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MASCHERE Recensione al nuovo disco firmato Joker Gang

 

A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage

Lo ammetto, tendo ad aspettare con piacevole impazienza le uscite artistiche dei miei amici. Curiosità, certo, ma anche il modo più naturale per conoscere i loro nuovi stati d’animo, le loro nuove sensazioni, per tenermi aggiornato. Più o meno così: come state, ragazzi? E nei dischi ci sono un po’ tutte le risposte…

Ho ascoltato l’ultimo lavoro firmato Joker Gang, allora, il giorno stesso dell’uscita. Più volte, per entrare in sintonia con la collezione di maschere fisiche, emotive e sonore proposta da Joe Kerr, penna affilata e voce assolutamente riconoscibile. Maschere, per l’appunto, tante e diverse; maschere da omaggiare, da indossare per nascondere, da indossare per proteggere qualcosa o qualcuno; maschere che prima o dopo, volente o nolente, ci tradiscono, lasciando i nostri reali lineamenti scoperti. Maschere è il titolo del concept, Maschere è la traccia centrale del nuovo discorso e che mi vede orgogliosamente ospite. Ricordo ancora quella collaborazione e sono fiero di aver partecipato con la mia strofa…

Ma parliamo del disco, di questo LP. L’album parte forte con l’intrigante e, se vogliamo ottantiana, Giostra Di Niente; energica e malinconica allo stesso tempo, biglietto da visita perfetto e incipit azzeccato. Ci siamo dentro, ora, e non se ne esce facilmente. C’è teatralità subito dopo, la dedica alla figura che ha saputo illuminare l’intera carriera del cantautore milanese: il Joker, la maschera della follia per eccellenza, violenta, psicotica e incorruttibile. Sofferente però, come ha saputo mostrare il grandissimo Joaquin Phoenix, e per questo pericolosissima, in grado di generare il caos in un istante. Fottuto Show ci porta a spasso per il nevrotico concetto, il risultato è un capolavoro a livello di testo e di viaggio. Balzando in avanti, l’onirica e conclusiva Gioia Maligna, ipnotica quanto basta, sembra portare risposte e consapevolezza: in qualche modo lo show può prendersi una pausa dalla rabbia e dal bisogno di Rivoluzione tanto desiderato, palesemente necessario e ben cantato in precedenza. Per arrivare alla conclusione del cerchio, dobbiamo tuttavia passare da qui e da lì, terreno d’amore compreso. E l’amore estremo trova spazio sulle note di piano della meravigliosa e struggente Il Tuo Momento, perla dell’album, ballad tra le più belle dell’anno. E qui la maschere vanno a farsi benedire, si frantumano, si sciolgono, si sgretolano, e non c’è cosa più bella. Ci si innamora dell’amore, quello più puro, immacolato, si fa pace con la natura umana. Vogliamo addormentarci così, ma il mondo, quel farabutto, non può concederci mai riposo troppo lungo. E c’è da indignarsi, altroché. Da prendere a pugni in faccia c’è anche la situazione musicale in Italia, ambiente pieno di macchiette, di paraculi e, ribadiamolo, di fottutissimi travestimenti. Cantautore 2020 dice tutto con sarcasmo, amarezza e ira. Joe Kerr diventa Cirano e con cinica lucidità affronta il problema, guardando dritto nelle palle degli occhi colpevoli sicuri e colpevoli presunti.

Che dire, il progetto Joker Gang regala ai buoni ascoltatori un disco bellissimo, cacace di presentare pop, rock, psichedelia, talvolta elettronica e liriche raffinatissime. La mano del nostro Pat Matrone poi, eccellente come sempre, lega con un nastro d’oro il delizioso pacchetto e regala assoli o momenti chitarristici incredibili.

Un voto, beh, tirate voi le somme. Io ho fornito soltanto una buona serie di indizi…

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