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Le bambole non hanno diritti di Fernando Santini

Recensione di Carla Murialdo

Il Vice Questore Marco Gottardi ha avuto un passato importante nei reparti operativi della Polizia di Stato. Dopo aver vissuto sulla sua pelle la violenza della lotta alla criminalità si è ritirato a gestire un tranquillo commissariato romano. La sua esperienza e la sua capacità di gestione dei propri uomini non possono, però, essere sprecate. È a lui che i vertici del ministero degli Interni affidano il comando di una nuova unità: la Squadra Investigativa Crimini Efferati. La prima indagine in cui la Squadra sarà coinvolta riguarderà la morte di un regista cinematografico, forse collegata all’uccisione di un adolescente il cui corpo, orrendamente torturato, è stato ritrovato alla foce del Tevere. Nel corso della propria azione investigativa, la S.I.C.E. troverà un alleato, anche se non particolarmente gradito al Vice Questore Gottardi: un’organizzazione segreta denominata ARCO, i cui membri hanno deciso che il fine giustifica i mezzi e che quindi si può usare la violenza per far trionfare la giustizia.
Questo romanzo tratta un argomento purtroppo attuale: viene ritrovato in un fiume un bambino torturato e ucciso. Dall’indagine si scopre che non è il primo, in un centro sice un organizzazione rapisce bambini e poi li vene a depravati senza scrupoli. Vengono usati come attori in film dove le scene sono reali; i bambine vengono torturati e poi uccisi.L’organizzazione. L’organizzazione segreta denominata ARCO indaga parallelamente con mezzi anche poco legali usando anche la violenza fisica, aiuta la squadra a fare giustizia. Tra corruzione, politica e mafia esce un quadro poco edificante della società di oggi.

 

Con questo libro Santini ha vinto il terzo premio nella categoria”romanzi editi” al concorso “LA QUERCIA DEL MYR”

 

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