Articolo di Adriana La Trocchia Scola
Ci sono quelle situazioni nelle quali siamo autorizzati ad esprimere dei desideri che si spera scaramanticamente si avvereranno.Una e’ al momento di soffiare (per spegnerle)sulle candeline della propria torta di compleanno.In verita’ questo caso mi sembra paradossale perche’,tranne i compleanni da bambini,i restanti(facciamo corna)sono vissuti con ansia e mestizia(zero entusiasmo).L’ altro fondamentale momento votato ai desideri(impossibili e per questo ancora piu’ voluti!)e’ la magica notte delle stelle cadenti.Rientra in uno schema consolidato definire magica o peggio romantica la notte di San Lorenzo(il martire bruciato vivo le cui lacrime sono le stelle cadenti).Sappiamo semplicemente che in questo periodo estivo tra fine luglio e il 12 agosto il cielo e’ attraversato dallo sciame meteorico delle Perseidi.Ma la tradizione popolare ha interpretato quei bagliori come le lacrime ardenti del martire.Ecco questa immagine gia’ rivela l’aspetto triste del fenomeno.Non viene per niente voglia di desiderare qualcosa se l’universo intorno e’ cosi’ fatale.Del resto tragica e’ l’intensa poesia X agosto di Pascoli che non lascia scampo alla speranza.Anzi esprime impassibile il male dell’esistenza