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Gianni Farinetti – Prima di morire

 

 

A cura di Carla Murialdo

Cascina Cantalupa situata in alta Langa tra Bossolasco e Mombarcaro è il centro dove si svolge la storia. Due delitti compiuti nella stessa notte, nella cascina, dopo 20 anni nascondono ancora dei segreti. I protagonisti si sono persi di vista, qualcuno è  morto qualcuno è scomparso. Dopo tutti questi anni la verità verrà svelata. Gianni Farinetti è un conoscitore di Langa riesce a coglierne quel tratto schivo e nascosto. Il romanzo porta in superficie i tratti dell’animo umano; Costanza donna forte che fa di tutto per crescere i nipoti, Rosa la cuoca molto attaccata alla casa e alla famiglia, i nipoti Elisabetta e Carlo l’ultima generazione, deboli di carattere. Poi c’è Emanuele, coetaneo e amico dei giovani. Sarà lui quello che rimarrà e porterà avanti la cascina trasformandola in BeB. Sarà perchè io ci vivo in Langa ma i libri di Farinetti riescono sempre a coinvolgermi.

Due giornate in campagna, in giugno e settembre, separate da oltre vent’anni. Al centro della vicenda un’antica casa di famiglia, la “Cagnalupa”, nella quale si consumano due brutali omicidi. Lo scenario è quello delle colline dell’Alta Langa piemontese, una terra dura, aspra, selvatica. Farinetti torna così ai suoi luoghi d’origine e al noir più misterioso, favorito dall’atmosfera di straniante sospensione in cui l’estate immerge boschi, sentieri e corsi d’acqua. Lo sguardo del narratore, con passo apparentemente torbido e in realtà implacabile, tesse una trama mozzafiato e riflette sui suoi temi preferiti: l’assenza, l’enigma che intreccia i rapporti umani, il rimpianto per la perduta innocenza

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