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Il desiderio di essere come tutti – Francesco Piccolo

 

Il desiderio di essere come tutti: biografia di una generazione

 

Di Giuseppe Tramontano

 

Reggia di Caserta, tre ragazzini si muovono circospetti, mentre il monumento è chiuso, si avvicinano al chiosco dei gelati per farne una scorpacciata epica,poi, la fuga.
Uno di loro rimane indietro,ma non è spaventato, anzi si ferma all’altezza della fontana di Diana e Atteone e ammira la scena scultorea in cui il giovane, reo di aver ammirato la Dea nuda, trasformato in cervo,viene sbranato dai suoi stessi cani.
Quel ragazzino,che da quell’episodio rimarrà segnato è Francesco Piccolo, sceneggiatore, scrittore e vincitore con “il desiderio di essere come tutti”, il libro che contiene questa scena, del premio Strega del 2014.
Il mito tornerà spesso nel romanzo, un romanzo di formazione, una confessione a cuore aperto dell’autore, delle sue conquiste, delle sue paure,della sua carriera e dei suoi miti, ma il percorso si amplia e diventa storia di una generazione, quella dei comunisti post sessantottini, legati alla figura del loro carismatico leader: Berlinguer.
Lo statista occupa gran parte della prima parte del libro, a partire dal goal-vittoria dell’ex RDT contro la ben più quotata formazione dell’ovest ai mondiali del 74, fino ai funerali dello stesso e a quel titolo in prima pagina dell’Unità: “Tutti”, un tutti di cui lo stesso autore sente di aver fatto parte , ma che da quel giorno pian piano, non sarà più, fino a quel discorso di Bertinotti nel 94 e alla conseguente caduta del governo Prodi.
Il romanzo corre su questi simbiotici binari della biografia e della storia toccando le corde dell’ironia e della commozione,della tragedia e della riflessione.
Piccolo ci porta attraverso sé stesso nel percorso della sinistra italiana, con un racconto che è assieme narrazione, autocritica e requiem di un’ideologia che si è persa nel suo sogno di purezza.

 

 

 

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