MDN

Peaky Blinders – Stagione 6

Serie televisiva di Anthony Byrne. RECENSIONE IN ANTEPRIMA SENZA SPOILER

Tornano le note di Nick Cave and the Bad Seeds, la celebre Red Right Hand, tornano i Peaky Fucking Blinders, torna Thomas Shelby più determinato e tagliente che mai.
Lasciata alla spalle la quinta stagione, una vera tempesta di personaggi, storie, riferimenti storici e intricatrissima trama, seguiamo più da vicino le vicende personali del carismatico capo della gang di Birmingham.

Dopo l’elezione al parlamento Tommy ha quasi del tutto concluso la sua scalata al potere.
La Shelby Limited ha mani in pasta ovunque, nel bene e nel male, i capitali prosperano e gli affari vanno a gonfie vele.
Ma la torta è troppo ghiotta e prestissimo tutti ne reclameranno una fetta.
Nel primo episodio affrontiamo le mutate situazioni: Il proibizionismo è agli sgoccioli, serve mettere le mani sulle nuove opportunità che questo comporta.
L’occasione è ghiotta per incontrare vecchi amici.
Il secondo episodio mette Tommy al centro di pericolosi giochi di potere tra fascisti, gangster e rivoluzionari.
Quando le cose si complicano è chiaro che bisogna rivolgersi al vecchi amico di Camden Town.
Dal quarto episodio si assiste alla personale discesa nell’abisso di Tommy, Ada deve abbracciare il suo destino ed essere una Shelby, facendosi carico delle sue responsabilità.
La chiave di volta degli eventi è nel quarto episodio, in cui potere e crimine incrociano i propri interessi al fine di cambiare il corso stesso della Storia, quella con la S maiuscola.
Nel quinto episodio assistiamo alla messa in opera dei piani dei nemici di Tommy, notizie sconvolgenti sono all’orizzonte.
Il sesto episodio porta alla resa dei conti, e Tommy non è mai stato così determinato.

La scomparsa di Elen McCrory è stata una tragedia che ha seriamente minato la realizzazione stessa della stagione sei.
L’amatissimo personaggio di Zia Polly, vero ago della bilancia tra i due pesi massimi della quinta stagione, è venuta a mancare e gli autori, lungi da voler effettuare un irrispettoso e rischiosissimo re-casting, si sono trovati nella scomoda situazione di dover ri-adattare lo script e spostare (in tempi relativamente brevi) gli equilibri della serie in direzioni non solo inesplorate, ma probabilmente nemmeno mai considerate prima.
Ritorna il Cillian Murphy migliore, granitico e carismatico, un personaggio che mai come ora ha la forza di ricucire le ferite sulla carne viva.
Il suo Thomas Shelby è già una pietra miliare della recitazione.
Ritorna il personaggio di Oswald Mosely, interpretato da un Sam Claflin in forma smagliante, al quale si unisce un altro cattivo interpretato da James Frecheville: faccia da bastardo vero e carattere peperino.
Anya Taylor-Joy è ancora dei nostri, col suo sottile ma costante overacting, in una parte che mostra finalmente il carattere della bella Gina Gray.
L’Arthur Shelby di Paul Anderson fa uno spettacolo a sé, forse un po’ sottoutilizzato ma comunque fantastico.

In questa stagione l’intero cast, probabilmente per il lungo sodalizio (fra loro e con i propri personaggi) riesce a regalare prestazioni asciutte ed efficaci.
In una stagione decisamente più intimista delle precedenti la capacità attoriale è tutto e fra le tante spicca in maniera prepotente Natasha O’Keeffe che porta il personaggio di Lizzie ad un altro livello.
Steven Knight, autore di tutti i sei episodi, ci conduce in una storia circolare che finisce dove inizia e non lesina sui colpi bassi; prende per mano lo spettatore con una sceneggiatura semplice, decisamente meno intricata di quelle delle stagioni passate, facendoci concentrare in maniera totale sui personaggi.
A lui è toccata la patata bollente del rimpasto in corsa, non potendo contare sul personaggio di Zia Polly la storia ha subito drastici e (spesso non del tutto riusciti) rimaneggiamenti: personaggi centrali si sono trovati nelle retrovie e viceversa e più di una volta rispunta qualcuno di cui ci eravamo davvero dimenticati.
Si avverte anche un certo attaccamento alle proprie idee, non rinunciando ad introdurre nuovi personaggi (importanti forse, fondamentali davvero mai) in un parterre già vastissimo di nomi da ricordare, parentele da tenere a mente e sodalizi volatili come l’alcol che, tanto per cambiare, scorre a fiumi così come l’abnorme numero di sigarette a schermo che vi farà annusare i vestiti nell’ansia di puzzare come dei posacenere.

E se il punto debole della serie è in una sceneggiatura a scartamento ridotto, il vero maestoso punto di forza è la regia di Anthony Byrne che si carica sul groppone l’intera stagione.
Il primo episodio “Black Day” è cinema allo stato puro. Estetica “rock solid”, tanto mestiere e occhio ispirato.
Bellissimo e intenso come poche volte una serie TV è riuscita ad essere.
Gli altri episodi non sono da meno anche quando la sceneggiatura costringe a calare il ritmo e si sente l’acre odore di filler.
Giusto un paio di sequenze “dolly” un po’ così nell’episodio finale che vorrebbero sottolineare la drammaticità del momento ma finiscono per essere abbastanza fuori luogo.
La colonna sonora è una magnifica promessa mantenuta: le canzoni di questa stagione sono forse meno note delle precedenti ma sono in linea generale più aderenti alla storia.

Le sonorità più ricercate e malinconiche sono perfettamente contestualizzate e pezzi come la delicata BlackBird di Lisa O’Neill o la incalzante Disorder dei Joy Division sono il segno di una ricerca più approfondita per far combaciare suono ed immagine in maniera epica almeno nove volte su dieci.

VOTO: Quattro ciaKKini 🎬🎬🎬🎬 per la stagione conclusiva di Peaky Blinders, stagione che è a ben vedere lo specchio dell’intera serie. A volte vittima delle sue lungaggini, con qualità di personaggi non sempre omogenea, punta su una narrazione dal respiro ampissimo e riesce quasi in tutto, e quando il filo del discorso si perde Thomas Shelby, arriva in campo e tappa il buco perché sapere le cose è il suo mestiere.
Siamo a un passo dal “Grigio, pieno Inverno”, aspettando il film conclusivo che vedrà la luce, si spera, nel 2023.
La Stagione 6 dei Peaky Blinders sarà distribuita in Italia da Netflix a partire dal 10 giugno 2022.

Cristiano Dalianera 09/04/2022

Vuoi ascoltare la recensione in podacast? la trovi qui:

https://youtu.be/qEHA4M0QZhw

Leave a Reply

Area Riservata