MDN

MOUNTAIN

https://it.wikipedia.org/wiki/Mountain_(gruppo_musicale)

Articolo di Emilio Aurilia

La nascita del gruppo, avvenuta nel 1969, si deve al bassista Felix Pappalardi che, come produttore dei Cream, volle fondare una band su quel modello reclutando il chitarrista Leslie West e il batterista Norman Smart presto sostituito da Corky Laing.

La formazione a tre non resistette molto per l’aggregazione del tastierista Steve Knight a completare definitivamente la line up del periodo più fulgido (1969-1972) in cui la band dà vita ad un robusto rock blues comunque sulla scia dei vecchi pupilli di Pappalardi.

Il primo episodio “Climbin’“ del 1970 vibra soprattutto per “Mississippi Queen” in cui la voce urticante di West e il suo possente chitarrismo sono gli ingredienti dell’immediato pezzo di apertura, e “Theme For An Imaginary Western” un lirico brano di Jack Bruce, affidato alla voce più modulata di Pappalardi.

Il seguente “Nantucket Slighride” (1971) si regge invece sul brano eponimo di cui proporranno nei futuri spettacoli dal vivo versioni estese in alcuni casi superiori ai venti minuti!

Metà in studio e metà dal vivo sarà il successivo “Flowers Of Evil” (1971), dove in quella da studio si distingueranno il brano che gli fornisce il titolo, e la piacevole “Pride And Passion”, mentre dal vivo rifulgeranno il classico “Roll Over Beethoven” e la citata “Mississippi Queen”.

Dopo un periodo di interruzione in cui verranno pubblicati un’antologia e alcuni episodi dal vivo, torneranno nel 1974 con il nuovo album di studio “Avalanche” l’ultimo della collaborazione fra West e Pappalardi per la morte di quest’ultimo, tragicamente perito nel 1983 per un colpo di pistola da parte della moglie Gail (autrice, fra l’altro, dei testi di molte loro canzoni) accecata, pare, dalla gelosia per aver il marito rivisto una sua vecchia fiamma.

Non è un disco che aggiunge molto a ciò che si sa della band che sfrutta ancora alcune indovinate cover “Whole Lotta Shaking” di Jerry Lee Lewis e “Satisfaction” dei Rolling Stones.

Masters Of War” (2007), dopo alcuni dischi realizzati a grande distanza fra loro, sarà l’episodio conclusivo della band in cui West e Laing si faranno accompagnare da musicisti più o meno noti riservando il posto d’onore a Ozzie Osbourne ad interpretare il brano eponimo di un disco basato, come svela appunto il titolo, su cover di Bob Dylan.

 

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