MDN

NEIL DIAMOND

 

 

Articolo di Emilio Aurilia

 

 

Non è esattamente da ascriversi al mondo rock, ma la sua fama ha investito un ampio àmbito musicale da essersi avvicinato al genere seppur trasversalmente iniziando dal beat.
Chi non conosce il brano “I’m A Believer” portato al successo nel 1966 dai Monkees e da noi in Italia liberamente tradotto col titolo “Sono bugiarda” per la voce, al tempo molto rock, di Caterina Caselli? Ebbene non tutti sono conoscenza che ne sia stato l’autore.
La sua è la figura di un cantautore raffinato cui però gli arrangiamenti orchestrali troppo pomposi che rivestivano molti suoi brani, l’hanno escluso dalla categoria rock, nel decennio sessanta/settanta particolarmente selettiva nei confronti di quei musicisti che si distaccavano dagli stilemi alquanto rigidi caratterizzanti la qualifica di gruppo o cantante rock.
Provando fior da fiore ad elencare i suoi brani più noti possiamo cominciare dalla citata “I’m A Believer”, per passare poi a “Cherry Cherry”e “Solitary Man” adattata in italiano come “Se perdo anche te” per Gianni Morandi, tutte del 1966; “I am I said” (1971), “Song Sung Blue”(1972), ma su tutte la morbida e sognante “September Morn” (1979, musica di Gilbert Bécaud) un evergreen ascoltato sempre volentieri.
Un intrattenitore tuttora in attività; non proprio un crooner, ma uno di largo séguito per un vasto pubblico eterogeneo e, come intrattenitore, anche i suoi prodotti (trenta esclusi episodi dal vivo e antologie) alternano pezzi autografi in solitudine o in collaborazione, ad altri firmati da autori più o meno famosi.

 

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