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Problema attacco, attaccanti o tutti e due?

 

Articolo di Ben Alessandro Magno Croce

 

Spesso con Allegri si è criticato il mister e il suo gioco difensivo per giustificare che la Juve segni poco. In realtà molti attaccanti con Allegri hanno segnato tantissimo da Dybala a Morata, Tevez, Higuain Cr7 ma erano altri tempi altre Juventus e altri compagni di squadra. Oggi Vlahovic è in crisi nera Chiesa segna poco. La differenza con Lautaro e Thuram è impietosa. Qualcuno ha tirato fuori che Chiesa rende meglio in nazionale: falso. Cosi come più di qualcuno sottolinea come più azioni di attacco si creano e maggiore possibilità di segnare ci sia che a livello teorico è anche giusto ma a livello pratico non sempre è detto. La Roma ha il terzo miglior attacco del campionato pur mediamente giocando tutti arroccati dietro peggio della Juventus e pur mancando spesso di Dybala e Lukaku, che sono gli attaccanti titolari. Ma un attaccante ha bisogno di molte azioni per segnare? Se è scarso si. Se mediamente è bravo no. La bravura dell’attaccante nel realizzare sta tutta li. Se è bravo capitalizza altrimenti non è un vero bomber. Nessun attaccante mediamente di alto livello ha bisogno di dieci occasioni da gol per andare a segno, il famoso Killer instinct un attaccante o ce l’ha o evidentemente no. Trezeguet spesso si assentava dal gioco per molti minuti poi aveva mezza occasione e ti castigava. Non per niente la curva gli intitolava il coro: ” Quando gioca segna sempre Trezeguet” fra l’altro a sottolineare come nonostante non sempre giocasse (sopratutto nel primo periodo fu frenato da diversi infortuni) segnasse con una certa continuità. Ci sono molte statistiche online che smentiscono la ricostruzione per cui la Juve crea poco. Siamo terzi per occasioni create dopo Inter e Napoli ma siamo primi per occasioni fallite ben 41. Non sempre poi le squadre che creano tante occasioni da gol come l’Inter ne creano effettivamente così tante. L’Inter contro la Lazio ha tirato 12 volte in porta di cui 4 nello specchio e ha fatto due gol la Juventus con il Genoa ha tirato 11 volte di cui 4 in porta, e ha fatto un solo gol. Su rigore fra l’altro. La Lazio ha sbagliato un retropassaggio con Marusic e Lautaro ha segnato. Il Genoa ha sbagliato un passaggio con il suo portiere, che ha servito Chiesa, che però si è incartato. E veniamo ai dati relativi alle nazionali. Chiesa con la Juventus ha 109 presenze e 27 gol, ovvero un gol ogni 4,03 partite, mentre con la nazionale ha 44 presenze e 7 gol, ovvero un gol ogni 6,28 partite, che è decisamente inferiore allo score con la suq squadra, anche se dopo la doppietta alla Macedonia del Nord qualcuno lo voleva far passare per Pelè e Spalletti per il mago Zurlì. Vlahovic invece con la nazionale ha un rapporto con il gol migliore anche se è frutto maggiormente del suo primo periodo. Vlahovic con la Juventus ha 77 presenze e 29 gol ovvero un gol ogni 2,75 presenze, mentre in nazionale ha 25 presenze e 13 gol, che fanno un gol ogni 1.92 partite, che è abbastanza meglio. Tuttavia Vlahovic nelle ultime uscite con la nazionale non ha segnato e spesso è partito dalla panchina (gli è stato preferito Mitrovic). Ultimi gol con la nazionale a marzo (doppietta nel 2-0 contro il Montenegro). Siamo a Dicembre ed è da cinque partite che è a secco anche con la nazionale. Ora chiaramente ci sono differenze fra Chiesa e Vlahovic e vari distinguo. In primis Chiesa nasce ala e sta cercando di diventare una mezza punta quest’anno proprio come gli chiede Allegri. Va da se che qualche errore da lui ce lo si può aspettare non essendo nato per il gol. Vlahovic ha la scusante della pubalgia che lo affligge e possiamo anche giustificargli un momento no che in tutti gli attaccanti più o meno capita (anche al già citato Trezeguet). Tuttavia Vlahovic di mestiere fa il bomber e la Juventus ci ha investito come su un Higuain o un Ronaldo. Va da se che le aspettative siano molte di più sul serbo che sull’italiano. Ora nessuno può sapere con assoluta certezza se Vlahovic sarà all’altezza degli attaccanti bianconeri del passato o se sarà un fuoco di paglia come un Piatek o un Kalinic qualsiasi.La patata bollente sta a Giuntoli (e Allegri). Certo a oggi qualche rammarico per non averlo scambiato in estate con Lukaku c’è.

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