventus, la storia di una delle più celebri rivalità del panorama calcistico italiano

Tutto ebbe inizio nel lontano 1928, quando il calcio italiano stava attraversando una fase di transizione. La FIGC, dopo 29 anni, decise di dar vita ad un’unica Divisione Nazionale. Non vi era un solo girone ma bensì due, costituiti da 16 squadre per parte. Le prime otto di ogni gruppo avrebbero preso parte l’anno successivo alla Serie A, mentre le restanti alla B. Tuttavia il calcio non era ancora uno sport affermato come oggi, e mettere insieme 32 club non era un compito facile. Dunque era inevitabile che la federazione facesse ricorso a dei ripescaggi perché ci fosse il giusto numero di squadre. Una di queste fu la Fiorentina, che finì nel girone B, dove troverà la squadra che, proprio da allora, diventerà la sua principale rivale: la Juventus. La sorte decise che le due squadre si affrontassero, per la loro prima volta, nella seconda giornata di campionato. E’ il 7 ottobre del 1928, si gioca a Torino, al campo Juventus di Corso Marsiglia, dove i padroni di casa surclasseranno la Fiorentina con un irrazionale 11-0. Questo fu solo il primo di una serie di episodi cruciali, che hanno visto quasi sempre la Vecchia Signora vincitrice.

LO SCUDETTO DEL 1982 – Il veleno che ogni tifoso fiorentino ha in corpo, dal pomeriggio del 16 maggio 1982, è una costante che rafforza la rivalità, da allora sempre più acerrima, tra le due squadre. La Juventus di Trapattoni e la Fiorentina di De Sisti sono a soli 90 minuti dal secondo  spareggio-scudetto della storia, diciotto anni dopo il primo, Bologna – Inter del 1964. Le due rivali affrontano, all’ultima giornata, squadre dello stesso valore: la Juventus è ospite di un Catanzaro già salvo, mentre la Fiorentina è in terra sarda, contro un Cagliari che per evitare la B ha bisogno di non perdere. La formazione toscana non andrà oltre lo 0-0, complice di una rete annullata a Graziani a porta vuota, a causa di uno scontro di gioco tra il portiere cagliaritano Corti e Daniel Bertoni. A Catanzaro, un fallo di mano di Celestini consente a Liam Brady di trasformare il rigore dell’1-0 finale che, per la Juventus, oltre alla vittoria vale il suo ventesimo scudetto. Le polemiche proseguiranno per mesi, anni, facendo si che le fondamenta dell’odio calcistico tra le due piazze diventassero sempre più stabili.

Il rigore di Liam Brady, che valse la vittoria della trasferta di Catanzaro, e diede lo scudetto alla Juventus nel 1982.Fonte violanews.com

LA FINALE DELLA COPPA UEFA 1989-1990 – Otto anni dopo il 16 maggio 1982, le due società firmeranno un nuovo capitolo del loro dualismo sportivo. Questa volta, il palcoscenico è molto più importante, perché la Juventus e la Fiorentina non si contenderanno uno scudetto o una coppa nazionale, ma bensì la Coppa UEFA. L’andata, il 2 maggio 1990, si disputa a Torino, presso lo Stadio Comunale Vittorio Pozzo. Davanti a 48.000 spettatori, la Vecchia Signora si aggiudica per 3-1 il match d’andata, grazie alle reti di Galia, Casiraghi e De Agostini. Il momentaneo 1-1 degli ospiti, firmato dall’ex Buso, è solo un’illusione. L’episodio del gol del 2-1 dei bianconeri, convalidato dall’arbitro nonostante una presunta spinta su Pin, è un ulteriore pezzo del puzzle che rappresenta questa storica rivalità calcistica. Il match di ritorno, disputatosi ad Avellino a causa della chiusura per lavori dell’Artemio, terminerà 0-0 ed assegnerà alla Juventus la sua seconda Coppa UEFA.

Il portiere juventino Stefano Tacconi solleva la seconda Coppa UEFA della storia bianconera, vinta contro la Fiorentina. Fonte Wikipedia.

ALTO TRADIMENTO – Proprio il giorno dopo la vittoria della Coppa UEFA della Juventus, l’agente Antonio Caliendo annuncerà che il suo assistito Roberto Baggio, il giocatore più amato dalla tifoseria fiorentina, sarà proprio un nuovo giocatore dei bianconeri. Episodio che scaturisce, nel capoluogo toscano, numerosi episodi di violenza da parte degli ultras della Viola. Una situazione fortemente compromessa anche per il presidente Flavio Pontello, che dopo Baggio finirà per vendere anche la società.

Il Baggio fiorentino ed il Baggio juventino. Fonte Gazzaviola.

Pochi mesi dopo, Baggio tornerà a Firenze, in un match nel quale la Viola avrà la meglio sulla Juventus per 1-0. In quell’occasione il Divin Codino, accolto dai suoi ex tifosi tra innumerevoli applausi, si rende protagonista di due episodi importanti: si rifiuterà di calciare un rigore e, dopo essere stato sostituito per una prestazione mediocre, raccoglierà una sciarpa della Fiorentina lasciatagli da un suo vecchio tifoso. Quest’ultima scena ha scaturito il disappunto dei tifosi bianconeri, i quali accusarono il loro fuoriclasse di essere ancora troppo legato emotivamente al club toscano.

ALTO TRADIMENTO 2.0 – Il 24 luglio del 2017 Federico Bernardeschi, considerato a Firenze come il nuovo Baggio, verrà acquistato proprio dalla Juventus per 40 milioni di euro. Anche questo episodio aggiungerà un ulteriore tassello al mosaico della rivalità tra i due club, raggiungendo una sfumatura ancora più beffarda proprio quando il nuovo 33 bianconero siglerà il gol dell’ex, nel 2-0 della Vecchia Signora all’Artemio Franchi, il 9 febbraio 2018.

L’esultanza di Federico Bernardeschi, il 9 febbraio 2018, per il gol dell’ex contro la Fiorentina. Fonte calciomercato.it

NEGLI ULTIMI ANNI – La rivalità tra la Juventus e la Fiorentina può ritenersi tra le più antiche della storia del calcio italiano. Recentemente non si sono più verificati episodi che potessero dare un’ulteriore sfumatura a questo dualismo sportivo. Le due squadre, specialmente negli anni dopo calciopoli, si sono affrontate prevalentemente in campionato, senza mai contendersi dei trofei. Tuttavia, nonostante il minor prestigio, anche oggi questo match non ha mai perso il suo fascino e la sua tradizione, specialmente nella città di Firenze.

(Giacomo Chiarandà)

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