DI ROBERTO PESTARINO
Ciao a tutti !
Oggi abbiamo una foto di una mia amica cara, Marina.
Vi confesso che ho insistito io per poterla mettere sotto la mia “lente” .
Il motivo è molto semplice, invidia!
Beh diciamo che son quelle foto che io non son ancora riuscito a fare.
Così con la scusa di tentare una analisi , scopiazzo un po’.
Ma non c’è nulla di male, nel copiare intendo, se quello che si crea è formulato in maniera diversa intendo.
Altrimenti diventa una mera riproduzione di cose già viste.
Per capirsi è la differenza che passa tra una band che riproduce fedelmente un brano dei Queen e una band che si coverizza aggiungendo del loro a un brano o ancora meglio si ispira solo a qualche accordo ascoltato.
La foto.
Una posa assai complessa in un ambiente altrettanto complesso. Vero che gli elementi son 3 : uomo , fiori e sfondo; la complessità è data dalla loro interazione e valenza.
Partiamo dal primo elemento : l’uomo, probabilmente un ballerino o un modello svezzato, lo dico da come tiene la mano e dalla sua espressione profondamente sentita oppure ben recitata.
La braccio disteso ha una mano che non vuole né ghermire, né toccare, sembra voglia invitare o chiamare a sé.
Il mazzo di fiori.
Qua non è un semplice abbellimento o figura di sfondo, ma ha il ruolo di comprimario se si segue la scala dei valori umani canonici, nel caso di questa foto è elevato al rango di elemento interattivo al pari del modello, sia per come si presenta e per come è collocato, cioè in uno spazio (tra il centro e il bordo foto).
Pertanto abbiamo un dialogo insolito dato sia dalle posizioni nella fotografia , sia perché il ragazzo tende un invito e nello stesso tempo si inginocchia davanti al fiore.
Questo vuol dire che il il mazzo di fiori l’elemento di dissonanza e rottura è considerato dal modello, ( il fotografo in realtà) un qualcosa con cui è possibile comunicare, e sicuramente rispettare più di quanto si fa normalmente.
Il terzo elemento è la rifinitura della parete, osservate come taglia in longitudinale la scena e fortemente la testa della persona. Normalmente sarebbe un errore una collocazione così netta e mal armonica. Passa creando due spazi dove altrimenti non esisterebbero, il corpo è praticamente tutto nello spazio inferiore, mentre i fiori svettano oltre, questo indica che ad oltrepassare la linea divisoria e inondare la parte superiore son i fiori non gli umani.
Inquadrato la struttura portante della foto e la capacità comunicativa e estetica di questa foto parliamo un po’ di quello che poco mi convince:
direi che è tutta una questione di luce e relativi toni di colore.
Abbiamo una tale vignettatura, che arriva a far perdere la forma dell’altra mano e della linea del braccio, ma sarebbero elementi vitali da vedere in quanto parte della forma portante e delle linee che guidano ai fiori.
Sempre questa cappa di oscurità fa perder il contrasto dei petali bianchi rispetto a tutto il resto, mutante e capelli compresi.
Insomma l’illuminazione non è vincente, ma la valenza di questa foto si e molto.
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Pestarino Roberto.
