Articolo di Mirna Poli
Anni 80, io una bambina, piccola e smarrita ma con molti sogni. Un giradischi vicino e un lettore di musicassette, più tardi una pianola e la voglia di imparare le note.
Ascoltavo molta musica a casa, grandi artisti italiani non solo, vinili, musicassette e, poco dopo, i cd .
Ascoltavo, riflettevo, scrivevo poesie, disegnavo scarabocchi e coloravo molto, tutto derivava dalle parole della musica, nella mia mente i pensieri arrivavano da lì, fantasiosi …ci stavo bene, era un mondo altrove e un bambino non se ne accorge, lo capisce da grande.
Ascoltavo molte canzoni e fra tutte ricordo Futura, la canzone di Lucio Dalla, era la canzone che preferivo in quel periodo. Creavo immagini future, prendevo una navicella e andavo lontano, via, per esplorare altri mondi sconosciuti, era il futuro…crescendo capii il significato di libertà che racchiudono quelle note.
Futura fu scritta da Lucio Dalla a Berlino nel 1980 presso Charlie Check Point , punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest, la scrive in poco più di mezz’ora, è un lampo, è il desiderio per il futuro. Il Muro di Berlino cadrà nove anni dopo. Non sono mai cadute le divisioni del mondo, purtroppo, restano e sono alte montagne e muri fantasma che devastano.
Futura come libertà, Futura come essere migliori, Futura come messaggio intelligente di unione. Ci voglio ancora credere.
Lucio continua ad essere un artista dal pensiero libero, le sue canzoni sono ali di libertà.
Da più grande cominciai ad ammirare le parole di altre sue canzoni, Cara e l’immagine di quel treno, poi L’anno che verrà e un amico a cui scrivere, Piazza Grande e le carezze, Ciao come una protesta intelligente, Canzone come una fotografia…e molte altre.
Le sue parole arrivano subito a chi ascolta, sono limpide, luccicanti, non fanno pieghe e lui è di una semplicità e umiltà da farne tesoro.
Grazie Lucio, continua a cantare, non smettere, io sono qui ad ascoltarti, come una volta. Non te ne sei mai andato, non te ne andrai mai.
