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MIEI PENSIERI, IL PRIMO ALBUM Intervista alle 2 Chitarre

 

 

A cura di Riccardo Gramazio (Ricky Rage)

 

Il duo sardo composto da Frank e Stefano ci regala finalmente il primo LP. Abbiamo conosciuto le 2 Chitarre grazie agli ottimi singoli Miei Pensieri, la title track, e Scegli Tu, brani apprezzabilissimi e capaci fin da subito di trasportarci nella proposta rigorosamente minimal dei musicisti in questione. Che ve lo dico a fare? Miei Pensieri scorre benissimo e, nostante la formula semplice, regala momenti piuttosto accattivanti in chiave acustica e non soltanto. In sostanza, Frank e Stefano sanno come comportarsi con le loro canzoni e, soprattutto, sanno come scrivere canzoni. Intervista, allora, per presentare questo ottimo esordio. Risposte separate, dove indicato… per il resto grande intesa per i ragazzi!

 

Ciao, ragazzi, bentornati su MDN. Davvero bello ritrovarvi. Come vanno le cose?

 

Ciao Ricky, è un piacere risentirci dopo quasi due anni. Da quando ci hai contattati la prima volta abbiamo finalmente terminato il progetto che è iniziato con i nostri due primi videoclip e che ora è diventato un album vero e proprio.

 

Ho ripreso in mano la vostra intervista, quella che rilasciaste nel settembre del 2019, qualche mese prima del caos pandemico. Quanto vi ha condizionati il Covid? Ha rallentato e ostacolato il vostro lavoro, suppongo…

 

Purtroppo l’avvento della pandemia ha condizionato tutto il mondo, senza risparmiare ovviamente quello della musica e di tutto il suo contorno. Dopo il primo periodo di sconforto, abbiamo cercato di riprenderci suonando a distanza e postando qualche video su facebook per tenere vivo il canale, ma dopo esserci più volte confrontati, abbiamo visto il lato  positivo  di questo “stop forzato” e abbiamo utilizzato il tempo per elaborare produrre e portare a termine il nostro progetto: Miei Pensieri.

 

Lavoro che viaggia alla grande, è piacevolissimo. Riassume perfettamente la vostra idea musicale. Cosa significa per voi questo disco?

 

Questo disco per noi significa sicuramente avere l’opportunità di far sentire chi siamo veramente, ossia, ci dà modo di avere una vera e propria identità, uscendo dagli schemi che solitamente vengono proposti in un progetto in duo. Si ha sempre la tendenza a promuoversi nell’ambito delle cover, mentre noi abbiamo deciso di cambiare, vogliamo avere un suono tutto nostro. Quindi questo primo album per noi è la nostra vera essenza.

 

La cosa che più mi colpisce del vostro lavoro è proprio l’essenzialità. Le canzoni appaiono minimal, ma funzionano perfettamente. In sostanza, quando un pezzo funziona nella classicissima forma voce e chitarra, non è necessario inserire elementi su elementi. Non che sia facile, assolutamente, ma penso di poterlo affermare con convinzione. Siete d’accordo?

 

Direi che siamo più che d’accordo. Se un brano riesce a comunicare emozioni con il semplice utilizzo di una chitarra e di una voce, crediamo che sia la cosa migliore. Vuol dire che il pezzo funziona. Soprattutto nel nostro caso è quello che cerchiamo di fare. Riuscire a far capire l’intenzione che abbiamo con solo due chitarre e una voce. Non è semplice,  sicuramente utilizzando il contorno di una sezione ritmica di basso e batteria sarebbe più facile, però per restare fedeli al nostro suono anche nei live, abbiamo cercato di arrangiare  i brani al meglio con le nostre possibilità.

 

Tra di voi c’è una perfetta alchimia sonora e le vostre chitarre s’intrecciano alla grande. Pezzi cantautorali, pezzi blues e pezzi più rockeggianti, diversi approcci, ma situazioni sempre valide. Come avete composto le tracce del disco? Avete impiegato tanto tempo per trovare la formula perfetta?

 

Frank: Quattro brani erano delle mie vecchie composizioni già arrangiate e registrate, quindi è stato abbastanza semplice riprenderle. Ho passato il materiale a Stefano, ha studiato le parti che lui doveva eseguire e via.

Per quanto riguarda le altre quattro tracce ho composto testi e musiche, poi in sala prove abbiamo creato insieme gli arrangiamenti, stando molto attenti alle esigenze che poi incontriamo durante i live. Il nostro primo pensiero è stato quello di poter riproporre dal vivo i brani come si sentono nel disco, senza snaturare il suono creato durante le registrazioni. Ci siamo divisi le parti di chitarra elettrica e acustica (alterniamo l’utilizzo, come si può notare nei primi due videoclip pubblicati). Dopo mesi di prove ci siamo resi conto che i brani suonavano bene e abbiamo iniziato a registrare il materiale. È stato un lavoro abbastanza lungo, ma ne è valsa la pena.

 

Stefano: Per quanto riguarda la mia parte mi sono affidato alla professionalità di Frank, lui è un artista a tutto tondo, come si dice… se  la canta e se la suona. Scrive testi e musiche sul divano (sicuramente davanti a un bel bicchiere di birra).

 

Le ultime canzoni in scaletta sono Miei Pensieri e Scegli Tu, i due singoli che vi hanno fatto conoscere al pubblico. Belle, davvero belle. Cosa succede, quando le riascoltate?

 

Frank: Mi piace riascoltarle, volevo che solo in due brani si capisse che la nostra anima fosse rock. Siamo partiti con Miei Pensieri, che trovo un brano abbastanza dritto, per passare alla ballad Scegli Tu sicuramente più riflessiva. Secondo me è stato un buon inizio.

 

Stefano: Sicuramente provo una nota di orgoglio  e soddisfazione, soprattutto quando riguardo i  video su Youtube. Brani diversi come metriche e sonorità, ma pieni di parole profonde e piene di significato.

 

La canzone che più amate del pacchetto? Dai, sicuramente c’è…

 

Frank: Quattro Chiacchiere Con Dio. Credo sia la più rock.

Stefano: Scegli tu. La accomuno molto al mio modo di pensare e di prendere delle decisioni importanti, ascoltando il  proprio istinto, anche se pochi lo condividono. Ha per me un grande significato, soprattutto in questi ultimi anni.

 

Sexy Blues è figa. Un sincero omaggio alla vecchia scuola americana, quella che da quasi un secolo ci regala emozioni…

 

Frank: Sexy Blues mi fa sorridere… Fa parte delle mie vecchie composizioni.

Il pezzo che volevo eliminare dalle registrazioni e invece si è rivelato il brano che piace e fa smuovere le persone. Ho un legame particolare con questo brano per il fatto che una mia carissima amica, che purtroppo oggi non c’è più, l’ha sempre richiesto ogni volta che mi vedeva con una chitarra in mano. Ancora oggi la dedico a lei, non per il significato del testo, ma perché è stata la prima ad apprezzare questo blues.

 

Il disco è ovviamente, passatemi il termine, come detto è abbastanza semplice da riproporre dal vivo…

 

È sicuramente abbastanza semplice riproporre dal vivo tutto il lavoro del disco, proprio per il fatto che abbiamo dato, durante la stesura dei brani, molta importanza all’ esecuzione live, dal momento che noi non utilizziamo basi pre-registrate di altri strumenti in nessun caso. Preferiamo fare i concerti realmente dal vivo, come è sempre stata la vecchia scuola del rock!

 

Veniamo ai testi, altro punto a favore. Usate un linguaggio diretto, accessibile, ma tutt’altro che scontato. In più sapete offrire molti spunti di riflessione. Quattro Chiacchiere Con Dio, la preferita di Frank, la dice lunga. Cosa ispira in genere la stesura?

 

Credo di poter definire questo disco, un album introspettivo e riflessivo. Un’analisi dei sentimenti, dei comportamenti e delle emozioni. Non utilizzo termini ricercati, mi piace essere diretto per trasmettere il messaggio, senza che venga travisato. Non voglio insegnare sicuramente niente a nessuno, però cerco di stimolare la comprensione degli stati d’animo. Quattro Chiacchiere Con Dio sicuramente è una ricerca a delle risposte che in maniera razionale è difficile avere, Volta lo sguardo è un guardare la propria vita senza piangersi troppo addosso, a volte non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati,  La tua coscienza è un analisi dei comportamenti che abbiamo nel confronto degli altri… Insomma, i testi trattano tutti argomenti che credo facciano riflettere, spero servano per migliorare l’approccio con la vita di tutti i giorni.

 

Cosa faranno Frank e Stefano nei prossimi mesi? Forse stiamo uscendo definitivamente da questo grande casino e, di conseguenza, ci saranno molte meno limitazioni. Toccando ferro…

 

Il nostro intento, come quello di tutti i musicisti pensiamo, è quello di tornare nei palchi, nelle piazze, nei pub per suonare la nostra musica. Soprattutto, in  occasione del nuovo album, che non abbiamo ancora avuto modo di presentare in via ufficiale, sempre a causa del Covid.

 

A proposito di Covid. Che idea vi siete fatti a riguardo?

 

Un problema che ha  toccato sicuramente tutti, nessuno forse avrebbe mai immaginato niente di simile, con tutte le difficoltà del caso sicuramente pensiamo che però forse sarebbe potuta essere gestita meglio. Un po’ troppe incongruenze…

 

State scrivendo cose nuove?

 

Momentaneamente no. Ora, dopo essere riusciti a concludere il disco, stiamo lavorando al nostro canale YouTube,  stiamo cercando di girare i videoclip di tutti i brani, per chi ha piacere di godersi la musica accompagnata dalle immagini. È un altro modo di farsi conoscere e far apprezzare il nostro lavoro.

Salutate i lettori di MDN, consigliando l’ascolto del vostro ottimo album…

 

Ringraziamo soprattutto MDN per il vostro grande progetto, che da spazio anche a piccoli artisti come noi di farsi conoscere. Non è facile di questi tempi trovare chi da visibilità al di fuori delle grandi produzioni.

Un grande saluto a tutti i lettori che spenderanno qualche minuto del proprio tempo per leggere questa intervista e seguirci nei nostri canali social, a breve troverete il nostro album su tutte le piattaforme streamig musicali, per chi invece è ancora appassionato alla versione fisica dell’album può contattarci e sarà un enorme piacere inviarvene una copia.

 

 

https://www.facebook.com/2chitarre

 

https://www.youtube.com/watch?v=kj_ijrR5ucA

 

 

 

 

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