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ISTANTANEA DAL CAVERN CLUB Il locale dei Beatles

A cura di Riccardo Gramazio (Ricky Rage)

A Liverpool c’è una strada del centro con tante belle storie da raccontare. Meta turistica e itinerario di culto per gli appassionati di musica, rappresenta il fulcro della vita notturna e artistica della città. È un caldo concentrato di locali, di birrerie e di negozi capaci di proiettare all’istante i visitatori nel cuore dei favolosi anni ‘60 britannici. La nostalgia, quella buona, quella capace di illuminare i sensi, assume inevitabilmente le sembianze di una regina assoluta. Ma Mathew Street parla soprattutto di loro, dei Beatles. Nessun dubbio: in questo punto preciso, il capoluogo della contea del Merseyside e i Fab Four, si fondono per diventare una sola spumeggiante e monumentale cosa.

Lungo la strada troviamo infatti il più famoso negozio dedicato alla band o il Magical Beatles Museum, uno strepitoso contenitore di preziosi cimeli su tre piani. Il vero pezzo pregiato di Mathew Street è però situato esattamente al numero 10. Sto parlando chiaramente del Cavern Club, il locale che, artisticamente parlando, ha in sostanza consegnato al mondo la più grande band della storia. Stiamo parlando di un posto esteticamente modesto, non proprio elegante o raffinato, forse claustrofobico, ma al contempo estremamente passionale. Oggi del club originale troviamo ben poco, d’altronde è rimasto chiuso dal 1973 al 1984 (in mezzo la parziale demolizione e la successiva riproduzione), ma la musica dal vivo, dal pomeriggio in poi, non manca davvero mai. Si va dai classici degli anni d’oro alle ultime idee del rock alternativo.

Inutile dire che ogni musicista si esibirebbe più che volentieri da quelle parti…

Il primo show dei Beatles tra le mura del pub risale al 21 febbraio del 1961, appena dopo le impegnative esperienze all’Indra di Amburgo. Per la cronaca, in formazione, oltre a Lennon, a McCartney e a Harrison c’è ancora il batterista Pete Best, che verrà sostituito da Ringo Starr solo un anno e mezzo dopo. Il gruppo inizia a farsi conoscere dai concittadini, proponendo del sanissimo rock and roll. Spaccano, hanno talento, ma sono ancora semisconosciuti. In quel piccolo epicentro beat di Liverpool, avviene però il miracolo. Sì, perché al numero 10 di Mathew Street, in occasione di un concerto dei nostri, il manager Brian Epstein fiuta, e non si sbaglia, l’affare del millennio. Chiamatela gloria, chiamatela leggenda, chiamatela semplicemente storia, ma quell’incontro segna la rivoluzione, l’inizio di un percorso destinato a cambiare irreversibilmente le regole, e non solo quelle dello spettacolo.

I Bealtes collezionano in tutto duecentonovantadue apparizioni sul palco del Cavern Club, l’ultima è datata 3 agosto 1963.

Non ho mai avuto la fortuna di atterrare a Liverpool, ragazzi, ma Mathew Street rappresenta assolutamente una delle destinazioni che continuo a sognare. Prima o poi…

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