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Il terrore viene per posta di Agatha Christie

Recensione di Carla Murialdo

Ultima lettura un rispolvero della mia amata Agatha; in un paesino della campagna inglese alcune lettere anonime scompigliano la routine dei suoi abitanti. Ovviamente sono tutti benestanti ed ogni famiglia  ha almeno una persona di servizio. Ovviamente abbiamo un vicario, un dottore ,tutto il meglio dei romanzi di Agatha. Nel paese si è trasferito, con la sorella, un aviatore il quale, dopo un incidente, aveva bisogno di tranquillità. In questo caso assolve al ruolo di narratore e investigatore. Ma le cose degenerando dopo un suicidio e un omicidio e qui arriva miss Marple, come conoscitrice dell’animo umano, ed ecco che la calma ritorna. Torna la pace ed anche un finale del genere “vissero tutti felici e contenti”. Non è il miglior romanzo della Christie ma gli ingredienti ci sono tutti per una piacevole lettura

 

 

L’indicazione dei medici è tassativa: il pilota Jerry Burton, dopo il grave incidente di cui è rimasto vittima, ha bisogno di passare un lungo periodo in campagna. E cosa c’è di più tranquillo di Lymstok, un villaggio nel quale la vita scorre fin troppo monotona? Jerry, con l’esuberante sorella Joanna, inizialmente si trova proprio a suo agio, ma ben presto la vita dei due, come quella di molti altri abitanti del villaggio, viene stravolta da una serie di lettere anonime. Queste assurde lettere, all’inizio apparentemente innocue, alla fine provocano due morti. Quale degli irreprensibili abitanti della comunità è il responsabile ? Un vicario integerrimo, un medico indaffarato, uno strano collezionista o un facoltoso notaio? A gettare una luce sull’intricata vicenda arriva miss Marple, la persona piùà adatta per ricordare che la malvagità può nascondersi ovunque, senza risparmiare le località dall’aspetto più innocuo.

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